CODURELLI, RAMPI, SCHIRRU, BOCCUZZI e BELLANOVA. -
Al Ministro del lavoro e delle politiche sociali.
- Per sapere - premesso che:
l'interrogante ha più volte sollecitato il Governo, anche mediante atti di sindacato ispettivo (n. 5-06430 e n. 5-06929), sulla difficile situazione in cui versano molti ex lavoratori dell'ex-Ipost; il Governo ha risposto all'atto n. 5-06430 il 26 aprile 2012 così rispondeva: - «Le strutture INPS sul territorio provvedono per le istanze di servizio inerenti: alla ricezione; all'acquisizione; alla preistruttoria; al controllo; all'eventuale integrazione di documentazione e dati; all'inoltro al Polo specialistico; nonché a tutte le attività gestionali relative alle liquidazioni delle pensioni di reversibilità e alle ricostituzioni documentali.
Nella fase transitoria di adeguamento delle procedure INPS, la continuità del servizio informativo è stata garantita dalla possibilità, per le sedi territoriali, di consultare il sistema NAI ex IPOST dove sono visualizzabili le anzianità di servizio degli iscritti. A breve sarà visualizzabile nei sistemi informativi dell'INPS il conto assicurativo degli iscritti al Fondo di Quiescenza Poste, secondo le modalità previste per tutti gli altri assicurati. L'Istituto ha reso noto che le domande di pensione, accanto alle ricostituzioni contributive, vengono regolarmente evase rispettando i tempi soglia previsti per i fondi speciali: è stato infatti azzerato l'arretrato giacente in IPOST al momento del passaggio all'INPS. Gli altri prodotti (ricongiunzioni, computi, riscatti eccetera) sono stati quantificati ed istruiti per le lavorazioni mentre, per il completamento dell'iter amministrativo, è in fase conclusiva il rilascio delle procedure informatiche di calcolo nei sistemi informativi dell'INPS. Un discorso a parte merita la prosecuzione volontaria, per la quale la Filiale di Roma EUR, al fine di salvaguardare il diritto a pensione, sta provvedendo allo smaltimento delle domande, dando la priorità alle richieste dei soggetti più prossimi al pensionamento». Ad oggi, contrariamente a quanto contenuto nella risposta del Governo continuano a giungere denunce da parte dei cosiddetti «esodati» di Poste italiane, molti dei quali si trovano in una situazione di penosa incertezza riguardo alle prospettive legate all'accesso al proprio trattamento pensionistico dopo la riforma emanata mediante il decreto-legge «Salva Italia» (decreto-legge n. 201 del 2011);
tali lavoratori, infatti, pur avendo inoltrato domanda per la prosecuzione volontaria, secondo le procedure e nei tempi stabiliti (alcuni addirittura due anni orsono), non hanno ancora ricevuto dagli uffici competenti la modulistica necessaria per gli adempimenti e temono, anche a seguito delle anticipazioni giornalistiche relative alle disposizioni contenute nell'emanando decreto attuativo previsto dal «SalvaItalia», che sembrerebbe escludere dalle deroghe previste al fine di consentire a talune fasce di lavoratori l'accesso al trattamento previdenziale previgente, i soggetti che, pur avendo ottenuto l'autorizzazione alla prosecuzione volontaria, non abbiano effettuato almeno un versamento alla data del 6 dicembre 2011;
tale ingiustificabile e colpevole ritardo alimenta un clima di crescente tensione e angoscia nei soggetti interessati e nelle loro famiglie, acuendo profondamente il loro senso di sfiducia nelle istituzioni responsabili dell'omissione del servizio;
l'interrogante riterrebbe necessaria un'iniziativa che provveda a effettuare l'invio da parte dell'INPS della documentazione necessaria al pagamento dei contributi volontari e, al tempo stesso, a garantire ai soggetti in questione il diritto alla pensione secondo le regole previgenti -:
quali urgenti iniziative intenda adottare il Ministro per fare in modo che i lavoratori citati in premessa siano rassicurati relativamente alla loro inclusione nell'accesso al trattamento pensionistico previgente, come previsto dall'articolo 24, comma 14, lettera d), che include tra i beneficiari «i lavoratori che, antecedentemente alla data del 4 dicembre 2011, siano stati autorizzati alla prosecuzione volontaria della contribuzione» consentendo loro di rientrare nelle deroghe previste dal decreto «SalvaItalia» ed evitando un gravissimo pregiudizio a essi non imputabile. (5-07025)