ATTO CAMERA

INTERROGAZIONE A RISPOSTA IN COMMISSIONE 5/06970

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Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 16
Seduta di annuncio: 641 del 30/05/2012
Firmatari
Primo firmatario: FAENZI MONICA
Gruppo: POPOLO DELLA LIBERTA'
Data firma: 30/05/2012


Commissione assegnataria
Commissione: XIII COMMISSIONE (AGRICOLTURA)
Destinatari
Ministero destinatario:
  • MINISTERO DELLE POLITICHE AGRICOLE ALIMENTARI E FORESTALI
  • MINISTERO PER GLI AFFARI EUROPEI
Attuale delegato a rispondere: MINISTERO DELLE POLITICHE AGRICOLE ALIMENTARI E FORESTALI delegato in data 30/05/2012
Stato iter:
17/10/2012
Partecipanti allo svolgimento/discussione
RISPOSTA GOVERNO 17/10/2012
Resoconto BRAGA FRANCO SOTTOSEGRETARIO DI STATO - (POLITICHE AGRICOLE ALIMENTARI E FORESTALI)
 
REPLICA 17/10/2012
Resoconto FAENZI MONICA POPOLO DELLA LIBERTA'
Fasi iter:

MODIFICATO PER COMMISSIONE ASSEGNATARIA IL 30/05/2012

DISCUSSIONE IL 17/10/2012

SVOLTO IL 17/10/2012

CONCLUSO IL 17/10/2012

Atto Camera

Interrogazione a risposta in Commissione 5-06970
presentata da
MONICA FAENZI
mercoledì 30 maggio 2012, seduta n.641

FAENZI. -
Al Ministro delle politiche agricole, alimentari e forestali, al Ministro per gli affari europei.
- Per sapere - premesso che:

secondo quanto riportato da un articolo pubblicato dal quotidiano il Corriere della Sera in data 29 maggio, la Coldiretti evidenzia come la causa principale del ribasso dei prezzi pari al 19 per cento relativamente alla produzione dell'olio di oliva, registratosi nel primo trimestre del 2012 in Italia, sia imputabile dalla sovrabbondanza di olio contraffatto e venduto come made in Italy e non invece dal crollo dei consumi che al contrario, in Italia sono aumentati del 4,2 per cento, a differenza della produzione che si è invece ridotta addirittura del 6 per cento come confermato dall'ultima raccolta;

a giudizio dell'associazione agricola, la mancanza di trasparenza sulla provenienza dell'olio d'oliva utilizzato per la vendita, la cui importazione straniera ha raggiunto livelli massimi storici superiori alla stessa produzione nazionale, rappresenta una delle cause maggiori negative e penalizzanti per il settore oleario italiano;

la Coldiretti evidenzia inoltre ulteriori profili di criticità derivanti dall'attuale sistema di etichettatura delle bottiglie d'olio d'oliva, che rende impossibile preservare l'autenticità del prodotto, la veridicità della provenienza territoriale e la trasparenza delle informazioni;


il fenomeno della contraffazione dei prodotti agroalimentari ed in particolare dell'olivo di oliva, risulta come ampiamente noto, particolarmente grave e penalizzante dal punto di vista economico e produttivo nel nostro Paese, avendo raggiunto dimensioni preoccupanti, come confermato dalla recente indagine promossa dalla Commissione parlamentare di inchiesta sul fenomeno della contraffazione e della pirateria in campo commerciale e agroalimentare;

in particolare la suddetta Commissione ha dedicato un'attenzione particolare allo scenario offerto dai mercati esteri, dove i consumatori a causa del dilagare del fenomeno del cosiddetto italian sounding, ovvero l'evocazione in etichetta dei prodotti tipici italiani, spesso rischiano di non riuscire a distinguere un vero prodotto italiano dalla sua imitazione;

l'articolo del Corriere della Sera, evidenzia inoltre, un ulteriore aspetto che condiziona negativamente le quotazioni dell'olio di oliva, ed in particolare i Paesi mediterranei, nella cui area geografica è concentrata la maggior parte della produzione, i cosiddetti Paesi PIIGS (Portogallo, Italia, Irlanda, Grecia e Spagna) ed è rappresentato dalle quotazioni sempre più orientate al ribasso dell'olio d'oliva; il valore di una tonnellata di extra vergine al mercato all'ingrosso è sceso infatti a 2,900 dollari, ovvero il minimo da dieci anni e meno della metà delle quotazioni di sette anni fa;

per l'Italia, la Grecia e la Spagna che contribuiscono per il 70 per cento della produzione mondiale di olio, il ribasso delle quotazioni certamente non contribuisce positivamente a sostenere il settore delle imprese olearie, in particolare nell'attuale fase economica generale e gli stock (le giacenze in magazzino) potrebbero inoltre salire alla fine di questa stagione al livello record di 1,1 milioni di tonnellate, ovvero circa un terzo del consumo mondiale;

le suddette stime, riporta il medesimo articolo del Corriere della Sera, sono riportate dal Financial Times e rilevate dal Consiglio internazionale dell'olio d'oliva, con sede a Madrid, che evidenzia anche del calo dei consumi nel mercato mediterraneo;

a giudizio dell'interrogante, le rilevazioni della Coldiretti, appaiono condivisibili, in considerazione che le motivazioni della crisi di mercato dell'olio di oliva, sono imputabili principalmente alla mancanza di trasparenza sulla provenienze dell'olio di oliva in vendita;

il Governo Berlusconi nel corso della presente legislatura ha introdotto importanti disposizioni a tutela dei consumatori, le cui norme relative sull'etichettatura di origine dei prodotti alimentari, sono state, a giudizio dell'interrogante, in maniera improvvida, respinte dalla Commissione europea che le ha giudicate incompatibili con la normativa comunitaria;

all'esame della Commissione agricoltura del Senato è attualmente in corso un disegno di legge, che prevede una serie di norme alcune delle quali volte ad ostacolare la commissione di attività fraudolente e pratiche commerciali scorrette nell'ambito della filiera degli oli di oliva vergini;

il predetto provvedimento, contiene importanti disposizioni in grado di garantire maggiori tutele per i consumatori, favorendo una leale concorrenza tra le imprese, attraverso l'introduzione di norme che preservano l'autenticità del prodotto e la trasparenza delle informazioni fornite sia in etichetta che nell'ambito delle pratiche commerciali -:

quali orientamenti, nell'ambito delle rispettive competenze, intendano esprimere con riferimento a quanto esposto in premessa;

se non ritengano opportuno intervenire in ambito comunitario, affinché i princìpi dell'etichettatura obbligatoria sull'origine agricola degli alimenti possano essere recepiti nei quadro giuridico comunitario.(5-06970)