ATTO CAMERA

INTERROGAZIONE A RISPOSTA IMMEDIATA IN COMMISSIONE 5/06059

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Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 16
Seduta di annuncio: 579 del 31/01/2012
Firmatari
Primo firmatario: BERNARDO MAURIZIO
Gruppo: POPOLO DELLA LIBERTA'
Data firma: 31/01/2012
Elenco dei co-firmatari dell'atto
Nominativo co-firmatario Gruppo Data firma
CICU SALVATORE POPOLO DELLA LIBERTA' 31/01/2012
VITALI LUIGI POPOLO DELLA LIBERTA' 01/02/2012


Commissione assegnataria
Commissione: VI COMMISSIONE (FINANZE)
Destinatari
Ministero destinatario:
  • MINISTERO DELL'ECONOMIA E DELLE FINANZE
Attuale delegato a rispondere: MINISTERO DELL'ECONOMIA E DELLE FINANZE delegato in data 31/01/2012
Stato iter:
01/02/2012
Partecipanti allo svolgimento/discussione
RINUNCIA ILLUSTRAZIONE 01/02/2012
Resoconto CICU SALVATORE POPOLO DELLA LIBERTA'
 
RISPOSTA GOVERNO 01/02/2012
Resoconto CERIANI VIERI SOTTOSEGRETARIO DI STATO - (ECONOMIA E FINANZE)
 
REPLICA 01/02/2012
Resoconto CICU SALVATORE POPOLO DELLA LIBERTA'
Fasi iter:

APPOSIZIONE NUOVE FIRME IL 01/02/2012

DISCUSSIONE IL 01/02/2012

SVOLTO IL 01/02/2012

CONCLUSO IL 01/02/2012

Atto Camera

Interrogazione a risposta immediata in Commissione 5-06059
presentata da
MAURIZIO BERNARDO
martedì 31 gennaio 2012, seduta n.579

BERNARDO, CICU e VITALI. -
Al Ministro dell'economia e delle finanze.
- Per sapere - premesso che:
il 1o giugno 2011 la Commissione Finanze della Camera ha approvato una risoluzione (7-00590, a firma dei deputati Bernardo, Cicu ed altri) in materia di riscossione coattiva dei tributi con la quale si è impegnato il Governo a:
introdurre elementi di maggiore flessibilità nelle procedure di riscossione coattiva nei confronti di quegli imprenditori che dimostrino di non essere in grado di ottemperare alle scadenze fiscali;
rivedere la disciplina della riscossione degli importi non significativi, intendendosi per tali quelli inferiori o pari a 2.000 euro;
rivedere il meccanismo di espropriazione sugli immobili, elevando a 20.000 euro l'importo al di sotto del quale non è possibile iscrivere ipoteca;
riformare il meccanismo di calcolo delle sanzioni tributarie, in particolare escludendo forme di anatocismo;
il 7 giugno 2011 la Camera dei deputati ha approvato diverse mozioni in materia fiscale, con le quali si è impegnato Governo, oltre a quanto già previsto con la risoluzione 7-00590, a:
adottare le opportune iniziative normative volte a rendere strutturale la possibilità di concedere al debitore un nuovo e diverso piano di rateazione, qualora si sia comprovato il peggioramento della situazione di difficoltà economica del debitore stesso;
valutare la possibilità di assumere iniziative volte a istituire presso la Cassa depositi e prestiti un fondo rotativo che anticipi i pagamenti ai fornitori delle pubbliche amministrazioni stesse;
attenuare il principio del «solve et repete» (prima paghi e poi contesti), e dell'inversione dell'onere della prova in materia fiscale recentemente introdotti;
rafforzare gli strumenti di autotutela del contribuente al fine di garantire la correttezza dei rapporti fra amministrazione e cittadini;
con il decreto-legge n. 70 del 2011 e la manovra correttiva contenuta del decreto-legge n. 98 del 2011 sono state introdotte talune misure per il sollevo dei contribuenti nei confronti delle procedure di riscossione, in particolare si è previsto che:
l'esecuzione forzata sui beni del debitore sia sospesa per 270 giorni (rispetto alla richiesta di un anno avanzata dal premier Berlusconi); tuttavia, anche nel periodo di blocco delle esecuzioni, la riscossione potrà ugualmente procedere alle azioni cautelari e conservative (fermi amministrativi, ipoteche);
l'indennità di mora sia calcolata non più sull'intero ammontare del debito, ma escludendo dal computo stesso le sanzioni pecuniarie tributarie e gli interessi;
la riscossione coattiva di debiti fino a 2.000 euro sia avviata dopo due distinti solleciti di pagamento inviati al contribuente, a distanza di 6 mesi l'uno dall'altro;
la somma che consente l'accensione dell'ipoteca sulla prima casa del contribuente moroso sia elevata da 8.000 a 20.000 euro;
l'avvio degli accertamenti esecutivi (cosiddetta concentrazione della riscossione nell'accertamento) slitti al 1o ottobre 2011;
la cancellazione dei fermi amministrativi avvenga senza oneri per il contribuente;
l'iscrizione a ruolo sia eseguita nel limite di un terzo dei maggiori imponibili accertati, in caso di ricorso del contribuente;
di conseguenza sono state accolte buona parte le richieste parlamentari, tranne quelle relative alla adeguata valutazione della oggettiva difficoltà degli imprenditori ad ottemperare ai propri adempimenti fiscali, ivi compresa la concessione di un nuovo piano di rateizzazione, nonché l'istituzione presso la Cassa depositi e prestiti di un fondo rotativo che anticipi i pagamenti ai fornitori delle pubbliche amministrazioni;
peraltro, la posposizione al 1o ottobre 2011 della concentrazione della riscossione nell'accertamento, prevista dal decreto-legge n. 78 del 2010, altro non ha fatto che posticipare i problemi che questa disposizione crea rispetto alla non infrequente situazione nella quale al contribuente viene richiesto il pagamento di somme non dovute;
la crescente efficacia dell'attività di riscossione coattiva, passata in valore assoluto, da circa 3,8 miliardi di euro nel 2005 a circa 8,8 miliardi di euro nel 2010 sta contribuendo agli equilibri della finanza pubblica; tuttavia, l'obiettivo, prefissato per il 2011, a 13 miliardi di euro, rischia di ingenerare nella rete periferica di Equitalia comportamenti vessatori nei confronti dei contribuenti più deboli;
nella primavera del 2011 tali comportamenti hanno prodotto la sollevazione della piazza nelle aree del Paese ove maggiormente si è fatta sentire la crisi economica; i provvedimenti adottati tra giugno e luglio hanno certamente contribuito al rasserenamento della situazione sociale;
a decorrere dal 1o ottobre 2011, sulla base del disposto del decreto-legge n. 78 del 2010: a) scompare l'iscrizione a ruolo, così come spariscono gli istituti della notifica obbligatoria e della possibilità di un ricorso già in questa fase; b) i tempi tra l'emissione della cartella esattoriale e il dovere di pagare, dal massimo di un anno e mezzo del passato, si attestano oggi a un periodo brevissimo, in alcuni casi appena 2 mesi; c) bisognerà versare subito l'intera cifra richiesta o, se poi si presenterà ricorso, almeno un terzo della somma (solo in un momento successivo si accederà alla domanda di sospensiva); d) nel mese che seguirà a queste fasi, Equitalia può avviare azioni di autotutela: e) il procedimento di Equitalia prevede la segnalazione del contribuente alla Centrale bancaria rischi e, quindi, il pericolo di chiusura di eventuali fidi o il pignoramento dei depositi sui conti correnti o l'applicazione delle cosiddette «ganasce fiscali» sui veicoli di proprietà del debitore e delle sue imprese, oppure ancora il blocco delle somme ancora depositate nelle casse di terzi e destinate alla persona sottoposta alla procedura di recupero;
come appare evidente dalla lettura della stampa locale, nella regione Sardegna le nuove disposizioni hanno già sollevato un vasto malumore popolare; appare già dimenticata quella che era la principale richiesta degli imprenditori, degli artigiani e dei commercianti della regione: l'introduzione di forme di moratoria o di flessibilità in favore di quei contribuenti onesti che dimostrino di non essere temporaneamente in grado di adempiere ai propri obblighi fiscali e contributivi a causa dell'attuale difficile congiuntura economica;
in questo momento in Sardegna stanno già andando in esecuzione 80.000 cartelle esattoriali; le aziende sarde indebitate col fisco sono 64.104 su un totale di 160.000 imprese (circa il 40 per cento) e l'esposizione debitoria è di tre miliardi e mezzo, con un debito medio di ciascuna azienda indebitata che si aggira sui 55.000 euro -:
quali interventi normativi urgenti intenda adottare al fine di far fronte allo stato di necessità e di crisi che imprenditori, artigiani e commerciati della regione Sardegna stanno attraversando.
(5-06059)