TEMPESTINI, MARAN, VELTRONI, BARBI e TOUADI. -
Al Ministro degli affari esteri.
- Per sapere - premesso che:
la delicata situazione dei rapporti con l'Iran negli ultimi mesi si è ulteriormente aggravata;
gli ambasciatori di Francia, Regno Unito e Germania all'Onu hanno nuovamente accusato Teheran di violare la risoluzione del Consiglio di Sicurezza, arricchendo l'uranio fino al 20 per cento e, a seguito dell'ulteriore deteriorarsi delle relazioni, il 23 gennaio 2012 il Consiglio dell'Unione europea ha adottato sanzioni economiche nei confronti di questo Paese, tra le quali un graduale embargo sulle importazioni di petrolio greggio iraniano nell'Unione europea, che per i contratti sottoscritti antecedentemente al 23 gennaio, entrerà in vigore il 1
o luglio 2012;
già da tempo il Governo di Teheran aveva minacciato che, nel caso di ulteriori sanzioni nei confronti dell'Iran, avrebbe chiuso lo stretto di Hormuz, snodo vitale per le importazioni di greggio degli Stati del Golfo membri dell'Opec, con tutte le conseguenze economiche e politiche del caso, trattandosi di una linea di trasporto vitale per la stabilità in tutta la regione;
a seguito dell'approvazione delle sanzioni da parte dell'Unione europea, da notizie a mezzo stampa l'Iran avrebbe inoltre minacciato una sorta di contro-embargo petrolifero, e sembrerebbe che sia già stato presentato all'esame del Parlamento iraniano un progetto di legge per bloccare da subito le esportazioni di petrolio verso l'Europa;
la delicatissima situazione delle relazioni con l'Iran va collocata in un contesto geo-politico assai più ampio, nel quale si ripropone il perdurante stallo del processo di pace tra israeliani e palestinesi che segna una radicalizzazione delle rispettive posizioni, mentre non si sta riducendo la forte instabilità di Paesi dell'area, come nel caso della Siria;
poiché l'Iran è certamente una potenza regionale che non può essere ignorata, né isolata completamente, è indispensabile in questo momento che la comunità internazionale lavori per un nuovo assetto regionale che lo includa pienamente, nel quadro di un sistema di sicurezza regionale reciprocamente garantito che implichi una stabile soluzione delle crisi in Medio Oriente, in particolare per quel che riguarda la Siria e il conflitto israelo-palestinese;
è quanto mai necessario in questo quadro e per il raggiungimento di questi obiettivi che l'Europa abbia un ruolo sempre più attivo e incisivo su questi delicati scenari, come del resto sottolineato recentemente anche dal Presidente del Consiglio Mario Monti e dalla cancelliera tedesca Merkel, nell'ambito degli incontri tenutisi a Roma -:
se il Ministro interrogato ritenga efficaci e sufficienti le sanzioni recentemente approvate dall'Unione europea, o se occorrano nuovi strumenti che ne aumentino l'efficacia;
quali effetti le sanzioni stanno producendo sui decisori iraniani e se, a quanto consti al Ministro interrogato, dalla nuova situazione politica, successiva alle elezioni, emergano elementi che indichino una possibile evoluzione della situazione;
in che modo il Governo intenda accompagnare le sanzioni con un'iniziativa politica atta a definire un percorso che porti ad un nuovo sistema di sicurezza in Medio Oriente, nel quale la comunità internazionale possa contribuire a farsi carico tanto delle esigenze di sicurezza di tutti gli attori regionali coinvolti, quanto di una compiuta stabilizzazione dell'area.
(5-06435)