ATTO CAMERA

INTERROGAZIONE A RISPOSTA IN COMMISSIONE 5/05944

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Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 16
Seduta di annuncio: 572 del 18/01/2012
Firmatari
Primo firmatario: PALAGIANO ANTONIO
Gruppo: ITALIA DEI VALORI
Data firma: 18/01/2012
Elenco dei co-firmatari dell'atto
Nominativo co-firmatario Gruppo Data firma
ZAZZERA PIERFELICE ITALIA DEI VALORI 18/01/2012


Commissione assegnataria
Commissione: XII COMMISSIONE (AFFARI SOCIALI)
Destinatari
Ministero destinatario:
  • MINISTERO DELLA SALUTE
Attuale delegato a rispondere: MINISTERO DELLA SALUTE delegato in data 18/01/2012
Stato iter:
27/06/2012
Partecipanti allo svolgimento/discussione
RISPOSTA GOVERNO 27/06/2012
Resoconto CARDINALE ADELFIO ELIO SOTTOSEGRETARIO DI STATO - (SALUTE)
 
REPLICA 27/06/2012
Resoconto PALAGIANO ANTONIO ITALIA DEI VALORI
Fasi iter:

MODIFICATO PER COMMISSIONE ASSEGNATARIA IL 18/01/2012

DISCUSSIONE IL 27/06/2012

SVOLTO IL 27/06/2012

CONCLUSO IL 27/06/2012

Atto Camera

Interrogazione a risposta in Commissione 5-05944
presentata da
ANTONIO PALAGIANO
mercoledì 18 gennaio 2012, seduta n.572

PALAGIANO e ZAZZERA. -
Al Ministro della salute.
- Per sapere - premesso che:

soltanto qualche settimana fa, il nostro Paese è stato scosso dalla notizia della nocività delle protesi mammarie PIP (da Poly Implant Prothese, nome dell'azienda francese produttrice), potenzialmente correlate alla comparsa di un raro tipo di linfoma - il cosiddetto linfoma anaplastico a cellule giganti;

il 13 gennaio 2012, la trasmissione Striscia la Notizia, ha condotto un'inchiesta sulla potenziale pericolosità di alcune protesi d'anca utilizzate in Italia;

in particolare, intervenendo nella stessa puntata, il professor Francesco Bizzari, medico ortopedico, ha segnalato che nell'agosto 2010 la società americana De Puy, produttrice di protesi ortopediche, ha inviato una lettera alle ASL italiane e del mondo segnalando un modello di protesi per l'anca - il cosiddetto ASR - pericoloso per la salute dei soggetti su cui è stato effettuato l'impianto, in quanto difettoso e soggetto al rilascio di particelle di cobalto;

nella lettera, reperibile anche sul sito web, della società De Puy, la stessa ipotizzava, addirittura, il ritiro dello specifico modello di protesi dal commercio ed invitava le aziende sanitarie locali a contattare i pazienti interessati e a raccomandare loro esami clinici di controllo, oltre che analisi del sangue specifiche per la ricerca di cobalto;

in particolare, il problema segnalato riguarda le artroprotesi realizzate tra il 2003 e l'agosto 2010, il cui modello dovrebbe essere segnalato nella cartella clinica di ciascun paziente sottoposto ad impianto;

essendo difettose, tali protesi potrebbero, quindi, danneggiarsi o lesionarsi rilasciando nell'organismo particelle di cobalto, un metallo potenzialmente tossico per l'uomo e causa di diverse patologie;

nello specifico, è stato provato che alte dosi di cobalto possono essere causa di distiroidismi e di eritrocitosi o policitemia, ossia l'aumento dei globuli rossi. Sono stati registrati anche casi di aumento della massa cellulare ematica o iperplasia normoblastica del midollo osseo. Sono stati registrati, inoltre, anche casi di effusione pericardica, iperplasia tiroidea e disturbi neurologici;

tra i sintomi meno gravi, associati all'assorbimento di cobalto, si possono annoverare pallore, stanchezza, diarrea, palpitazioni, intorpidimento delle dita delle mani e dei piedi;

l'associazione internazionale per la ricerca contro il cancro (IARC) colloca il cobalto ed i composti di cobalto all'interno del gruppo 2B (agenti che possono essere cancerogeni per gli esseri umani);

il Ministero interrogato, per voce della dottoressa Marcella Marletta della direzione generale farmaci, ha confermato - sempre all'interno della stessa trasmissione televisiva del 13 gennaio 2012 - tale situazione, invitando pubblicamente i pazienti ad una verifica della propria protesi e ad un immediato controllo;

l'informazione ai cittadini, appare, agli occhi dell'interrogante, poco efficiente anche in relazione al fatto che la corretta comunicazione dell'azienda è arrivata alle ASL e non certo ai pazienti e non è dimostrato che le ASL abbiano effettivamente e tempestivamente contattato tutte le persone interessate;

bisogna sottolineare che la De Puy è riuscita ad individuare il problema e segnalarlo tempestivamente anche grazie allo studio e all'esame periodico dei diversi registri di impianti protesici esistenti nei diversi Paesi;

in Italia non esiste un registro nazionale degli impianti protesici, per questo l'interrogante ha presentato, proprio poche settimane fa, una proposta di legge (AC. 4868) che prospetta l'istituzione di tale registro al fine di tracciare, nel massimo rispetto della privacy, le protesi impiantate in Italia, ma soprattutto conoscere tutti i materiali componenti queste protesi, al fine di tutelare in maniera completa la salute dei cittadini italiani -:

quali chiarimenti intenda fornire in merito a tale grave vicenda soprattutto ai cittadini italiani che hanno il diritto di conoscere i rischi ai quali le protesi suddette li hanno esposti e se non intenda, nell'ambito delle proprie competenze, promuovere urgentemente l'istituzione di un registro nazionale degli impianti protesici favorendo per quanto di competenza, un rapido iter della proposta di legge succitata. (5-05944)