BERNARDINI, BELTRANDI, FARINA COSCIONI, MECACCI, MAURIZIO TURCO e ZAMPARUTTI. -
Al Ministro della giustizia.
- Per sapere - premesso che:
sul quotidiano l'Unità del 2 gennaio 2011 è apparso un articolo scritto da Jolanda Bufalini intitolato: «Il detenuto morto nel carcere di Trani era in isolamento per "simulata malattia«";
l'articolo dà conto della morte di Gregorio Durante, 34enne, detenuto nel carcere di Trani per reati contro il patrimonio e la persona e trovato privo di vita all'interno della sua cella la sera del 31 dicembre 2011;
sulla vicenda, la madre dell'uomo ha rilasciato la seguente dichiarazione: «Me lo hanno ammazzato. Me lo hanno fatto morire in cella da solo come un cane. Quando siamo andati a trovarlo a Natale era su una sedia a rotelle, aveva gli occhi chiusi, non parlava e si faceva la pipì addosso, aveva ai polsi persino i segni delle corde con le quali veniva legato al letto e mi dicevamo invece che stava simulando. Gregorio soffriva dei postumi di una encefalite virale, avevamo chiesto la scarcerazione per l'incompatibilità del suo stato con il regime carcerario. Avevamo spiegato che stava male, non gli hanno voluto credere, dicono che simulava e quindi lo hanno punito mettendolo in isolamento»;
il corpo senza vita del detenuto è stato scoperto durante un giro di ispezione degli agenti. La procura di Trani ha aperto un'inchiesta per omicidio colposo contro ignoti;
il carcere di Trani ospita 439 reclusi in spazi dove dovrebbero stare al massimo in 233. Ma, dice Patrizio Gonnella di Antigone, «il sovraffollamento non può essere una giustificazione quando muore una persona. Delle due l'una: se è vero che simulava allora non è vero che è morto per malattia. Ma se è morto per malattia si individuino le responsabilità di chi non gli ha creduto»;
nel 2011 ben 183 detenuti sono morti in carcere e altri 66 si sono tolti la vita -:
se quanto esposto in premessa corrisponda al vero;
quali siano le informazioni del Ministro sui fatti riferiti in premessa e, in particolare, se non intenda avviare, nel rispetto e a prescindere dalla eventuale inchiesta che sulla vicenda aprirà la magistratura, un'indagine amministrativa interna volta a verificare se vi siano responsabilità disciplinari in capo alla direzione carceraria in merito alle cause che hanno cagionato la morte del detenuto Gregorio Durante;
da quanto tempo l'uomo si trovasse in isolamento;
se, prima di essere punito, il detenuto sia stato informato dell'infrazione che gli veniva contestata e se gli sia stata data la possibilità di discolparsi;
se il medico, prima che la direzione dell'istituto applicasse al detenuto la sanzione dell'isolamento disciplinare, abbia certificato per iscritto che costui era in condizione di sopportarla;
se nel corso della sua permanenza in isolamento, il detenuto sia stato visitato quotidianamente dai sanitari e se questi ultimi si siano rivolti in qualche circostanza al direttore chiedendo di porre fine alla sanzione o di modificarla per ragioni di salute fisica o psichica dell'uomo;
quali provvedimenti ritenga opportuno e urgente adottare per ricondurre il carcere di Trani in condizioni rispettose della normativa, così da assicurare condizioni di vita dignitose sia ai detenuti che al personale di polizia penitenziaria;
se non ritenga urgente riferire sulla reale consistenza delle morti in carcere in modo che possano essere concretamente distinti i suicidi dalle morti per cause naturali e da quelle avvenute per cause sospette. (5-06710)