ATTO CAMERA

INTERROGAZIONE A RISPOSTA IMMEDIATA IN COMMISSIONE 5/06503

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Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 16
Seduta di annuncio: 612 del 27/03/2012
Firmatari
Primo firmatario: SAVINO ELVIRA
Gruppo: POPOLO DELLA LIBERTA'
Data firma: 27/03/2012


Commissione assegnataria
Commissione: VI COMMISSIONE (FINANZE)
Destinatari
Ministero destinatario:
  • MINISTERO DELL'ECONOMIA E DELLE FINANZE
Attuale delegato a rispondere: MINISTERO DELL'ECONOMIA E DELLE FINANZE delegato in data 27/03/2012
Stato iter:
28/03/2012
Partecipanti allo svolgimento/discussione
RINUNCIA ILLUSTRAZIONE 28/03/2012
Resoconto SAVINO ELVIRA POPOLO DELLA LIBERTA'
 
RISPOSTA GOVERNO 28/03/2012
Resoconto CERIANI VIERI SOTTOSEGRETARIO DI STATO - (ECONOMIA E FINANZE)
 
REPLICA 28/03/2012
Resoconto SAVINO ELVIRA POPOLO DELLA LIBERTA'
Fasi iter:

DISCUSSIONE IL 28/03/2012

SVOLTO IL 28/03/2012

CONCLUSO IL 28/03/2012

Atto Camera

Interrogazione a risposta immediata in Commissione 5-06503
presentata da
ELVIRA SAVINO
martedì 27 marzo 2012, seduta n.612

SAVINO. -
Al Ministro dell'economia e delle finanze.
- Per sapere - premesso che:

la disciplina relativa alla determinazione del canone per la concessione di specchi acquei demaniali utilizzati per attività di pesca ed acquacoltura ha subìto, nel corso degli ultimi 10 anni, alcune modificazioni;

in particolare, l'articolo 21 della legge n. 165 del 1992, ha introdotto nella legge n. 41 del 1982, l'articolo 27-ter, il quale prevedeva l'applicazione di un canone meramente ricognitorio per le concessioni di aree demaniali marittime e loro pertinenze, richieste da cooperative di pescatori ed acquacoltori e loro consorzi;

l'articolo 1 della legge n. 164 dei 1998 ha modificato il comma 3 del predetto articolo 27-ter, della legge n. 41, stabilendo che il medesimo canone ricognitorio si applicasse anche a tutte le concessioni di aree demaniali marittime, «ancorché richieste da imprese singole non cooperative ed aventi ad oggetto iniziative di piscicoltura, molluschicoltura, crostaceicoltura, alghicoltura»;

l'articolo 23 dei decreto legislativo n. 154 del 2004 ha successivamente abrogato la legge n. 41 del 1982;

il Ministero dei trasporti, con la circolare n. 15 del 9 agosto 2007, ha stabilito, che, a seguito della predetta abrogazione della legge n. 41 del 1982, il canone relativo alle concessioni demaniali marittime per attività di pesca ed acquacoltura debba essere determinato in misura differente a seconda che si tratti di imprese cooperative ovvero di imprese non cooperative;

in particolare, per le cooperative e per i consorzi di cooperative di pescatori si applica il canone previsto dall'articolo 1 del decreto ministeriale 15 novembre 1995, che, per gli impianti ubicati nel mare territoriale, è fissato in lire 5 per metro quadrato (euro 0,003 per metro quadrato);

invece per le imprese non cooperative, si applica il canone previsto dall'articolo 1 del decreto ministeriale 19 luglio 1989, fissato in lire 1.600 per metro quadrato (euro 0,083 per metro quadrato);

appare evidente come tale assetto normativo determini una grave e non giustificata discriminazione in danno delle imprese operanti nel settore non aventi natura cooperativa, consentendo alle imprese cooperative di abbattere in modo consistente una voce rilevante per i costi di produzione, rendendole in tal modo più competitive sul mercato;

la questione è stata oggetto di controversie giurisdizionali, nel corso delle quali è stata sollevata questione di legittimità costituzionale, anche con riferimento alla violazione dei princìpi comunitari in materia di concorrenza, segnatamente dell'articolo 40, comma 2, del Trattato sul funzionamento dell'Unione europea, il quale stabilisce che la politica comune dell'agricoltura e della pesca deve escludere ogni discriminazione tra produttori, nonché dell'articolo 107 del medesimo Trattato, il quale dichiara incompatibili con il mercato interno gli aiuti concessi dagli Stati che, favorendo talune imprese o talune produzioni, falsino o minaccino di falsare la concorrenza;

appare dunque evidente la necessità di intervenire in materia, al fine di eliminare tale discriminazione, ripristinando parità di trattamento tra soggetti che svolgono la medesima attività ed evitando di aggravare ulteriormente la situazione di un comparto, quello della pesca, che sta attraversando una fase molto delicata, sia a causa della concorrenza internazionale, sia per il forte incremento dei costi, determinato soprattutto dall'aumento del costo del carburante registratosi negli ultimi anni -:

quali iniziative intende assumere in materia al fine di ripristinare uniformità di trattamento tra cooperative di pescatori ed altre imprese operanti nel settore in merito al canone demaniale applicabile alle concessioni di specchi acquei demaniali, nonché per evitare il rischio che la Commissione europea avvii una procedura di infrazione nei confronti dell'Italia per la violazione dei principi comunitari in materia di concorrenza.(5-06503)