MURGIA e FRASSINETTI. -
Al Ministro per i beni e le attività culturali.
- Per sapere - premesso che:
secondo il documento presentato dal soprintendente del Teatro lirico di Cagliari, Gennaro Di Benedetto, occorrerà un nuovo mutuo «che garantisca la continuità dei flussi in linea con le necessità produttive» per rilanciare il prestigioso teatro sardo;
costi e ricavi non sono mai in pari e gran parte delle risorse vengono impiegate per il personale che ammonta a 270 unità;
i tagli hanno colpito maggiormente i dipendenti precari piuttosto che quelli stabili;
le previsioni del soprintendente sembrerebbero essere positive con una previsione di chiusura in attivo per il prossimo triennio, di circa 1 milione di euro, mentre la perdita nel 2010 è stata 1 milione e mezzo;
lo Stato versa alla Fondazione teatro lirico di Cagliari circa 9 milioni di euro per il 2011, mentre la regione si attesta più o meno sulla stessa cifra, con contributi straordinari di 500 mila euro nel 2011 (nel 2010 di 200 mila euro);
il comune di Cagliari versa 2 milioni e 400 mila euro annui;
complessivamente, la cifra annua che il teatro lirico di Cagliari può gestire ammonta a 22 milioni e mezzo;
ciò che si ricava dalle vendite al botteghino e da altre vendite ammonta a circa 1 milione 800 mila nel 2010, per 115 mila spettatori suddivisi in 113 recite fra lirica e concertistica, con il 40 per cento dei posti normalmente vacanti;
i risparmi hanno inciso soprattutto sui costi medi di una recita: 66 mila nel 2008, 31 mila nel 2010, mentre per i concerti si è arrivati agli attuali 12 mila;
con i ricavi si copre una media del 76 per cento dei costi di produzione;
17 milioni di euro vengono spesi solo per il personale, pari a circa il 60 per cento dei costi complessivi, a discapito delle produzioni;
gli spettatori sono comunque passati dai 59 mila del 2008 ai 63.585 del 2010;
in Sardegna vi sono realtà di eccellenza per la produzione lirica e sinfonica;
è in corso un violento e paralizzante scontro tra sindacati e soprintendente che impedisce il normale svolgimento delle attività in cartellone, con astensione improvvisa di parte delle maestranze del lirico, con i danni economici e di immagine per il teatro e la stessa città;
i lavoratori bocciano il piano industriale perché «prevede solo tagli e sacrifici» -:
di quali elementi disponga in merito ai fatti riportati in premessa;
quale strategia intenda metter in campo per restituire al teatro cagliaritano il prestigio perduto;
quali iniziative di competenza intenda intraprendere per rilanciare le produzioni culturali, aumentare il numero di spettatori e ripristinare serenità nei rapporti tra soprintendente, tecnici e musicisti, ognuno nel rispetto del ruolo affidato;
se non ritenga opportuno convocare immediatamente un tavolo di confronto tra le parti, svolgendo un ormai non più derogabile ruolo di mediazione attiva, al termine del quale sia possibile assumere decisioni che sblocchino il gravissimo stallo nel quale si trova il Teatro.
(5-06215)