ATTO CAMERA

INTERROGAZIONE A RISPOSTA IN COMMISSIONE 5/07225

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Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 16
Seduta di annuncio: 658 del 28/06/2012
Firmatari
Primo firmatario: CENNI SUSANNA
Gruppo: PARTITO DEMOCRATICO
Data firma: 28/06/2012
Elenco dei co-firmatari dell'atto
Nominativo co-firmatario Gruppo Data firma
SANI LUCA PARTITO DEMOCRATICO 28/06/2012
TRAPPOLINO CARLO EMANUELE PARTITO DEMOCRATICO 28/06/2012
FIORIO MASSIMO PARTITO DEMOCRATICO 28/06/2012
OLIVERIO NICODEMO NAZZARENO PARTITO DEMOCRATICO 28/06/2012
BRANDOLINI SANDRO PARTITO DEMOCRATICO 28/06/2012
ZUCCHI ANGELO PARTITO DEMOCRATICO 28/06/2012


Commissione assegnataria
Commissione: XIII COMMISSIONE (AGRICOLTURA)
Destinatari
Ministero destinatario:
  • MINISTERO DELLA SALUTE
  • MINISTERO DELLE POLITICHE AGRICOLE ALIMENTARI E FORESTALI
  • MINISTERO DELL'AMBIENTE E DELLA TUTELA DEL TERRITORIO E DEL MARE
Attuale delegato a rispondere: MINISTERO DELLA SALUTE delegato in data 28/06/2012
Stato iter:
IN CORSO
Fasi iter:

MODIFICATO PER COMMISSIONE ASSEGNATARIA IL 28/06/2012

Atto Camera

Interrogazione a risposta in Commissione 5-07225
presentata da
SUSANNA CENNI
giovedì 28 giugno 2012, seduta n.658

CENNI, SANI, TRAPPOLINO, FIORIO, OLIVERIO, BRANDOLINI e ZUCCHI. -
Al Ministro della salute, al Ministro delle politiche agricole, alimentari e forestali, al Ministro dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare.
- Per sapere - premesso che:

in Italia sono attualmente presenti 50.000 apicoltori con 1,3 milioni di alveari, per un fatturato complessivo di 60 milioni di euro che arriva a 2,5 miliardi se si considera il servizio di impollinazione fornito dalle api all'agricoltura;

a seguito di crescenti spopolamenti e morie di api culminate nella falcidia dell'anno 2008, che ha messo in crisi l'intero comparto apistico nazionale, sono state intraprese numerose e diversificate iniziative, a livello istituzionale, per comprendere la causa di tale fenomeno;

uno specifico monitoraggio è stato predisposto, fin dal 2009, dal progetto «Apenet» finanziato e coordinato dal Ministero delle politiche agricole, alimentari e forestali: i risultati dell'indagine hanno evidenziato che una delle più rilevanti cause della moria di api sia da attribuirsi all'impiego dei neonicotinoidi nella concia delle sementi di mais. Nello specifico è inoltre emerso che quando un'ape, nel suo tragitto verso la fonte di cibo, sorvola una seminatrice che semina mais conciato con insetticidi, può assumere una dose letale di princìpio attivo, probabilmente anche con un singolo volo. L'intossicazione, dunque, non è mediata dall'assunzione di cibo contaminato. Ma anche la modifica con filtri delle seminatrici non risolve il problema: le prove, effettuate utilizzando api chiuse in gabbiette a rete, mostrano ancora elevate percentuali di mortalità, variabili dal 30 al 60 per cento a seconda dell'altezza di volo. Dallo studio emerge che la mortalità invernale nella stagione 2010-2011 si è attestata al 22,48 per cento;

anche numerosi e prestigiosi studi e ricerche effettuate a livello mondiale hanno rilevato una connessione tra la mortalità delle api e l'utilizzo d'insetticidi sistemici nella concia delle sementi di mais. La Germania e la Slovenia hanno vietato l'impiego di tali sostanze e il Consiglio di Stato della Francia ha dichiarato illegali le pregresse autorizzazioni annuali del conciante sistemico del mais Cruiser, uno dei preparati a base di neonicotinoidi;

l'utilizzo dei neonicotinoidi è inoltre una delle cause principali della morte di tutte le specie di insetti impollinatori: con conseguenze quindi che si ripercuotono sulla quantità e qualità delle produzioni agricole e sulla fertilità dei suoli;

la moria di api è stata oggetto negli ultimi anni di numerosi atti di sindacato ispettivo, di denunce delle associazioni di categoria e di iniziativa da parte di molte regioni;

al tempo stesso la direttiva 2010/21/UE (recepita con il decreto ministeriale del 15 ottobre 2010) ha imposto agli Stati membri di definire ulteriori disposizioni, comprese misure di attenuazione dei rischi per gli organismi non bersaglio, con particolare riferimento alle api da miele, e di verificarne la reale fattibilità, con precipuo riguardo alle modalità di preparazione delle sementi e delle attrezzature impiegate per la semina, al fine di garantire un elevato grado di incorporazione del seme nel suolo e di ridurre ai minimo le perdite ed il rilascio di polveri;

il Ministero della salute, a seguito di tali indicazioni, ha emesso, il 17 settembre 2008, un decreto dirigenziale relativo alla «Sospensione cautelativa dell'autorizzazione di impiego per la concia di sementi dei prodotti fitosanitari contenenti le sostanze attive clothianidin, thiamethoxam, imidacloprid e fipronil, ai sensi dell'articolo 13, comma 1, del decreto del Presidente della Repubblica 23 aprile 2001, n. 290»; tale sospensione è stata prorogata per quattro volte, l'ultima delle quali prevede una scadenza al 30 giugno 2012;

la sospensione cautelativa ha effettivamente contrastato in maniera efficace la moria di api: negli anni 2009, 2010 e 2011 è stato infatti registrato un netto miglioramento dello stato di salute e dei livelli di produttività degli allevamenti apistici e come risulta dal rapporto Inea, nel 2010 la produzione di miele è aumentata del 26,3 per cento rispetto al 2009. Al tempo stesso il divieto dell'utilizzo dei neonicotinoidi nella concia delle sementi di mais non avrebbe comportato danni a tali produzioni;

per ben cinque volte i Ministeri hanno stabilito divieti temporanei, ma anche in virtù dei dati sopramenzionati e in conseguenza di tali evidenze, risulta del tutto comprensibile la rinnovata e motivata richiesta di una sospensione definitiva dell'utilizzo dei neonicotinoidi nel nostro paese, peraltro più volte avanzata dalle associazioni degli apicoltori;

a circa una settimana dalla scadenza del divieto (che si ricorda è fissato per il 30 giugno 2012) e qualora non venisse prorogata la sospensiva in atto, le aziende agricole potrebbero conseguentemente utilizzare semi conciati con preparati sistemici fin dalle prossime semine. Risulta quindi evidente come tale possibilità (alla luce degli studi e dei monitoraggi fino ad oggi effettuati in campo nazionale ed internazionale) rappresenti un reale pericolo per l'intero settore apistico italiano;

questa decisione sta causando un giustificato allarme da parte di tutte le associazioni del settore. «Chiediamo il ritiro dell'autorizzazione dei concianti del mais - ha dichiarato recentemente Francesco Ranella, presidente dell'Unaapi, Unione degli apicoltori italiani -. Abbiamo sottoposto al Ministero della Salute e alle autorità competenti l'insieme di motivazioni che impongono di assumere una decisione definitiva in merito. Non dimentichiamo che le api e gli altri impollinatori, come bombi e farfalle, impollinano l'80 per cento delle colture d'Italia e d'Europa, e devono pertanto essere protetti, per salvaguardare il nostro approvvigionamento e la nostra sicurezza alimentare, e più in generale equilibri ambientali e biodiversità». Ciò che ha dimostrato in modo positivo l'esperienza italiana, conclude l'Unaapi «con lo stop ai concianti killer d'api dal 2008 e l'applicazione del principio di precauzione, è che l'uso dei pesticidi può essere sovente evitato con tecniche agricole, quali l'uso di varietà resistenti, la rotazione delle colture, il ripristino della biodiversità, la lotta biologica o semplicemente usando i pesticidi quando necessario e non sistematicamente»;

va inoltre segnalato, in questo contesto, che l'ordine del giorno numero 9/04059-AR/43 alla Legge Comunitaria 2010, relativo alle problematiche del settore apistico italiano ed accolto dal Governo il 26 luglio 2011, ha impegnato tra l'altro l'esecutivo «a promuovere un tavolo istituzionale al fine di analizzare le problematiche connesse al settore apistico e per individuare le strategie da intraprendere onde dare risposte adeguate alla crisi del settore, scongiurando il rischio della chiusura del comparto che inciderebbe negativamente sui livelli occupazionali -:

se i ministri interrogati alla luce di quanto esposto in premessa, non ritengano indispensabile e improcrastinabile deliberare in via definitiva il divieto di impiego, per la concia di sementi, dei prodotti fitosanitari contenenti neonicotinoidi;

se i Ministri interrogati ritengano inoltre utile convocare, in tempi brevi e certi, il «tavolo istituzionale» citato in premessa per programmare politiche concertate in grado di tutelare e promuovere, con efficacia e continuità, il comparto apistico nazionale.(5-07225)