ATTO CAMERA

INTERROGAZIONE A RISPOSTA IN COMMISSIONE 5/07057

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Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 16
Seduta di annuncio: 648 del 12/06/2012
Firmatari
Primo firmatario: BARBI MARIO
Gruppo: PARTITO DEMOCRATICO
Data firma: 12/06/2012
Elenco dei co-firmatari dell'atto
Nominativo co-firmatario Gruppo Data firma
TEMPESTINI FRANCESCO PARTITO DEMOCRATICO 12/06/2012


Commissione assegnataria
Commissione: III COMMISSIONE (AFFARI ESTERI E COMUNITARI)
Destinatari
Ministero destinatario:
  • MINISTERO DEGLI AFFARI ESTERI
Attuale delegato a rispondere: MINISTERO DEGLI AFFARI ESTERI delegato in data 12/06/2012
Stato iter:
19/06/2012
Partecipanti allo svolgimento/discussione
RISPOSTA GOVERNO 19/06/2012
Resoconto DASSU' MARTA SOTTOSEGRETARIO DI STATO - (AFFARI ESTERI)
 
REPLICA 19/06/2012
Resoconto BARBI MARIO PARTITO DEMOCRATICO
Fasi iter:

MODIFICATO PER COMMISSIONE ASSEGNATARIA IL 12/06/2012

DISCUSSIONE IL 19/06/2012

SVOLTO IL 19/06/2012

CONCLUSO IL 19/06/2012

Atto Camera

Interrogazione a risposta in Commissione 5-07057
presentata da
MARIO BARBI
martedì 12 giugno 2012, seduta n.648

BARBI e TEMPESTINI. -
Al Ministro degli affari esteri.
- Per sapere - premesso che:

la Commissione europea ha presentato il 28 settembre 2011 una proposta di direttiva del Consiglio [COM(2011)594] concernente un sistema comune d'imposta sulle transazioni finanziarie da applicare in tutti gli Stati membri dell'Unione europea a partire dal 1°gennaio 2014 e tale proposta è da alcuni mesi al vaglio degli Stati membri e del Consiglio dell'Unione europea;

il Parlamento europeo ha adottato il 23 maggio 2012, con schiacciante maggioranza, una risoluzione legislativa [P7_TA(2012)0217)] favorevole all'introduzione della direttiva COM(2011)594;

il Parlamento italiano si è più volte, nel corso degli ultimi armi, occupato del tema della tassazione sulle transazioni finanziarie (TTF) riconoscendo i numerosi vantaggi derivanti dall'introduzione di questa tassa così sintetizzabili: a) pur applicata con un coefficiente minimo, rappresenterebbe un concreto strumento a sostegno dei conti pubblici degli Stati che a causa della crisi hanno subito un forte aumento del loro debito; b) assicurerebbe il giusto contributo del settore finanziario alla copertura dei costi dei piani di salvataggio e dei programmi di stimolo e di rilancio delle economie, nonché una più giusta parità di trattamento con gli altri settori produttivi sempre soggetti a prelievi fiscali; c) garantirebbe la riscossione di un gettito prevedibile permettendo di stabilire politiche di medio-lungo periodo sia per far fronte alle conseguenze sociali della crisi sia per sostenere programmi di aiuto allo sviluppo dei Paesi poveri e di contrasto dei cambiamenti climatici; d) frenando la speculazione, diminuirebbe l'instabilità dei mercati con ricadute positive anche per le imprese, in termini di minor rischio valutario, minori incertezze sui prezzi delle materie prime e minori rischi degli investimenti esteri;

si segnala che, nel corso della presente legislatura, sono stati presentati alle Camere numerosi atti di sindacato ispettivo, atti di indirizzo al Governo e alcune proposte di legge, tra cui rilevano: le risoluzioni n. 7-00333 a prima firma dell'onorevole Barbi, n. 7-00328 a prima firma dell'onorevole Zacchera, n. 7-00346 a prima firma dell'onorevole Evangelisti approvate nella seduta del 16 giugno 2010 della III Commissione della Camera; le mozioni n. 1-00817 a prima firma dell'onorevole Volontè e n. 1-00850 a prima firma dell'onorevole Tempestini approvate in Assemblea il 7 febbraio 2012; l'interrogazione n. 5-04529 presentata dall'onorevole Barbi, cui si è data risposta nella seduta del 4 maggio 2011 della III Commissione della Camera; l'AC-3740 a prima firma dell'onorevoleSarubbi presentato il 30 settembre 2010 e l'AC-4389 a prima firma dell'onorevole Bersani presentato il 27 maggio 2011;

l'attuale Governo, fin dai primi giorni del suo mandato, si è espresso favorevolmente per l'introduzione di una tassa sulle transazioni finanziarie con applicazione anche solo in ambito europeo; posizione confermata successivamente in occasione dell'Ecofin del 13 marzo 2012 in cui il Presidente del Consiglio ha sostenuto l'argomentazione per cui l'auspicabile applicazione su scala globale non deve essere la ragione per paralizzare l'introduzione dell'imposta su scala europea;

la consultazione pubblica condotta a fine 2011 dal Ministero dell'economia e delle finanze sul testo della direttiva COM(2011)594 ha confermato che una netta maggioranza (il 63 per cento) dei partecipanti alla consultazione è a favore dell'introduzione di una tassa nelle transazioni finanziarie tassa sulle transazioni finaziarie in Europa;

i sondaggi condotti nel 2011 dimostrano che la maggioranza dell'opinione pubblica italiana è a favore dell'introduzione della tassa sulle transazioni finanziarie, e la campagna italiana «ZeroZeroCinque» con le sue oltre 50 organizzazioni della società civile promotrici, ne è l'espressione più evidente;

tra gli Stati membri dell'Unione europea la strenua opposizione del Governo britannico all'introduzione di tale imposta fa fortemente temere che un'eventuale votazione della direttiva COM(2011)594, al prossimo Ecofin del 22 giugno 2012, possa decretare la bocciatura di tale proposta; in considerazione di tale rischio, è necessario che un gruppo di Stati membri favorevoli alla tassa sulle transazioni finanziarie ne promuova l'introduzione attraverso la procedura della cooperazione rafforzata così come previsto dal Trattato di Lisbona;

alla luce della lettera che 9 Stati membri, tra cui anche l'Italia, hanno inviato alla Presidenza danese il 7 febbraio 2012 per richiedere l'accelerazione del processo di introduzione di una tassa sulle transazioni finanziarie in Europa, si ritiene che vi siano le condizioni per perseguire con successo la procedura di cooperazione rafforzata, opzione che la Germania e la Francia sembrano già orientate a perseguire, secondo le recenti dichiarazioni pubbliche dei rispettivi Governi;

la procedura di cooperazione rafforzata in tema di tassa sulle transazioni finanziarie e la destinazione delle risorse derivanti dal gettito - la cui metà sarebbe destinata a realizzargli obiettivi interni degli Stati membri che la applicano e l'altra metà per gli obiettivi internazionali di lotta alla povertà e contrasto ai cambiamenti climatici - darebbe un segnale politico importante anche agli altri Governi, soprattutto nelle sedi internazionali in cui si discute da anni della necessità di una sua introduzione -:

non ritenga di doversi attivare affinché il tema della tassa sulle transazioni finanziarie sia affrontato e inserito a pieno titolo nell'agenda del prossimo vertice a Los Cabos in Messico dei leader, del G20, incoraggiando l'estensione di tale tassa su scala globale, e se non ritenga contemporaneamente di dover favorire in tempi brevi una sua introduzione, anche solo insieme ad altri 8 Stati membri dell'Unione europea, mediante il ricorso alla procedura di cooperazione rafforzata prevista dal Trattato di Lisbona, al fine di assicurare la destinazione del gettito per politiche sociali interne agli Stati che la applicano (50 per cento), e per programmi di lotta alla povertà nel mondo (25 per cento)e di contrasto ai cambiamenti climatici (25 per cento). (5-07057)