TOUADI e SARUBBI. -
Al Ministro degli affari esteri, al Ministro per la cooperazione internazionale e l'integrazione.
- Per sapere - premesso che:
l'otto novembre 2011 a Copenaghen si è tenuta la Conferenza di rifinanziamento della Partnership Globale per l'istruzione, con l'obiettivo di ottenere impegni finanziari per circa 8 miliardi di dollari su tre anni dai Paesi donatori e organizzazioni multilaterali di cooperazione allo sviluppo per contribuire a colmare l'ammanco di risorse finanziarie esterne per il raggiungimento dell'obiettivo internazionale relativo all'istruzione universale, che l'UNESCO stima tra i 10 e gli 11 miliardi di dollari all'anno;
nel mondo ci sono ancora circa 67 milioni di bambini in età scolare che non possono andare scuola per mancanza di risorse, molti Paesi a basso reddito hanno raddoppiato la percentuale degli iscritti alla scuola elementare ma adesso a causa della crisi economica molti donatori bilaterali stanno ritirando gli impegni finanziari, con conseguenze evidenti. Ad esempio, il bilancio all'istruzione del Burkina Faso, che è tra i Paesi che ha raddoppiato la partecipazione scolastica, registra un ammanco improvviso di 150 milioni di dollari per il ritiro delle promesse dei donatori;
gli 8 miliardi di dollari auspicati a Copenaghen dovevano essere suddivisi per un terzo sul Fondo per l'istruzione universale, l'istituzione multilaterale di finanziamento che è stata modellata sul successo delle Fast Track Initiative, e i restanti due terzi garantiti dagli impegni bilaterali. La conferenza di rifinanziamento si è invece conclusa con impegni assunti per 1,5 miliardi di dollari, ma con la realistica previsione che 2,5 miliardi in più verranno garantiti nei prossimi mesi;
tra i Paesi OCSE che maggiormente hanno dimostrato il loro impegno si segnalano l'Australia e il Regno Unito che da soli si sono impegnati a corrispondere il 40 per cento dei 1,5 miliardi di dollari promessi. Per la prima volta anche gli Stati Uniti hanno deciso di sostenere finanziariamente il nuovo Fondo per l'istruzione universale, un segnale politico importante anche se l'ammontare promesso è di appena 20 milioni di dollari, non adeguato al peso economico degli Stati Uniti. La Danimarca che ospitava la conferenza ha assunto un impegno sul triennio per 210 milioni di dollari, aumentando la quota multilaterale a dimostrazione della fiducia riposta e delle garanzie offerte dal nuovo meccanismo multilaterale. La Germania ha aumentato il suo contributo in termini assoluti toccando però appena gli 8 milioni di dollari. L'Olanda ha ridotto il suo contributo che resta comunque significativo, attorno ai 160 milioni di dollari, una riduzione determinata dalla deprioritizzazione dell'istruzione come settore nella nuova strategia di cooperazione allo sviluppo olandese;
l'assenza della partecipazione ministeriale italiana dovuta all'avvicendamento di esecutivo ha impedito che l'Italia ufficializzasse il suo impegno. La Campagna italiana per l'educazione globale sostiene che fino ad oggi non si conosce se l'Italia abbia fatto delle promesse d'impegno finanziario multilaterale o bilaterali per il finanziamento dell'istruzione. Durante la sua audizione presso le Commissioni esteri riunite il Ministro per la cooperazione internazionale, riferendosi alla lista dei debiti multilaterali contratti dall'Italia in termini di aiuto pubblico allo sviluppo, non ha fatto esplicito riferimento al tema dell'istruzione globale;
per quanto riguarda il contributo italiano al principale meccanismo finanziario internazionale per l'istruzione, la Education for all/fast track initiative da cui è nato il Fondo per l'istituzione universale, secondo le stime della Campagna italiana per l'educazione globale che vede impegnate sul tema oltre 16 organizzazioni di cooperazione internazionale, come Save the Children, Action Aid, Oxfam e Manitese e di categoria, e i tre sindacati degli insegnanti, la quota italiana è scesa drasticamente dai 10 milioni di euro nel 2010 ai 2,7 milioni di euro nel 2011. Le previsioni della Campagna italiana per l'educazione relative al contributo italiano per gli anni futuri sono difficili -:
tenendo conto degli attuali limiti di bilancio, quale sia il contributo finanziario che l'Italia intende garantire all'educazione globale nel triennio, in particolare verso il fondo per l'istruzione universale nell'anno in corso e nel 2013 e 2014.
(5-06168)