ATTO CAMERA

INTERROGAZIONE A RISPOSTA IN COMMISSIONE 5/06857

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Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 16
Seduta di annuncio: 632 del 15/05/2012
Firmatari
Primo firmatario: SANGA GIOVANNI
Gruppo: PARTITO DEMOCRATICO
Data firma: 15/05/2012
Elenco dei co-firmatari dell'atto
Nominativo co-firmatario Gruppo Data firma
MISIANI ANTONIO PARTITO DEMOCRATICO 24/05/2012


Commissione assegnataria
Commissione: II COMMISSIONE (GIUSTIZIA)
Destinatari
Ministero destinatario:
  • MINISTERO DELLA GIUSTIZIA
Attuale delegato a rispondere: MINISTERO DELLA GIUSTIZIA delegato in data 15/05/2012
Stato iter:
28/06/2012
Partecipanti allo svolgimento/discussione
RISPOSTA GOVERNO 28/06/2012
Resoconto MAZZAMUTO SALVATORE SOTTOSEGRETARIO DI STATO - (GIUSTIZIA)
 
REPLICA 28/06/2012
Resoconto SANGA GIOVANNI PARTITO DEMOCRATICO
Fasi iter:

MODIFICATO PER COMMISSIONE ASSEGNATARIA IL 15/05/2012

APPOSIZIONE NUOVE FIRME IL 24/05/2012

DISCUSSIONE IL 28/06/2012

SVOLTO IL 28/06/2012

CONCLUSO IL 28/06/2012

Atto Camera

Interrogazione a risposta in Commissione 5-06857
presentata da
GIOVANNI SANGA
martedì 15 maggio 2012, seduta n.632

SANGA, MISIANI. -
Al Ministro della giustizia.
- - Per sapere - premesso che:

con il decreto legislativo 30 gennaio 2006, n. 26, è stata istituita la «Scuola superiore della magistratura», pensata come istituto deputato alla formazione e all'aggiornamento dei magistrati italiani;

in realtà, da sei anni a questa parte, il percorso della Scuola superiore della magistratura è stato decisamente lento e molto accidentato;

lo stesso Ministro interrogato, nella sua prima uscita pubblica da Guardasigilli, ha confermato che la Scuola rappresenta «un importante traguardo per il sistema giudiziario italiano, da più parti e da gran tempo atteso», ammettendo, però, al contempo, che «il percorso che conduce alla piena operatività della scuola, dopo una lunga e travagliata gestazione è ancora lungo e non privo di ostacoli», poichè esistono ancora «problemi logistici e di sostenibilità finanziaria connessi alla necessità di avviare tre sedi distinte come la legge impone»;

la stessa nomina dei componenti del consiglio direttivo, come è noto, è rimasta ferma per molto tempo nel periodo di mandato del Ministro pro tempore Alfano;

il problema delle sedi si è rivelato centrale, anche perchè, in sei anni l'amministrazione pubblica ha investito più di 20 milioni di euro per ristrutturare (a Scandicci, Catanzaro e Benevento) o prendere in affitto (a Bergamo) gli edifici che avrebbero dovuto ospitare le tre sedi territoriali in cui si sarebbe dovuta articolare la Scuola;

in particolare, la vicenda della sede di Bergamo ha assunto contorni paradossali: in seguito ad un iniziale veto posto dallo stesso Ministero, per gli eccessivi costi, alla ristrutturazione dello storico Palazzo Lupi (l'unico edificio del Demanio ritenuto idoneo ad ospitare la Scuola), comune e provincia di Bergamo firmarono un accordo di programma con l'Opera Sant'Alessandro (Curia orobica) per l'affitto di circa 2mila metri quadri del Collegio Sant'Alessandro, al prezzo di 242mila euro l'anno, più spese (forfettizzate in 50mila euro) -:

se sia vero che di fronte al plenum del Consiglio superiore della magistratura, lo stesso Ministro interrogato abbia annunciato Scandicci (Firenze) come sede unica della formazione, e Roma come sede amministrativa con la conseguenza che i locali individuati a Bergamo, tra via Sant'Alessandro e via Garibaldi (costati a comune e provincia circa 500 mila euro di affitto), e inaugurati nel giugno 2011, rimarrebbero inutilizzati, senza essere mai essere entrati in funzione;

se il Ministro non ritenga di dovere compiere tutti i passi necessari affinchè lo sforzo, organizzativo e soprattutto economico, che ha visto coinvolte tutte le istituzioni locali del territorio di Bergamo, volto all'operatività della sede ivi prevista della scuola superiore della magistratura, non risulti vano;

quali iniziative urgenti intenda adottare per rendere operativa la sede di Bergamo con l'effettiva entrata in funzione della Scuola stessa.(5-06857)