BENAMATI, LOSACCO, ESPOSITO, GINOBLE, FOGLIARDI e TOUADI. -
Al Ministro dell'economia e delle finanze.
- Per sapere - premesso che:
l'articolo 7-octies del decreto legislativo n. 5 del 2009 ha concesso ai piccoli risparmiatori titolari di azioni e obbligazioni Alitalia la possibilità di scambiare tali titoli con titoli di Stato di nuova emissione che scadranno il 31 dicembre 2012 senza cedola;
le adesioni al suddetto scambio sono state oltre 100 mila; tale cifra rappresenta la quasi totalità dei possessori dei titoli Alitalia (come dal comunicato stampa emesso dal Ministero in data 16 settembre 2010) con un limite di 100.000 euro per ciascun obbligazionista e di 50.000 euro per ciascun azionista;
tali cifre, però, risultano quanto mai inadeguate soprattutto in considerazione delle vicissitudini che il titolo Alitalia ha subito già nell'aprile del 2008 con un primo crollo del 12 per cento; a tale crollo dopo circa altri 4 mesi è seguita la sospensione delle contrattazioni fino ad arrivare alla richiesta di dichiarazione di insolvenza della compagnia dinanzi al tribunale di Roma che stabilì, sempre nel 2008, l'ammissione alla procedura straordinaria della compagnia;
non è da dimenticare che molti dipendenti Alitalia hanno percepito, negli anni, le proprie retribuzioni sotto forma di quote azionarie obbligandoli a divenire piccoli azionisti. A questi si sono aggiunti altri piccoli risparmiatori che hanno acquistato le azioni Alitalia e che, credendo alle rassicuranti parole dell'allora Governo non hanno disinvestito i propri risparmi e si trovano ad oggi in una situazione di completa incertezza circa la indennizzabilità o meno ai valori medi nominali del titolo;
a tutt'oggi vane risultano le innumerevoli iniziative presentate ai due rami del Parlamento intentate dai rappresentanti di varie forze politiche attraverso proposte emendative; ordini del giorno, interrogazioni ed interpellanze urgenti volte ad ottenere un preciso e concreto impegno che tuteli e che preveda un equo rimborso gli azionisti mettendo fine a questa incresciosa vicenda non ha portato, a tutt'oggi, ad alcun risultato;
a tale proposito si rammentano due significativi ordini del giorno, il primo presentato dall'On. Benamati, accolto in data 6 aprile 2009 l'allora Governo si impegnava «a valutare il possibile rafforzamento di misure a tutela degli obbligazionisti, prevedendo adeguati stanziamenti che le rendano efficaci, nonché ad estendere tali misure anche a favore degli azionisti, allo stato del tutto privi di qualunque forma di garanzia dei propri crediti» e l'altro presentato dall'On. Compagnon accolto in data 16 dicembre 2011 che facendo una sintesi-ponte degli impegni già assunti dal precedente Governo impegna l'attuale Governo ad «approfondire la vicenda riguardante i piccoli risparmiatori Alitalia, valutando, quando le circostanze lo consentiranno, di dare seguito agli impegni già assunti in questa sede al fine di dare una risposta definitiva agli azionisti ed obbligazionisti della vecchia società Alitalia» -:
se quanto riportato in premessa corrisponda al vero e quali azioni il Ministro intenda attuare per completare l'indennizzo degli oltre 100.000 risparmiatori interessati individuando, a tale scopo, le opportune coperture finanziarie.
(5-07191)