BERNARDINI, BELTRANDI, FARINA COSCIONI, MECACCI, MAURIZIO TURCO e ZAMPARUTTI. -
Al Ministro della giustizia.
- Per sapere - premesso che:
secondo quanto riportato dall'agenzia di stampa ANSA il 28 febbraio 2012, un ragazzo romeno di 25 anni si è suicidato nella cella del carcere di Catanzaro dove era detenuto da solo;
la notizia è stata diffusa dal segretario nazionale del Sappe, Damiano Bellucci, e dal segretario generale aggiunto, Giovanni Battista Durante. Il ragazzo si è tolto la vita impiccandosi;
in Calabria i detenuti presenti sono più di 3.000, per una capienza regolamentare di 1.875 posti. I detenuti in attesa di giudizio sono 1.498: 917 in attesa di primo giudizio, 283 appellanti, 206 ricorrenti in corte di Cassazione e 92 in posizione mista. A Catanzaro i detenuti sono circa 600, per una capienza regolamentare di 354 posti;
sono 13 i suicidi avvenuti dall'inizio dell'anno nelle carceri italiane -:
se e come il 28 febbraio 2012 fosse garantita la sorveglianza all'interno dell'istituto di pena in questione e se con riferimento al suicidio del ragazzo rumeno non siano ravvisabili profili di responsabilità in capo al personale penitenziario;
quante siano le unità dell'équipe psico-pedagogica e se e come possano coprire o coprano le esigenze dei detenuti del carcere di Catanzaro;
con chi dividesse la cella e di quanti metri quadrati disponesse il detenuto morto suicida;
se il detenuto morto suicida fosse alloggiato all'interno di una cella rispondente a requisiti di sanità e igiene;
se nel corso della detenzione il detenuto fosse stato identificato come potenziale suicida e, in questo caso, se fosse tenuto sotto un programma di osservazione speciale;
quali iniziative urgenti intenda assumere al fine di reperire le risorse e i finanziamenti necessari per dare concreta attuazione a quanto previsto e stabilito nella circolare GDAP -0032296-2010 avente ad oggetto «emergenza suicidi. Istituzione di unità di ascolto di Polizia Penitenziaria»; in particolare se intenda attivarsi al fine di consentire l'immediato avvio dei progetti formativi in essa previsti per il personale di polizia penitenziaria;
quali siano le condizioni umane e sociali del carcere di Catanzaro e, più in generale, degli istituti di pena presenti in Calabria, in particolare se non ritenga di assumere sollecite, mirate ed efficaci iniziative, anche a seguito di immediate verifiche ispettive in loco, volte a ripristinare condizioni minime di vivibilità nelle carceri calabresi, ampliando la dotazione del personale di polizia penitenziaria e di quello addetto ai servizi.(5-06769)