DIONISI e MONDELLO. -
Al Ministro dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare.
- Per sapere - premesso che:
ai sensi dell'articolo 74 comma 1 lettera h) del decreto legislativo n. 152 del 2006 uno scarico proveniente da attività di frantoio oleario è inquadrato come «industriale» a prescindere dalla quantità e qualità dello stesso poiché proveniente da edifici in cui si svolgono attività diverse da quelle domestiche o di servizio;
secondo la citata lettera infatti sono «acque reflue industriali: qualsiasi tipo di acque reflue proveniente da edifici od installazioni in cui si svolgono attività commerciali o di produzione di beni, differenti qualitativamente dalle acque reflue domestiche e da quelle meteoriche di dilavamento»;
diversamente, è classificato come «non industriale» un refluo immesso in fognatura proveniente da insediamenti quali le imprese agricole ed i frantoi inseriti in latifondi, benché producano e/o commercializzino un bene proprio;
i frantoi oleari liguri, per fare un esempio, sono del tutto analoghi ai frantoi inseriti in latifondi e caratterizzati da finalità di servizio in quanto predisposti per servire una miriade di piccoli coltivatori che considerano il frantoio come ineliminabile propaggine del loro fondo;
inoltre, i frantoi oleari liguri per smaltire i residui di lavorazione delle olive, in particolare le sanse e le acque reflue, devono sostenere numerosi disagi connaturati nella specificità della lavorazione, dell'acclività del versante ligure e della conurbazione di valle;
l'allaccio e lo scarico in fognatura dei reflui industriali devono essere preventivamente autorizzati da parte dell'autorità competente, mentre i limiti di riferimento per lo scarico dei reflui industriali deputanti in fognatura sono quelli riportati nella tabella 3 dell'allegato 5 del decreto legislativo n. 152 del 2006;
alcuni frantoi oleari soprattutto liguri precedentemente autorizzati hanno potuto scaricare i reflui in fognatura sfruttando le deroghe concesse dalla normativa, ma recentemente gli stessi frantoi hanno ricevuto dagli ATO il diniego all'istanza di rinnovo allo scarico in fognatura generando una disparità di trattamento fra categorie di operatori, rischiando di mettere in ginocchio un comparto che rappresenta un vanto dell'offerta agro alimentare non solo ligure ma anche italiana;
recentemente il Ministro del Governo pro tempore competente per materia, rispondendo ad una sollecitazione sulla questione da parte dell'interrogante ha rassicurato che in una successiva ma breve fase temporale avrebbe provveduto a rimuovere gli ostacoli legislativi presenti in materia operando la modifica alla parte 3 del decreto legislativo n. 152 del 2006 che però allo stato attuale risulta ancora non essere stata apportata;
è necessario un intervento chiaro e tempestivo per risolvere definitivamente la questione e permettere così di dare respiro ad un settore che rappresenta il vanto del comparto agroalimentare del Paese -:
quali urgenti iniziative intenda intraprendere affinché venga chiarita definitivamente la questione dello smaltimento/lavorazione dei residui lavorativi e dei sottoprodotti di lavorazione. (5-06465)