BERNARDINI, BELTRANDI, FARINA COSCIONI, MECACCI, MAURIZIO TURCO e ZAMPARUTTI. -
Al Ministro della giustizia, al Ministro dell'interno.
- Per sapere - premesso che:
secondo quanto riportato dalle agenzie di stampa, il 17 febbraio 2012 Pino Cobianchi, 58 anni, si è impiccato nella cella del carcere di Opera a Milano dove era detenuto;
Cobianchi era condannato all'ergastolo ed all'isolamento diurno per gli omicidi di tre prostitute tutti avvenuti nel 2003 in provincia di Toscana. Più altri scampoli di pena, per una serie di rapine commesse con lo pseudonimo di «Robin Hood» e alcuni furti e incendi. Era stato a lungo recluso al carcere Don Bosco di Pisa, dopo aver peregrinato per 26 anni in varie carceri italiane: nel '79, infatti, era stato condannato a Milano per un delitto commesso l'anno prima al velodromo Vigorelli, dove aveva ucciso un diciottenne di vita che taglieggiava;
secondo il legale dell'uomo, avvocato Laura Antonelli, «i familiari del signor Cobianchi non sono stati informati del decesso, ma sono stata io a dar loro la notizia, eppure quello di essere informato è un preciso diritto del familiare contemplato dall'ordinamento penitenziario»;
da inizio anno sono 8 i detenuti che si sono tolti la vita e 21 il totale dei decessi avvenuti nelle carceri (di cui 9 per cause ancora da accertare). Dal 2000 ad oggi 700 detenuti si sono uccisi, mentre ammonta a 1.954 il totale dei «morti di carcere». Cifra che supera le 2.000 unità, sommando le vittime tra le fila della polizia penitenziaria: 85 per suicidio e 6 per «incidenti sul lavoro» -:
al di là dell'inchiesta aperta dalla magistratura per accertare eventuali responsabilità penali con riferimento al suicidio del signor Cobianchi, se non ritenga - in via cautelativa - di dover verificare, attraverso un'approfondita indagine interna, se nella morte dell'uomo non siano ravvisabili eventuali profili di responsabilità disciplinare del personale di polizia penitenziaria;
per quali motivi i familiari dell'uomo non siano stati avvisati dell'avvenuto decesso dalla direzione dell'istituto penitenziario milanese e se - con riferimento a tale omissione - non ritenga opportuno adottare gli opportuni provvedimenti disciplinari;
quali provvedimenti intenda adottare al fine di ridurre l'alto tasso dei decessi e dei suicidi delle persone detenute e degli agenti di custodia.(5-06751)