ATTO CAMERA

INTERROGAZIONE A RISPOSTA IMMEDIATA IN COMMISSIONE 5/07004

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Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 16
Seduta di annuncio: 644 del 05/06/2012
Firmatari
Primo firmatario: STRIZZOLO IVANO
Gruppo: PARTITO DEMOCRATICO
Data firma: 05/06/2012


Commissione assegnataria
Commissione: VI COMMISSIONE (FINANZE)
Destinatari
Ministero destinatario:
  • MINISTERO DELL'ECONOMIA E DELLE FINANZE
Attuale delegato a rispondere: MINISTERO DELL'ECONOMIA E DELLE FINANZE delegato in data 05/06/2012
Stato iter:
06/06/2012
Partecipanti allo svolgimento/discussione
RINUNCIA ILLUSTRAZIONE 06/06/2012
Resoconto STRIZZOLO IVANO PARTITO DEMOCRATICO
 
RISPOSTA GOVERNO 06/06/2012
Resoconto CERIANI VIERI SOTTOSEGRETARIO DI STATO - (ECONOMIA E FINANZE)
 
REPLICA 06/06/2012
Resoconto STRIZZOLO IVANO PARTITO DEMOCRATICO
 
INTERVENTO PARLAMENTARE 06/06/2012
Resoconto CAUSI MARCO PARTITO DEMOCRATICO
Fasi iter:

DISCUSSIONE IL 06/06/2012

SVOLTO IL 06/06/2012

CONCLUSO IL 06/06/2012

Atto Camera

Interrogazione a risposta immediata in Commissione 5-07004
presentata da
IVANO STRIZZOLO
martedì 5 giugno 2012, seduta n.644

STRIZZOLO. -
Al Ministro dell'economia e delle finanze.
- Per sapere - premesso che:


il castello di Udine fu costruito dopo il terremoto del 1511, nell'arco di un cinquantennio fra il 1517 e il 1567, con onere sostenuto per circa due terzi direttamente dalla popolazione della città di Udine;


nei secoli successivi, il castello fu destinato ad usi militari dai veneziani, dagli austriaci e, dopo la terza guerra d'indipendenza, dallo Stato italiano che lo iscrisse, quale bottino di guerra, nel demanio militare;


dopo la riunificazione con l'Italia, l'amministrazione della città inoltrò al re, per il tramite delle sue più alte e rappresentative istituzioni, un'istanza ufficiale e formale affinché il colle ed il castello sovrastante, considerati come i simboli più significativi della città e dell'intero Friuli in quanto sede storica del Parlamento friulano, fossero ad essa riconsegnati in virtù dei diritti storici, etici e territoriali acquisiti e non disconoscibili;


il re, nel corrispondere alle giuste sollecitazioni della città, il 18 luglio del 1899 cedette il castello monumentale, le sue pertinenze e le sue adiacenze al comune di Udine in uso perpetuo;


da allora il castello ha rappresentato, in ogni momento, la massima espressione della vita politica amministrativa artistica e culturale della città;


in tutti questi anni, il Comune di Udine si è fatto carico delle spese di manutenzione e restauro, garantendo la fruibilità del compendio alla cittadinanza, anche successivamente al luttuoso evento sismico del 1976, mediante ingenti opere di conservazione, riqualificazione e valorizzazione facendo conseguire al bilancio dello Stato ingenti risparmi;


ciononostante, pur a fronte della chiarissima volontà che emerge dallo spirito e dall'inequivocabile senso letterale del testo dell'atto di cessione in uso perpetuo alla città, a causa di una non condivisibile lettura giuridico-amministrativa del documento - in base alla quale l'uso perpetuo sarebbe assimilabile al regime del diritto reale dell'usufrutto introdotto dal vigente codice civile - allo stato attuale il bene, di fatto e di diritto, non risulta più appartenere al Comune di Udine;


lo Stato, che giuridicamente ne rivendica la proprietà, chiede al Comune la corresponsione di onerosi canoni di concessione calcolati sulla base della stima dell'immobile a mero valore venale, non corrispondente alla sua effettiva utilizzazione;


tale stato di cose non ha lasciato insensibili la città e le massime istituzioni della provincia e della regione che ripetutamente hanno sollecitato la restituzione - alla città di Udine e al Friuli - della proprietà del castello;


in data 27 dicembre 2007 è stato sottoscritto, fra la Presidenza del Consiglio dei ministri e la regione Friuli Venezia Giulia, un protocollo d'intesa che, all'articolo 9, anticipa, di fatto, lo spirito e l'indirizzo che presiedono alla odierna formulazione del federalismo demaniale, prevedendo la possibilità, per il Governo, di concordare, attraverso i singoli Ministeri, intese finalizzate alla valorizzazione e/o l'eventuale trasferimento di alcuni beni di particolare significato culturale e simbolico come - a titolo esemplificativo - il Castello di Udine;


il decreto legislativo 28 maggio 2010, n. 85, in materia di federalismo demaniale, che prevede l'attribuzione ai comuni, province, città metropolitane e regioni di un proprio patrimonio, stabilisce all'articolo 5, comma 2, l'esclusione del trasferimento tra l'altro, dei beni oggetto di accordo o intese con gli enti territoriali antecedenti alla data di entrata in vigore del decreto;


la risoluzione 7-00504, approvata il 24 marzo 2011 dalla Commissione Finanze della Camera, impegna il Governo ad interpretare il citato comma 2, dell'articolo 5, del decreto legislativo n. 85 del 2010, nel senso che sono esclusi dal trasferimento i soli beni oggetto di accordi perfezionati e non anche quelli indicati in atti integranti, di fatto, semplici dichiarazioni di intenti;


il trasferimento della proprietà del castello di Udine, citato nell'intesa sottoscritta nel 2007, sembra coerente con i provvedimenti legislativi riguardanti il federalismo fiscale, anche alla luce della necessità di estendere la disciplina, in materia di trasferimento dei beni demaniali, agli enti locali compresi nelle regioni a statuto speciale;


in data 21 giugno 2011, il Governo ha accolto l'ordine del giorno n. 9/4357/-A/133 a prima firma del sottoscritto interrogante, con cui la Camera dei deputati «impegna il Governo a procedere, anche con atti normativi, al trasferimento della proprietà del compendio del Castello di Udine all'Amministrazione comunale»;


in sede di commissione paritetica Stato-Regione Friuli-Venezia Giulia è stato avviato lo scorso mese di maggio l'approfondimento del problema del trasferimento del castello di Udine, acquisendo - ancora nel corso del 2011 - i pareri favorevoli del Ministero per i beni e le attività culturali e del Ministero dell'economia e delle finanze -:


quali siano le ragioni per le quali ancora non è stato dato corso al trasferimento della proprietà del compendio del castello di Udine alla città di Udine. (5-07004)