ATTO CAMERA

INTERROGAZIONE A RISPOSTA IN COMMISSIONE 5/06762

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Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 16
Seduta di annuncio: 628 del 08/05/2012
Ex numero atto
Precedente numero assegnato: 4/15594
Abbinamenti
Atto 5/06761 abbinato in data 19/06/2012
Firmatari
Primo firmatario: BERNARDINI RITA
Gruppo: PARTITO DEMOCRATICO
Data firma: 07/05/2012
Elenco dei co-firmatari dell'atto
Nominativo co-firmatario Gruppo Data firma
BELTRANDI MARCO PARTITO DEMOCRATICO 07/05/2012
FARINA COSCIONI MARIA ANTONIETTA PARTITO DEMOCRATICO 07/05/2012
MECACCI MATTEO PARTITO DEMOCRATICO 07/05/2012
TURCO MAURIZIO PARTITO DEMOCRATICO 07/05/2012
ZAMPARUTTI ELISABETTA PARTITO DEMOCRATICO 07/05/2012


Commissione assegnataria
Commissione: XII COMMISSIONE (AFFARI SOCIALI)
Destinatari
Ministero destinatario:
  • MINISTERO DELLA SALUTE
Attuale delegato a rispondere: MINISTERO DELLA SALUTE delegato in data 07/05/2012
Stato iter:
19/06/2012
Partecipanti allo svolgimento/discussione
RISPOSTA GOVERNO 19/06/2012
Resoconto CARDINALE ADELFIO ELIO SOTTOSEGRETARIO DI STATO - (SALUTE)
 
REPLICA 19/06/2012
Resoconto FARINA COSCIONI MARIA ANTONIETTA PARTITO DEMOCRATICO
Fasi iter:

MODIFICATO PER COMMISSIONE ASSEGNATARIA IL 08/05/2012

DISCUSSIONE CONGIUNTA IL 19/06/2012

DISCUSSIONE IL 19/06/2012

SVOLTO IL 19/06/2012

CONCLUSO IL 19/06/2012

Atto Camera

Interrogazione a risposta in Commissione 5-06762
presentata da
RITA BERNARDINI
martedì 8 maggio 2012, seduta n.628

BERNARDINI, BELTRANDI, FARINA COSCIONI, MECACCI, MAURIZIO TURCO e ZAMPARUTTI. -
Al Ministro della salute.
- Per sapere - premesso che:


nelle scorse settimane la stampa e la televisione - a partire dal programma televisivo Mattino 5 andato in onda il 27 marzo 2012 - si sono occupati della comunità alloggio per minori «Dina Sergiacomi» di Montalto nelle Marche (Ascoli Piceno), struttura che ospita bambini con genitori in difficoltà e/o minori allontanati dalle proprie famiglie;


la vicenda - che sta sollevando forte preoccupazione a livello nazionale per via delle presunte irregolarità amministrative che sarebbero state riscontrate all'interno della comunità alloggio dai NAS e, in particolare, per via delle immagini e del documento video che una mamma ospitata in quella struttura ha consegnato ad Antonella Flati, responsabile dell'associazione Pronto soccorso famiglie, e da questa segnalate alle autorità competenti - è già stato oggetto di una interrogazione parlamentare rivolta al Ministro della giustizia e della salute e sottoscritta dalla prima firmataria del presente atto;


lo scorso 31 marzo la signora M.C. - ossia la donna che ha consentito la diffusione del video da lei stessa girato all'interno della struttura nel quale si vedono i locali dove vivono i bambini ospitati dalla comunità alloggio ridotti in condizioni pietose, e comunque non rispondenti agli standard qualitativi che un servizio di questo tipo dovrebbe offrire - è stata sottoposta, in seguito a circostanze tutte da chiarire, ad un trattamento sanitario obbligatorio (T.S.O.), pare solamente perché sorpresa in luogo pubblico in stato di ebbrezza;


la donna, fino a quel momento ospite presso la struttura Dina Sergiacomi insieme ai figli, è stata sottoposta al trattamento sanitario obbligatorio - guarda caso - pochi giorni dopo la diffusione del video da lei stessa girato e, quindi, successivamente ai controlli effettuati dai NAS e dai carabinieri all'interno della predetta comunità alloggio;


attualmente M.C. si trova ricoverata in un ospedale di Ascoli Piceno su richiesta del sindaco di Montalto nelle Marche;


il trattamento sanitario obbligatorio (T.S.O.), istituito dalla legge n. 180 del 1978 e attualmente regolamentato dalla legge n. 833 del 1978 (articoli 33-35), è un atto composito di tipo medico e giuridico, che consente l'effettuazione di determinati accertamenti e terapie ad un soggetto affetto da malattia mentale che, anche se in presenza di alterazioni psichiche tali da richiedere urgenti interventi terapeutici, rifiuti il trattamento;


il concetto di TSO è basato su valutazioni di gravità clinica e di urgenza ed è quindi inteso come una procedura esclusivamente finalizzata alla tutela della salute e della sicurezza del paziente;


dal punto di vista normativo, il trattamento sanitario obbligatorio viene emanato dal sindaco del comune presso il quale si trova il paziente, su proposta motivata del medico. Qualora il trattamento preveda un ricovero ospedaliero, è necessaria inoltre la convalida di un secondo medico, appartenente ad una struttura pubblica;


il sindaco può emanare l'ordinanza di trattamento sanitario obbligatorio nei confronti di un libero cittadino solo in presenza di due certificazioni mediche che attestino che la persona si trova in una situazione di alterazione tale da necessitare urgenti interventi terapeutici; che gli interventi proposti vengono rifiutati e che non è possibile adottare tempestive misure extraospedaliere;


le tre condizioni di cui sopra devono essere presenti contemporaneamente e devono essere certificate da un primo medico (che può essere il medico di famiglia, ma anche un qualsiasi esercente la professione medica) e convalidate da un secondo medico che deve appartenere alla struttura pubblica;


le certificazioni oltre a contenere l'attestazione delle condizioni che giustificano la proposta di TSO, devono essere motivate nella situazione concreta. In altre parole non dovrebbero essere ammesse certificazioni che si limitano alla mera enunciazione delle tre condizioni sopra indicate, né tanto meno prestampati. Così come non dovrebbero essere prese in considerazione certificazioni che si limitano alla sola indicazione della diagnosi;


l'articolo 33 della legge n. 833 del 1978, istitutiva del servizio sanitario nazionale, stabilisce che gli accertamenti ed i trattamenti sanitari sono di norma volontari; qualora previsti, i trattamenti sanitari obbligatori devono comunque rispettare la dignità della persona, i diritti civici e politici, compreso, per quanto possibile, il diritto alla libera scelta del medico e del luogo di cura;


l'articolo 33, comma 3 della legge n. 833 del 1978 aggiunge inoltre che gli accertamenti ed i trattamenti sanitari obbligatori devono essere accompagnati da iniziative rivolte ad assicurare il consenso e la partecipazione da parte di chi vi è obbligato -:


quale sia stata l'esatta dinamica degli avvenimenti che hanno portato alla decisione di sottoporre la donna a TSO mediante degenza ospedaliera coatta, chi sia stato a proporre il TSO nei confronti della signora M.C. e se sia nota la ragione per la quale il sindaco di Montalto nelle Marche lo abbia disposto;


se non si ritenga opportuno che siano resi pubblici tutti gli atti in base ai quali è stato attuato tale provvedimento (compresi gli eventuali verbali dei carabinieri);


se si intenda in ogni caso fare chiarezza sulla vicenda e verificare per quanto di competenza la regolarità della procedura.(5-06762)