ATTO CAMERA

INTERROGAZIONE A RISPOSTA IN COMMISSIONE 5/06914

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Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 16
Seduta di annuncio: 637 del 23/05/2012
Firmatari
Primo firmatario: SANI LUCA
Gruppo: PARTITO DEMOCRATICO
Data firma: 23/05/2012


Commissione assegnataria
Commissione: II COMMISSIONE (GIUSTIZIA)
Destinatari
Ministero destinatario:
  • MINISTERO DELL'ECONOMIA E DELLE FINANZE
  • MINISTERO DELLA GIUSTIZIA
Attuale delegato a rispondere: MINISTERO DELL'ECONOMIA E DELLE FINANZE delegato in data 23/05/2012
Stato iter:
IN CORSO
Fasi iter:

MODIFICATO PER COMMISSIONE ASSEGNATARIA IL 23/05/2012

Atto Camera

Interrogazione a risposta in Commissione 5-06914
presentata da
LUCA SANI
mercoledì 23 maggio 2012, seduta n.637

SANI. -
Al Ministro dell'economia e delle finanze, al Ministro della giustizia.
- Per sapere - premesso che:

nel comune di Massa Marittima, in provincia di Grosseto, l'Amministrazione comunale, ai sensi dell'articolo 19, della legge numero 119 del 1981, ha realizzato, in qualità di stazione appaltante, un carcere mandamentale, successivamente trasformato in casa circondariale, attualmente in funzione;

l'opera è stata acquisita dal patrimonio dello Stato con decreto del Ministero della giustizia in data 9 marzo 2000;

durante la realizzazione la direzione dei lavori ha provveduto a redigere varianti in corso d'opera a causa di una riscontrata difformità geologica ed a seguito di una comunicazione (protocollo 659623/422-3 del 13 agosto 1990) del Ministero della giustizia, circa il venir meno dell'interesse dell'amministrazione penitenziaria alla costruzione degli istituti mandamentali, chiedendo la realizzazione di lavori compatibili anche con un utilizzo diverso dal penitenziario e confermando la possibilità di acquisizione della struttura al patrimonio statale;

ad una precedente comunicazione del 12 giugno 1990 protocollo 657934/6.c del Ministero della giustizia, nella quale si ipotizza a un provvedimento normativo di soppressione delle case mandamentali, il comune di Massa Marittima, con lettera del 28 giugno 1990 protocollo 9188 a firma del sindaco pro tempore ha comunicato l'avvenuto avvio dei lavori e segnalato, senza produrre alcun effetto, le problematiche conseguenti alla sospensione degli stessi e al possibile cambiamento di destinazione dell'immobile, prospettando il rischio di contestazioni da parte dell'impresa esecutrice;

risulta dai verbali della direzione dei lavori che, in data 28 dicembre 1993, si è disposta una ulteriore sospensione dei lavori, allo scopo di definire una nuova variante per mutate esigenze impiantistiche, in quanto il Ministero della giustizia era tornato alla decisione originaria di destinare la struttura a carcere;

sull'insieme delle varianti e relative sospensioni dei lavori, l'impresa esecutrice, Pizzarotti & C. Spa, ha espresso riserve e, successivamente, promosso un contenzioso, affrontato in sede arbitrale e poi in corte di appello, che si è risolto nel mese di maggio 2010, a favore dell'impresa, addebitando all'amministrazione comunale il pagamento di maggiori oneri per euro 1.159.463,68, oltre alle spese legali e processuali;

l'amministrazione comunale ha, pertanto, riconosciuto un debito fuori bilancio, ex articolo 194 del decreto legislativo n. 267 del 2000, dandone pronta comunicazione alla competente Corte dei conti;

attualmente, diversamente da quanto ipotizzato nella richiamata comunicazione protocollo 659623/422-3 del 13 agosto 1990 del Ministero della giustizia, la struttura, a differenza di casi analoghi, oltre ad essere stata effettivamente acquisita al patrimonio dello Stato, è funzionante come casa circondariale;

l'articolo 19 della legge n. 119 del 1981 prevede la possibilità per gli enti locali di finanziare i maggiori oneri derivanti dalla costruzione dei nuovi edifici giudiziari, mediante la contrazione di mutui con la Cassa depositi e prestiti;

tale vicenda è già stata segnalata in una interrogazione a risposta scritta al Ministero della Giustizia, a prima firma del deputato Luca Sani, il 7 ottobre 2010 (numero 4-08949): questo atto di sindacato ispettivo è rimasto ad oggi senza risposta;

ad oggi il comune di Massa Marittima ha già pagato alla Pizzarotti Spa circa il 60 per cento del debito dovuto, senza ottenere alcun rimborso. Rimane da pagare la quota finale che il bilancio di questo ente, secondo quanto evidenziato dall'attuale sindaco Lidia Bai, non è in grado di sostenere;

il Ministero proprietario dell'opera e quindi il Ministero dell'economia e delle finanze (attraverso l'Agenzia del Demanio), chiamato in causa dal comune di Massa Marittima, fino ad oggi ha rifiutato di riassumere il debito;

tale situazione sta creando, ormai da anni, grave difficoltà all'amministrazione comunale di Massa Marittima, considerando le modeste dimensioni del comune e le già ridotte capacità finanziarie circa le capacità di investimento e gestione. L'esborso fino ad ora sostenuto è assolutamente sproporzionato rispetto alle dimensioni e all'entità del bilancio del comune, e ne ingessa la gestione limitando fortemente le risorse da destinare allo sviluppo del territorio e ai servizi per i cittadini;

il sindaco di Massa Marittima ha ripetutamente richiesto il rimborso delle somme relative ai maggiori oneri. L'amministrazione comunale ha avuto al riguardo numerosi e specifici incontri formali con i dirigenti nazionali dell'Agenzia del demanio e con i dirigenti del dipartimento dell'amministrazione penitenziaria (Dap, di diretta competenza del Ministero della giustizia); da tali riunioni è emerso un chiaro ed evidente «scarico» di competenze: in sintesi per il dipartimento dell'amministrazione penitenziaria, sulla vicenda, è competente l'Agenzia del demanio mentre per l'Agenzia del demanio è competente il dipartimento dell'amministrazione penitenziaria;

ad avviso dell'interrogante tale vicenda può configurarsi come indebito arricchimento dello Stato a danno dell'amministrazione comunale di Massa Marittima -:

se i Ministri interrogati siano a conoscenza di quanto esposto in premessa e non ritengano necessario chiarire, in tempi rapidi, se i maggiori oneri relativi alla costruzione dell'istituto penitenziario di Massa Marittima siano di competenza del dipartimento dell'amministrazione penitenziaria o dell'Agenzia del demanio;

quali iniziative intenda quindi assumere il Ministero relativamente ai maggiori oneri derivanti dalla costruzione dell'istituto penitenziario di Massa Marittima anche nello spirito dell'articolo 19 della legge n. 119 del 1981 e in relazione alla spesa economica sostenuta fino ad oggi dall'amministrazione comunale e non ancora rimborsata. (5-06914)