DAMIANO, GNECCHI, BELLANOVA, GATTI, RAMPI e SCHIRRU. -
Al Ministro del lavoro e delle politiche sociali.
- Per sapere - premesso che:
il «protocollo su previdenza, lavoro e competitività per l'equità e la crescita sostenibili», più noto come «protocollo welfare», firmato il 23 luglio 2007 dal Governo Prodi e dalle parti sociali, si poneva l'obiettivo di promuovere una crescita economica duratura, equilibrata e sostenibile, sia dal punto di vista finanziario che sociale, da utilizzare per interventi miranti a sviluppare una maggiore competitività del sistema Paese, generare occupazione di qualità, assicurare equità e pari opportunità per tutti i cittadini;
in tale protocollo ha inoltre trovato spazio, dopo un dibattito più che ventennale, la prima affermazione organica e definita del principio dei lavori usuranti, successivamente recepita dalla legge n. 247 del 2007, «norme di attuazione del protocollo del 23 luglio 2007 su previdenza, lavoro e competitività per favorire l'equità e la crescita sostenibili, nonché ulteriori norme in materia di lavoro e di previdenza sociale», che, all'articolo 3, comma 1, delegava il Governo ad adottare uno o più decreti legislativi, al fine di concedere ai lavoratori dipendenti impegnati in lavori particolarmente usuranti, che avessero maturato i requisiti per l'accesso al pensionamento a decorrere dal 1
o gennaio 2008, la possibilità di conseguire il diritto al pensionamento anticipato con requisiti inferiori a quelli previsti per la generalità dei lavoratori dipendenti;
la caduta del Governo Prodi aveva comportato il superamento del termine per l'esercizio della delega, il quale è stato riaperto dall'articolo 1 della legge n. 183 del 2010, che ha consentito l'emanazione del decreto legislativo n. 67 del 2011; tale provvedimento contiene: la lista dei lavoratori addetti alle lavorazioni particolarmente faticose e pesanti, per i quali si applicano le deroghe pensionistiche suddette; le modalità di presentazione della domanda per l'accesso al beneficio; il meccanismo di salvaguardia; le modalità attuative; gli obblighi di comunicazione; le disposizioni sanzionatone; la copertura finanziaria;
la severa riforma pensionistica adottata dal Governo in carica - non esente da ingiustizie e storture, immediatamente denunciate dal Partito democratico, che sta agendo in tutte le sedi al fine di porvi rimedio - ha purtroppo irrigidito, ritardandoli, anche per i soggetti impiegati nei lavori «usuranti» i requisiti di accesso al pensionamento, penalizzando una categoria di lavoratori già ampiamente provata dalla dura fatica quotidiana;
appare indispensabile conoscere i dati ufficiali relativi al numero di soggetti rientranti nella categoria di lavoratori impiegati in lavori particolarmente usuranti e faticosi - così come determinata dalle disposizioni contenute nel decreto legislativo n. 67 del 2011 - allo scopo di meglio comprendere la dimensione, ancor oggi non del tutto chiara, del fenomeno, e capire quanti siano stati i beneficiari delle disposizioni (i cui effetti sono stati attenuati dall'entrata in vigore della recente riforma pensionistica) che consentono il ricorso al pensionamento anticipato rispetto alla generalità dei lavoratori -:
quali siano i dati relativi al numero di soggetti rientranti nelle categorie di lavoratori addetti alle lavorazioni particolarmente faticose e pesanti, di cui al decreto legislativo n. 67 del 2011, nonché quanti lavoratori rientranti in dette categorie abbiano effettivamente avuto accesso anticipato al trattamento pensionistico.
(5-07112)