ATTO CAMERA

INTERROGAZIONE A RISPOSTA IN COMMISSIONE 5/07194

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Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 16
Seduta di annuncio: 656 del 26/06/2012
Firmatari
Primo firmatario: CICCANTI AMEDEO
Gruppo: UNIONE DI CENTRO PER IL TERZO POLO
Data firma: 26/06/2012
Elenco dei co-firmatari dell'atto
Nominativo co-firmatario Gruppo Data firma
GHIZZONI MANUELA PARTITO DEMOCRATICO 02/10/2012


Commissione assegnataria
Commissione: VII COMMISSIONE (CULTURA, SCIENZA E ISTRUZIONE)
Destinatari
Ministero destinatario:
  • MINISTERO DELL'ISTRUZIONE, DELL'UNIVERSITA' E DELLA RICERCA
Attuale delegato a rispondere: MINISTERO DELL'ISTRUZIONE, DELL'UNIVERSITA' E DELLA RICERCA delegato in data 26/06/2012
Stato iter:
02/10/2012
Partecipanti allo svolgimento/discussione
RISPOSTA GOVERNO 02/10/2012
Resoconto ROSSI DORIA MARCO SOTTOSEGRETARIO DI STATO - (ISTRUZIONE, UNIVERSITA' E RICERCA)
 
REPLICA 02/10/2012
Resoconto GHIZZONI MANUELA PARTITO DEMOCRATICO
Fasi iter:

MODIFICATO PER COMMISSIONE ASSEGNATARIA IL 26/06/2012

APPOSIZIONE NUOVE FIRME IL 02/10/2012

DISCUSSIONE IL 02/10/2012

SVOLTO IL 02/10/2012

CONCLUSO IL 02/10/2012

Atto Camera

Interrogazione a risposta in Commissione 5-07194
presentata da
AMEDEO CICCANTI
martedì 26 giugno 2012, seduta n.656

CICCANTI e GHIZZONI. -
Al Ministro dell'istruzione, dell'università e della ricerca.
- Per sapere - premesso che:

il decreto ministeriale n. 249 del 2010 in particolare, l'articolo 15, comma 16, riguardante l'istituzione di «percorsi formativi finalizzati esclusivamente al conseguimento dell'"abilitazione" per la scuola dell'infanzia e per la scuola primaria» riservati ai possessori di diploma di maturità magistrale, mette a rischio l'esistenza stessa delle scuole primarie paritarie;

con nota del 29 aprile 2011, protocollo n. 1065, il Ministero dell'istruzione, dell'università e della ricerca, proprio in relazione a tale articolo, affermava «Si intende precisare che il dettato del 249/2010 non muta la previgente normativa e fa salvo il valore del titolo conseguito in ordine all'accesso alla terza fascia delle graduatorie di istituto e alla possibilità di ottenere contratti a tempo indeterminato nelle scuole paritarie. Il titolo finale conseguito attraverso il percorso consente invece di poter accedere alla seconda fascia delle graduatorie di istituto»;

le modifiche introdotte con la proposta di modifica allo studio del CNPI vanno, ora, invece, in opposta direzione;

in esse, infatti, all'articolo 27-bis si afferma che «I medesimi titoli di abilitazione costituiscono requisito per l'insegnamento nelle scuole paritarie, ai sensi dell'articolo 1, comma 4, lettera g), della legge 10 marzo 2000, e dell'articolo 1, comma 6, lettera g), del decreto del Ministro dell'istruzione 29 novembre 2007, n. 267»;

non solo il Ministero intende privare definitivamente il diploma di maturità magistrale del valore di abilitazione all'insegnamento, ma, a differenza di quanto avvenuto finora, negherà anche il diritto ai possessori di tale titolo di insegnare nelle scuole paritarie;

inoltre, mai prima d'ora, era stato messo in discussione il valore di abilitazione all'insegnamento dei diplomi di maturità magistrale, in quanto nè i concorsi per titoli ed esami per la scuola elementare, nè i corsi ex decreto ministeriale n. 85 del 2005 hanno mai avuto funzione di abilitazione all'insegnamento, costituendo, i primi, semplice procedura concorsuale per l'arruolamento nelle scuole statali senza finalità abilitanti, i secondi corsi finalizzati esclusivamente all'acquisizione della cosiddetta «idoneità» all'inserimento nelle graduatorie permanenti/ad esaurimento;

in nessun caso, fino ad oggi, tali concorsi/corsi hanno rappresentato un requisito per l'insegnamento nella scuola paritaria, tant'è che gli stessi non sono nemmeno oggetto di valutazione nelle graduatorie interne di tali scuole, in quanto l'abilitazione è conferita dal diploma stesso;

gli insegnanti di scuola primaria in possesso di diploma di maturità magistrale rappresentano l'80 per cento del personale docente -:

quali iniziative ritenga opportuno assumere al fine di tutelare i diritti acquisiti da decine di migliaia di docenti. (5-07194)