FRASSINETTI. -
Al Ministro dell'istruzione, dell'università e della ricerca.
- Per sapere - premesso che:
a partire dall'anno accademico 2014-2015 al Politecnico di Milano sarà cancellato il «doppio binario» di insegnamento di corsi in italiano e inglese e tutti i corsi dell'ultimo biennio della laurea specialistica e dei dottorati saranno tenuti esclusivamente in lingua inglese;
secondo il rettore del Politecnico di Milano, professor Giovanni Azzone, la scelta di offrire corsi unicamente in inglese offrirà agli studenti italiani una maggiore apertura culturale internazionale e consentirà di attirare un maggior numero di studenti e docenti stranieri;
secondo i sostenitori dell'insegnamento esclusivo in lingua anglofona, la scelta dell'Università milanese favorirebbe la modernizzazione e l'internazionalizzazione del nostro sistema accademico offrendo un migliore insegnamento di tipo politecnico e manageriale e favorendo un rapporto più stretto con le imprese;
il dibattito che si è acceso in questi giorni ha portato diversi linguisti, filosofi e uomini di scienza ad esprimere forti perplessità e dubbi sulla decisione del Politecnico di Milano di soppiantare l'insegnamento in lingua italiana con quello in lingua anglofona rilevando che il valore della ricerca e dell'insegnamento non possono dipendere dalla lingua in cui si esprimono;
l'imposizione del solo insegnamento in lingua inglese, tra l'altro operata da una università pubblica, rappresenterebbe una grave limitazione di accesso allo studio per tutti gli studenti capaci e meritevoli che non avranno acquisito una piena padronanza di una lingua diversa dalla lingua madre, con il rischio di relegare i corsi di insegnamento in lingua anglofona ad una esigua elite di studenti che magari hanno avuto la possibilità, negli anni precedenti di studiare in strutture internazionali;
la nostra lingua madre rappresenta il patrimonio culturale più antico, la sensibilità giuridica, filosofica e scientifica del nostro popolo frutto di una evoluzione secolare e la scelta di rimpiazzare la lingua italiana con quella inglese significherebbe sacrificare ogni ricerca umanistica e scientifica progredita; tale scelta non ci renderà né più moderni e né più progrediti e rinunciare alla nostra lingua madre ci farà regredire nel controllo delle strutture logico argomentative in tutti gli ambiti del sapere -:
come il Ministro interrogato, effettuata una attenta analisi dei diversi risvolti scientifico-culturali connessi alla scelta del Politecnico di Milano di tenere tutti i corsi dell'ultimo biennio della laurea specialistica e dei dottorati esclusivamente in lingua inglese, intenda salvaguardare la lingua italiana coniugando la necessità di internazionalizzazione a quella di garantire a tutti gli studenti un libero e proficuo accesso allo studio.(5-06694)