SCHIRRU. -
Al Ministro della salute.
- Per sapere - premesso che:
con l'articolo 33 della legge 29 novembre 2007 n. 222 e con l'articolo 2, commi 361 e 362, della legge 24 dicembre 2007 n. 244, si è disposto lo stanziamento di fondi per le transazioni da stipulare con soggetti talassemici, emofilici, emotrasfusi occasionali e da vittime di vaccinazioni, danneggiati da lesivi trattamenti, sanitari, che abbiano instaurato azioni di risarcimento danni, nei confronti del Ministero della salute, tuttora pendenti;
dall'approvazione delle citate leggi sono trascorsi, ad oggi, oltre 4 anni senza che il Ministro della salute abbia ottemperato a quanto stabilito (risarcimento danni) da precise norme di legge. Le somme stanziate, al momento attuale, ammontano a circa 900 milioni di euro, accantonati in apposito fondo;
in Italia, i danneggiati da sangue infetto sono oggi oltre 70.000, quasi 3.000 sono le persone decedute e 7.356 sono le persone emo-danneggiate che attendono ormai da anni di essere risarcite;
da organi di stampa si apprende la notizia, che parte dei fondi sarebbero stati impiegati per il finanziamento del Provvedimento cosiddetto «svuota carceri»; per la precisione sarebbero stati sottratti 7 milioni di euro alla cooperazione internazionale e 24 milioni di euro agli indennizzi destinati ai danneggiati da trasfusioni e emoderivati, per coprire la spesa della chiusura degli ospedali psichiatrici giudiziari -:
se tale notizia abbia fondamento e qualora risultasse vero se il Ministro non ritenga opportuno assumere le necessarie iniziative per ripristinare il Fondo destinato ai soggetti beneficiari di risarcimento;
a quanto ammonti il finanziamento destinato al provvedimento svuota carceri;
quali iniziative urgenti il Ministro intenda assumere per ripristinare immediatamente il pagamento dei legittimi indennizzi agli interessati nonché per accelerare il disbrigo delle pratiche e sanare i ritardi accumulati;
se non ritenga opportuno promuovere una revisione dei termini previsti dalla legge per gli indennizzi, tutelando anche chi, non conoscendo i propri diritti, abbia presentato la domanda oltre i termini previsti dalla legge. (5-06383)