MANCUSO, BARANI e DE LUCA. -
Al Ministro della salute.
- Per sapere - premesso che:
molti animali, soprattutto cani e gatti randagi finiscono nel giro delle finte adozioni e vengono, invece, spediti ai laboratori di ricerca o come fornitori di pellicce;
il business del randagismo e dei canili viene valutato intorno ai 200 milioni di euro, anche se l'ultimo rapporto «Zoomafia» stima il giro complessivo del traffico di cani in 500 milioni di euro;
il portale «ilirespiro.eu», moderato da Margherita D'Amico, scrittrice e giornalista ambientalista, ha condotto un'inchiesta che dà corpo a dubbi e sospetti: «Spediti in carichi su furgoni, station wagon oppure affidati ai cosiddetti padrini di volo, cani e gatti randagi provenienti dall'Italia, ma anche da Spagna, Grecia o Turchia, confluiscono ogni anno nei paesi del nord Europa, in Germania arrivano dai 250 ai 400mila cani»;
il 19 dicembre è iniziato, a Napoli, un processo sul traffico di cani e gatti da Ischia in Germania;
spesso basterebbe una maggiore attenzione da parte delle autorità competenti: non si comprende come non ci si insospettisca davanti alle stesse persone che richiedono decine di lasciapassare per volta;
la mala gestione dei canili aiuta tale traffico illecito;
i comuni stipulano convenzioni con società private, spesso con aste al ribasso, che chiedono solo 50 centesimi al giorno per ogni cane. Ma, fatto l'accordo, viene a mancare qualsiasi forma di controllo;
a ottobre 2011, il Ministero della salute ha pubblicato, sul sito www.salute.gov.it un video dei peggiori canili d'Italia, girato durante le ispezioni di 39 strutture da parte della task force per la tutela degli animali, formata da 9 veterinari e 2 amministrativi;
nel Sud del Paese la situazione è anche peggiore, in quanto controllata dalla malavita organizzata;
ogni anno molti veterinari subiscono intimidazioni o anche aggressioni perché denunciano la situazione in questione;
l'articolo 2, comma 371, della legge finanziaria per il 2008 stabilisce che le convenzioni possono essere stipulate solo con quei canili che consentono un'apertura al pubblico e ai volontari, ma tale normativa a quanto consta all'interrogante non viene rispettata perché comporterebbe una perdita economica;
dal 2005 al 2008 il Ministero della salute ha stanziato circa 16 milioni di euro per combattere il randagismo, ma molte regioni non hanno nemmeno richiesto i fondi;
dal 1991 esiste una legge, la n. 281, che stabilisce che i randagi non vanno soppressi, che deve esistere un'anagrafe canina, che ogni animale deve avere un microchip per l'identificazione;
sono pochi i comuni che rispettano la legge n. 281 del 1991 e vengono disattese anche le ordinanze regionali;
la legge n. 281 del 1991 è in fase di aggiornamento e revisione e in questo momento la relativa proposta di legge è all'esame della XII Commissione -:
quali iniziative intenda intraprendere il Governo per normare la situazione relativa alle spedizioni di animali, in particolare di cani e gatti;
quali iniziative normative il Governo intenda intraprendere per normare la gestione dei canili municipali e vigilare sul rispetto delle norme al loro interno.
(5-05917)