ATTO CAMERA

INTERROGAZIONE A RISPOSTA IN COMMISSIONE 5/06677

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Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 16
Seduta di annuncio: 626 del 26/04/2012
Firmatari
Primo firmatario: ZAZZERA PIERFELICE
Gruppo: ITALIA DEI VALORI
Data firma: 24/04/2012
Elenco dei co-firmatari dell'atto
Nominativo co-firmatario Gruppo Data firma
PALAGIANO ANTONIO ITALIA DEI VALORI 24/04/2012


Commissione assegnataria
Commissione: VIII COMMISSIONE (AMBIENTE, TERRITORIO E LAVORI PUBBLICI)
Destinatari
Ministero destinatario:
  • MINISTERO PER I BENI E LE ATTIVITA' CULTURALI
Attuale delegato a rispondere: MINISTERO PER I BENI E LE ATTIVITA' CULTURALI delegato in data 24/04/2012
Stato iter:
IN CORSO
Fasi iter:

MODIFICATO PER COMMISSIONE ASSEGNATARIA IL 26/04/2012

Atto Camera

Interrogazione a risposta in Commissione 5-06677
presentata da
PIERFELICE ZAZZERA
giovedì 26 aprile 2012, seduta n.626

ZAZZERA e PALAGIANO. -
Al Ministro per i beni e le attività culturali.
- Per sapere - premesso che:

a poche settimane dall'inizio della stagione estiva, si ripropone insistente l'annoso dilemma dell'«ecomostro di Alimuri», il rudere di una struttura alberghiera - cinque piani, 2 mila metri quadrati e 18 mila metri cubi di cemento - che si trova sul tratto di costa di Seiano, tra i comuni di Vico Equense e Meta di Sorrento;

iniziati nel 1964, i lavori per la realizzazione di questo mastodontico albergo hanno subito un'interruzione nel 1971 da parte della soprintendenza e nel 1976 la regione Campania ha annullato il permesso di costruire. In seguito, il Tar e il Consiglio di Stato hanno accolto i ricorsi presentati dai proprietari, ma i lavori sono stati sospesi definitivamente nel 1986 per la pericolosità della zona;

il costone a ridosso del quale è stato costruito l'ecomostro è, infatti, uno dei più instabili della zona, a continuo e pericoloso rischio di caduta massi;

nel 2004 è stata stilata una bozza di accordo, per l'abbattimento del manufatto, tra i proprietari della struttura, lo Stato e la regione Campania;

in seguito, nel luglio 2007, è stato siglato un patto tra l'allora Ministro per i beni culturali Francesco Rutelli, la regione Campania, il comune di Vico Equense e la società Sa.An. - che ha rilevato il rudere circa 10 anni fa;

tale accordo prevedeva l'abbattimento dello scheletro di cemento entro il 31 ottobre 2007 e impegnava Stato e regione Campania a contribuire per oltre la metà dell'importo, alle spese previste per l'eliminazione dell'ecomostro. I costi previsti si aggiravano intorno a 1,1 milioni di euro, ripartiti, in base all'accordo di cui sopra, in questo modo: 500.000 a carico della società proprietaria Sa.An. e 600.000 euro a carico del Ministero e della regione;

l'accordo prevedeva inoltre per la stessa società, la possibilità di costruire un albergo della stessa cubatura nel comune di Vico Equense e la gestione di uno stabilimento balneare localizzato nell'attuale posizione del rudere da abbattere;

da allora, però, è seguito solo silenzio e ad oggi l'ecomostro che deturpa la bellissima penisola Sorrentina - patrimonio dell'Unesco - è ancora lì, sopravvissuto a tre inchieste giudiziarie, agli interventi della Goletta Verde di Legambiente e a numerosi cambi di proprietà: nel 1988 viene rilevato, per 240 milioni di lire, da La Conca srl, che nel dicembre 1993 lo cede alla Sa.An. per un importo nel frattempo lievitato a 2 miliardi e 700 milioni di lire. Nell'ottobre 2006 subentra la Sica srl. Sia in Sa.An. che in Sica srl figura una stretta parente di un noto politico ed amministratore campano, attualmente eurodeputato;

dal 2007 ad oggi, molti sono stati gli atti parlamentari presentati per risolvere questo problema che da oltre 40 anni affligge una della località più belle del nostro Paese. Tra queste quella presentata proprio dall'onorevole Palagiano nel giugno 2010 che, nonostante i due solleciti (dicembre 2010 e giugno 2011), resta ancora senza risposta;

nulla di concreto è mai stato fatto e l'ecomostro di Alimuri permane nella sua ingombrante e quanto fatiscente presenza;

oggi, questo scheletro di cemento, è meta di spacciatori, tossicodipendenti e - specie in estate - di ragazzi spericolati che si arrampicano sulla pericolante struttura per poi tuffarsi in mare;

negli ultimi anni tre ragazzi sono finiti in ospedale in gravi condizioni. L'ultimo caso risale all'inizio nell'estate 2009: un giovane è precipitato sugli scogli e ha rischiato di rimanere paralizzato in seguito al cedimento di un solaio di un balcone del secondo piano del rudere;

purtroppo soltanto di fronte ad episodi gravi come questi si torna a parlare di Alimuri -:

quali iniziative intenda intraprendere al fine di garantire l'effettivo abbattimento della pericolosa struttura, al fine di tutelare l'ambiente, le bellezze naturalistiche e paesaggistiche, il patrimonio del Paese e allo stesso tempo la sicurezza dei cittadini e se non ritenga necessario rivedere l'accordo - del quale non si conoscono le evoluzioni - siglato nel 2007, disatteso e, comunque, troppo palesemente sbilanciato a favore della società proprietaria dell'immobile, assicurando, in ogni caso, che nel più breve tempo possibile sarà raggiunto l'obiettivo principale: l'abbattimento dell'ecomostro. (5-06677)