LOVELLI e RAMPI. -
Al Ministro dello sviluppo economico.
- - Per sapere - premesso che:
il 17 aprile 2012, presso l'Unione degli industriali di Roma, Poste Italiane s.p.a. ha presentato alle organizzazioni sindacali il nuovo piano aziendale «interventi servizi postali - impatti previsti per il 2012»;
il piano di riorganizzazione, giustificato da Poste Italiane sulla base della diminuzione dei volumi di traffico della corrispondenza conseguenti allo sviluppo delle tecnologie digitali, interesserà cinque regioni (Basilicata, Emilia Romagna, Marche, Piemonte e Toscana), intervenendo sulle operazioni di smistamento e sui servizi di recapito. Secondo le stime delle forze sindacali la riduzione di tali servizi comporterà 1.763 esuberi;
in particolare, per il Piemonte è stata delineata la cancellazione di 431 portalettere, di 17 capi squadra ed il dimezzamento del centro meccanizzato postale di smistamento di Novara, con la conseguente riduzione della forza lavoro da 184 ad 85 unità. Nella sola provincia di Alessandria la riorganizzazione dei servizi porterà all'esubero di 39 portalettere e di 2 capisquadra;
secondo le rappresentanze sindacali, il personale addetto al recapito sul territorio piemontese e nella provincia di Alessandria risulta essere già al di sotto del fabbisogno necessario, comportando ripetuti disagi nell'erogazione dei servizi di consegna della corrispondenza;
risultano, infatti, essere sempre più numerose le zone in cui la corrispondenza non viene più recapitata giornalmente con gravi ricadute sull'erogazione del servizio universale, ovvero la fornitura in ogni parte del territorio nazionale delle prestazioni dei servizi postali di qualità e a prezzi accessibili all'utenza, come tra l'altro stabilito nel contratto di programma, rinnovato in data 11 novembre 2010 dal Ministero dello sviluppo economico e l'operatore postale, attraverso il riaffidamento del servizio all'ex monopolista Poste Italiane s.p.a per un periodo di ulteriori 5 anni, nonostante l'avvio del processo di liberalizzazione del settore, imposto dall'Unione europea con la direttiva 2008/6/CE modificante la precedente direttiva 97/67/CE per il completamento del mercato interno dei servizi postali comunitari -:
se il piano di riorganizzazione delineato da Poste Italiane s.p.a rispetti i dettami imposti dal contratto di programma in essere con lo Stato e finalizzato all'erogazione di un servizio continuativo e di qualità per tutti i cittadini sull'intero territorio nazionale;
se la decisione assunta da Poste Italiane possa comportare il rischio di ulteriori disservizi per gli utenti, in alcuni territori già penalizzati dalla consegna non più giornaliera della corrispondenza;
quali iniziative il Governo intenda assumere per mitigare gli effetti della decisione di Poste Italiane sulla situazione occupazionale di oltre 1.763 addetti del settore e del personale in esubero del Piemonte.(5-06687)