ATTO CAMERA

INTERROGAZIONE A RISPOSTA IN COMMISSIONE 5/07141

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Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 16
Seduta di annuncio: 652 del 19/06/2012
Ex numero atto
Precedente numero assegnato: 4/15113
Firmatari
Primo firmatario: TURCO MAURIZIO
Gruppo: PARTITO DEMOCRATICO
Data firma: 19/06/2012
Elenco dei co-firmatari dell'atto
Nominativo co-firmatario Gruppo Data firma
BELTRANDI MARCO PARTITO DEMOCRATICO 19/06/2012
BERNARDINI RITA PARTITO DEMOCRATICO 19/06/2012
FARINA COSCIONI MARIA ANTONIETTA PARTITO DEMOCRATICO 19/06/2012
MECACCI MATTEO PARTITO DEMOCRATICO 19/06/2012
ZAMPARUTTI ELISABETTA PARTITO DEMOCRATICO 19/06/2012


Commissione assegnataria
Commissione: VI COMMISSIONE (FINANZE)
Destinatari
Ministero destinatario:
  • PRESIDENZA DEL CONSIGLIO DEI MINISTRI
  • MINISTERO DELLA GIUSTIZIA
  • MINISTERO DEGLI AFFARI ESTERI
Ministero/i delegato/i a rispondere e data delega
Delegato a rispondere Data delega
PRESIDENZA DEL CONSIGLIO DEI MINISTRI 19/06/2012
Attuale delegato a rispondere: MINISTERO DELL'ECONOMIA E DELLE FINANZE delegato in data 11/10/2012
Stato iter:
IN CORSO
Fasi iter:

MODIFICATO PER COMMISSIONE ASSEGNATARIA IL 19/06/2012

MODIFICATO PER MINISTRO DELEGATO IL 11/10/2012

Atto Camera

Interrogazione a risposta in Commissione 5-07141
presentata da
MAURIZIO TURCO
martedì 19 giugno 2012, seduta n.652

MAURIZIO TURCO, BELTRANDI, BERNARDINI, FARINA COSCIONI, MECACCI e ZAMPARUTTI. -
Al Presidente del Consiglio dei ministri, al Ministro della giustizia, al Ministro degli affari esteri.
- Per sapere - premesso che:

il 26 gennaio 2012 la trasmissione «gli intoccabili» in onda sulla rete La7 condotta dal giornalista Gianluigi Nuzzi, autore del famoso bestseller Vaticano spa, ha fatto vedere una lettera confidenziale scritta 30 settembre 2011 dal presidente dello IOR, Ettore Gotti Tedeschi al segretario di Stato del Vaticano, il Cardinale Tarcisio Bertone nella quale delinea la strategia concordata con il Ministro dell'economia e delle finanze pro tempore Giulio Tremonti per limitare i danni per Italia e Vaticano dall'azione europea sul fronte dell'Ici. Successivamente non hanno reagito né il Ministro pro tempore Tremonti né la Santa Sede la quale ha invece reso pubblico il 9 febbraio un lungo comunicato in relazione alla puntata de «gli intoccabili» del giorno precedente peraltro oggetto dell'interrogazione 4-14897 del 14 febbraio;

il contenuto della lettera è il seguente:
«RISERVATO E CONFIDENZIALE - SINTESI DEL PROBLEMA ICI (Memoria per SER il Card. Tarcisio Bertone, suggeritami riservatamente dal Ministro del Tesoro). Su denuncia del mondo radicale (2005) la Comunità Europea viene spinta a contestare l'esenzione ICI sugli immobili della Chiesa non utilizzati per fini religiosi, pertanto quelli "commerciali", cioè scuole, collegi, ospedali, eccetera... (esclusi quelli che ricadono sotto il Trattato dei patti Lateranensi). Nel 2010 la CE avvia una procedura contro lo Stato italiano per "aiuti di stato" non accettabili alla Chiesa Cattolica. Detta procedura evidenzia oggi una posizione di rischio di condanna per l'Italia e una conseguente imposizione di recupero delle imposte non pagate dal 2005. Dette imposte deve pagarle lo Stato italiano che si rifarà sulla CEI (si suppone), ma non è chiaro con chi per Enti e Congregazioni. Poiché la Commissione Europea non sembra disponibile a cambiare posizione, ci sono tre strade percorribili:

abolire le agevolazioni ICI (Tremonti non lo farà mai);

difendere la normativa passata limitandosi a fare verifiche sulle reali attività commerciali e calcolare il valore "dell'aiuto di Stato" dato (non è sostenibile);
modificare la vecchia norma che viene contestata dalla Comunità Europea (articolo 7, comma bis, decreto-legge n. 203 del 2005, che si applicava ad attività che avessero "esclusivamente" natura commerciale). Detta modifica deve produrre una nuova norma che definisca una CATEGORIA per gli edifici religiosi e crei un CRITERIO di classificazione e definizione della natura commerciale (secondo superficie, tempo di utilizzo e ricavo).

Si paga pertanto ICI al di sopra di un determinato livello di superficie usata, di tempi di utilizzo, di ricavo. In funzione cioè di parametri accettati che dichiarano che un edificio religioso è commerciale o no. A questo punto la Cei (e chi altri?) accetta la nuova procedura. Detta accettazione fa decadere le richieste pregresse (dal 2005 al 2011) e la Comunità Europea (Almunia) deve accettarle. Il tempo disponibile per interloquire è molto limitato. Il responsabile della Cei che finora si è occupato della procedura è mons. RIVELLA. Ci viene suggerito di incoraggiarlo ad accelerare un tavolo di discussione conclusiva dopo aver chiarito la volontà dei vertici della Santa Sede. L'interlocutore all'interno del Ministero delle Finanze è Enrico Martino (nipote del Cardinale Martino). Io posso suggerire come interloquire con il Commissario Almunia affinché ci possa lasciare un po' di tempo (fino a fine novembre) e non acceleri la conclusione della procedura. (Ettore Gotti Tedeschi - 30 settembre 2011)»;

il 19 febbraio 2012 sul quotidiano Il fatto quotidiano è stato pubblicato l'articolo «Santa ICI: il nipote del Cardinale» di Marco Lillo il quale, in relazione alla lettera di cui sopra, fa le seguenti considerazioni:

nella lettera si legge che «L'interlocutore all'interno del Ministero delle Finanze è Enrico Martino (nipote del Cardinale Martino)» il quale, scrive Marco Lillo, «è il direttore generale per i rapporti internazionali del Dipartimento Finanze, cioè l'uomo che dovrebbe curare gli interessi dello Stato italiano nella partita dell'Ici sugli immobili della Chiesa. Questo 46enne esperto di fisco però è anche il nipote del cardinale Renato Raffaele Martino, fino al 2009 Presidente del Pontificio Consiglio della Giustizia e della Pace e dal 2010 Gran Priore del Sacro Militare Ordine Costantiniano di San Giorgio. Martino jr ovviamente non cura solo le questioni fiscali tra Italia e Santa Sede ma tutte le trattative tra il nostro Paese e quelli stranieri»;

scrive ancora Marco Lillo, «Il banchiere spiega poi a Bertone quali sono le mosse concordate con Tremonti (allora Ministro) per evitare che Stato italiano chieda indietro l'Ici sugli anni 2005-2011: "Modificare la vecchia norma che viene contestata dalla Comunità Europea per produrre una nuova norma che definisca una categoria per gli edifici religiosi e crei un criterio di classificazione e definizione della natura commerciale (secondo superficie, tempo di utilizzo e ricavo)"»;

in pratica Gotti Tedeschi perora un compromesso onorevole che eviti guai peggiori. La rinuncia concordata al regime attuale più favorevole frutterebbe alla Santa Sede una sorta di sanatoria per il periodo che va dal 2005 al 2011 -:

se sia a conoscenza dei fatti narrati in premessa e se e quali iniziative intenda assumere. (5-07141)