BARBATO. -
Al Ministro dell'economia e delle finanze.
- Per sapere - premesso che:
come ampiamente riportato dalla stampa nazionale, alcune delle principali banche italiane sono state coinvolte in un'inchiesta penale per frode fiscale, susseguente ad accertamenti fiscali svolti dall'Agenzia delle entrate;
in particolare, agli istituti di credito l'Agenzia delle entrate aveva contestato il cosiddetto abuso di diritto, cioè l'aver utilizzato la vigente normativa fiscale per ottenere impropriamente riduzioni di imposta, ponendo in tal modo in essere una vera e propria elusione fiscale;
nell'ambito di tale indagine è coinvolto, tra gli altri, l'attuale Ministro dello sviluppo economico e delle infrastrutture e dei trasporti Corrado Passera, nella sua precedente qualità di amministratore delegato di Banca Intesa Spa;
in sede tributaria alcune delle banche coinvolte hanno fatto ricorso all'istituto dell'accertamento con adesione, mentre altre hanno presentato ricorso agli organi della giustizia tributaria avverso gli atti di accertamento dell'Agenzia;
in sede penale alcune procure della Repubblica hanno contestato ai dirigenti dei gruppi bancari coinvolti, tra i quali, appunto, Corrado Passera, nonché l'ex amministratore delegato del gruppo Unicredit, ora Presidente del gruppo MPS, Alessandro Profumo, il reato di dichiarazione fraudolenta;
in tale contesto notizie di stampa indicano come il Governo, in sede di predisposizione del nuovo disegno di legge recante delega per la riforma del sistema fiscale, avesse previsto, nel testo originario del predetto disegno di legge, una sostanziale depenalizzazione dei reati fiscali, in particolare escludendo la rilevanza penale dei comportamenti ascrivibili a fattispecie abusive ed a forme di elusione fiscale;
dal momento che tale bozza del disegno di legge era stata predisposta quando la predetta inchiesta penale era già nota, l'Esecutivo, ad avviso dell'interrogante, ha dato l'impressione, inquietante, di subordinare le proprie scelte di politica legislativa in un settore tanto delicato dell'ordinamento tributario all'esigenza di salvaguardare alcuni esponenti del mondo bancario, uno dei quali, il Ministro Passera, autorevolissimo esponente della stessa compagine governativa;
successivamente, sull'onda delle polemiche seguite in merito alla predetta scelta, il Governo ha ritenuto di tornare sui propri passi, presentando alla Camera un disegno di legge di delega (A.C. 5291) che non contiene più tale ipotesi di depenalizzazione nell'articolo 8, recante una delega per la revisione del sistema sanzionatorio penale tributario;
vista la rilevanza della problematica, appare evidente la necessità che il Governo assuma una posizione chiara in merito, onde fugare anche solo il dubbio, di per sé vergognoso di voler tutelare la posizione di alcuni soggetti, tra i quali il Ministro Passera -:
quale sia la posizione del Governo relativamente alla revisione del sistema sanzionatorio in materia tributaria prevista dall'articolo 8 del disegno di legge C.5291 e se non ritenga opportuno chiarire in modo inequivocabile che ogni iniziativa normativa del Governo in merito non sarà volta a favorire soggetti coinvolti in indagini penali per comportamenti elusivi o evasivi, ma sarà invece finalizzata a rafforzare gli strumenti di tutela della legalità in tale fondamentale comparto dell'ordinamento. (5-07252)