ATTO CAMERA

INTERROGAZIONE A RISPOSTA IN COMMISSIONE 5/05865

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Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 16
Seduta di annuncio: 565 del 22/12/2011
Firmatari
Primo firmatario: BARBI MARIO
Gruppo: PARTITO DEMOCRATICO
Data firma: 22/12/2011


Commissione assegnataria
Commissione: III COMMISSIONE (AFFARI ESTERI E COMUNITARI)
Destinatari
Ministero destinatario:
  • MINISTERO DEGLI AFFARI ESTERI
Attuale delegato a rispondere: MINISTERO DEGLI AFFARI ESTERI delegato in data 22/12/2011
Stato iter:
07/02/2012
Partecipanti allo svolgimento/discussione
RISPOSTA GOVERNO 07/02/2012
Resoconto DASSU' MARTA SOTTOSEGRETARIO DI STATO - (AFFARI ESTERI)
 
REPLICA 07/02/2012
Resoconto BARBI MARIO PARTITO DEMOCRATICO
Fasi iter:

MODIFICATO PER COMMISSIONE ASSEGNATARIA IL 22/12/2011

DISCUSSIONE IL 07/02/2012

SVOLTO IL 07/02/2012

CONCLUSO IL 07/02/2012

Atto Camera

Interrogazione a risposta in Commissione 5-05865
presentata da
MARIO BARBI
giovedì 22 dicembre 2011, seduta n.565

BARBI. -
Al Ministro degli affari esteri.
- Per sapere - premesso che:

con l'entrata in vigore del Trattato di Lisbona l'Unione europea ha istituito l'Alto rappresentante per la politica estera e di sicurezza comune e un servizio diplomatico europeo per l'azione esterna (Seae) chiamato ad assistere l'Alto rappresentante, con l'ambizione di rafforzare la definizione delle proprie azioni in una materia strategica come quella della politica estera, della difesa comune e della sicurezza europea;

nel 2012 dovrebbe essere presentata una prima relazione sull'operatività del Seae, mentre un riesame completo del suo funzionamento e dell'organizzazione dovrebbe aver luogo nel 2014;

ad appena un anno di distanza dall'entrata in funziona del Seae, un recente articolo comparso sul quotidiano tedesco Frankfurter Allegemeine Zeitung del 14 dicembre 2011, riferisce di una lettera firmata da dodici Ministri degli affari esteri degli Stati dell'Unione - tra cui compare anche quello italiano, insieme ai Ministri di Germania, Francia e Polonia - dalla quale si trae un primo bilancio negativo circa il funzionamento del nuovo servizio;

le questioni segnalate nella su citata lettera evidenzierebbero un atteggiamento scarsamente collaborativo, quando non apertamente ostile, da parte della Commissione europea verso il nuovo servizio, tra cui rileverebbero: la cessata assegnazione al servizio di candidati provenienti dai paesi-membri, con evidente aggiramento della disposizione che prevedeva che un terzo del personale del servizio dovesse provenire dagli stessi paesi membri - una disposizione disattesa anche a causa del trasferimento del personale di interi dipartimenti della Commissione per essere assegnati al nuovo servizio; sussisterebbe una disparità di trattamento tra candidati esterni alla Commissione (inquadrati al livello più basso) e candidati della Commissione (con il mantenimento del loro inquadramento), insieme alla scarsa dimestichezza con le questioni diplomatiche dei funzionari della Commissione inviati all'estero, spesso tecnici specialisti in materie meramente settoriali; le disposizioni date alle direzioni generali ai loro funzionari distaccati nelle sedi dell'Unione europea all'estero avverrebbero frequentemente senza informare i relativi ambasciatori; l'Alto commissario sarebbe impossibilitato a partecipare alla preparazione degli incontri dei commissari che hanno competenze incidenti sulle relazioni esterne; l'elaborazione di importanti prese di posizione sulla politica di vicinato meridionale dell'Unione europea sarebbe avvenuta senza alcun coinvolgimento dell'Alto commissario; gli euro-ambasciatori sarebbero impegnati in eccessivi carichi burocratici secondo procedure che non consentono la delega di firma;

la suddetta lettera conterrebbe, altresì, dettagliate proposte di riforma, rivolte all'Alto rappresentante Catherine Ashton, concernenti aspetti significativi del servizio, come le procedure interne, il lavoro dei nuovi ambasciatori dell'Unione europea, la collaborazione con la Commissione europea e la collaborazione degli Stati membri -:

se il Ministro interrogato sia a conoscenza di quanto riportato in premessa e se corrisponda al vero il contenuto della lettera di cui riferisce il quotidiano tedesco;

quali siano state, ad oggi, le reazioni e le eventuali risposte alla succitata lettera, da parte dei diretti destinatari, della Commissione e del Parlamento europeo.
(5-05865)