ATTO CAMERA

INTERROGAZIONE A RISPOSTA IN COMMISSIONE 5/05780

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Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 16
Seduta di annuncio: 555 del 30/11/2011
Firmatari
Primo firmatario: GIAMMANCO GABRIELLA
Gruppo: POPOLO DELLA LIBERTA'
Data firma: 30/11/2011


Commissione assegnataria
Commissione: X COMMISSIONE (ATTIVITA' PRODUTTIVE, COMMERCIO E TURISMO)
Destinatari
Ministero destinatario:
  • MINISTERO DELLO SVILUPPO ECONOMICO
Attuale delegato a rispondere: MINISTERO DELLO SVILUPPO ECONOMICO delegato in data 30/11/2011
Stato iter:
20/06/2012
Partecipanti allo svolgimento/discussione
RISPOSTA GOVERNO 20/06/2012
Resoconto DE VINCENTI CLAUDIO SOTTOSEGRETARIO DI STATO - (SVILUPPO ECONOMICO)
 
REPLICA 20/06/2012
Resoconto GIAMMANCO GABRIELLA POPOLO DELLA LIBERTA'
Fasi iter:

MODIFICATO PER COMMISSIONE ASSEGNATARIA IL 30/11/2011

DISCUSSIONE IL 20/06/2012

SVOLTO IL 20/06/2012

CONCLUSO IL 20/06/2012

Atto Camera

Interrogazione a risposta in Commissione 5-05780
presentata da
GABRIELLA GIAMMANCO
mercoledì 30 novembre 2011, seduta n.555

GIAMMANCO. -
Al Ministro dello sviluppo economico.
- Per sapere - premesso che:

com'è noto, il made in Italy ed in particolare quello agroalimentare rappresenta una straordinaria leva per la competitività e la crescita del nostro Paese, in quanto contribuisce in modo essenziale al prodotto interno lordo nazionale;


risulta conseguentemente importante, a giudizio dell'interrogante, prestare la massima attenzione e vigilanza, affinché le istituzioni preposte evitino ulteriori fenomeni di contraffazione nel settore agroalimentare, con inevitabili ripercussioni economiche e commerciali che danneggiano la filiera interessata;


la Coldiretti a tal proposito, ha recentemente denunciato in modo dettagliato, un accordo stipulato dalla società Simest, la finanziaria di sviluppo e promozione delle imprese italiane all'estero, costituita ai sensi della legge 24 aprile 1990, n. 100, il cui controllore risulta essere il Ministero interrogato, con il gruppo aziendale Parmacotto, attraverso un aumento del capitale sociale, pari a 11 milioni di euro, per la promozione e la vendita di alimenti tipici italiani quali i salumi, realizzati con materie prime non italiane, la cui produzione ed il confezionamento avviene negli Stati Uniti d'America, e successivamente pubblicizzati con etichette e marchi che evocano i prodotti tipici della gastronomia italiana e delle specialità regionali;


la vendita dei suddetti prodotti alimentari, sostiene la Coldiretti, avviene attualmente all'interno delle salumerie «Rosi» di New York facenti parte proprio del gruppo Parmacotto, il cui 49 per cento del capitale sociale è posseduto dalla stessa Simest, e i cui obiettivi societari, come precedentemente riportato, consistono nella promozione e nel sostegno economico e organizzativo di specifiche iniziative di investimento e di collaborazione commerciale e industriale all'estero da parte di imprese italiane, con preferenza per quelle di piccole e medie dimensioni anche in forma cooperativa, comprese quelle commerciali, artigiane e turistiche;


la stessa Coldiretti, ha inoltre denunciato un ulteriore caso di contraffazione nel comparto agroalimentare e della cosiddetta agro pirateria, in campo produttivo e commerciale, con effetti economici e di immagine, gravi ed imbarazzanti per le imprese italiane, rappresentato dall'acquisto di quote societarie da parte della Simest, della società rumena denominata Lactitalia con sede in Romania;

la predetta società, utilizzando latte di pecora rumeno o ungherese, secondo quanto sostiene l'associazione degli agricoltori, produce formaggi e successivamente rivenduti con nomi italiani, quali ad esempio: Dolce Vita, Toscanella e Pecorino, sui mercati internazionali, danneggiando pesantemente le imprese italiane, che hanno subito evidente perdite di vendita all'estero e in particolare nei Paesi europei dell'est;


appare evidente, a giudizio dell'interrogante, in considerazione di quanto suesposto, come il contrasto alla contraffazione nel settore agroalimentare, abbia conseguenze economiche, commerciali e sanitarie di rilievo, tanto per le imprese quanto per i consumatori, come confermato in diverse occasioni da numerosi organismi quali: l'Abi, Alleanza cooperative italiane, Ania, Cgil, Cia, Cisl, Claai, Coldiretti, Confagricoltura, Confapi, Confindustria, Reteimprese Italia, Ugl, Uil, i quali, in un documento unitario dello scorso 4 agosto 2011, hanno inserito tra le priorità sulle quali operare per rilanciare la crescita l'attuazione di politiche incisive volte alla promozione e alla difesa del made in Italy di qualità;

la stessa volontà del Parlamento, ed in particolare del Governo Berlusconi, nel tutelare l'identità e la territorialità del made in Italy agroalimentare è stata confermata anche dalle disposizioni in materia di etichettatura e di qualità dei prodotti alimentari (legge 3 febbraio 2011, n. 44) approvate al fine di assicurare ai consumatori una completa e corretta informazione sulle caratteristiche dei prodotti oltre che al fine di rafforzare la prevenzione e la repressione delle frodi alimentari;

la diffusione di prodotti che traggono inganno circa la vera origine geografica realizza inoltre, a giudizio dell'interrogante un evidente danno all'immagine della produzione agroalimentare nazionale, raggirando i consumatori che non vengono messi in condizione di scegliere in modo responsabile;


le operazioni di sostegno dell'Italian sounding, da parte della Simest, come quella suesposta, determinano di conseguenza, a giudizio dell'interrogante, danni ancora più gravi in quanto bloccano ogni potenzialità di crescita delle imprese italiane a causa della saturazione del mercato con prodotti che richiamano qualità italiane senza essere di origine nazionale;


il sostegno della Simest alle attività di commercializzazione di prosciutti ed altri salumi della tradizione italiana nei confronti del gruppo aziendale Parmacotto al fine di creare una rete di locali per la ristorazione si inserisce tra l'altro, in un periodo di grave crisi dell'allevamento di suini nel nostro Paese, determinando una concorrenza sleale nei confronti di numerosi imprenditori italiani del settore -:


quali iniziative intenda intraprendere, nell'ambito delle sue competenze, al fine di verificare i criteri con cui vengono scelti, da parte della Simest, i progetti da finanziare e se, ove fossero riscontrate veritiere le denunce da parte della Coldiretti, non ritenga opportuno sospendere gli attuali investimenti in attività di delocalizzazione di produzioni agroalimentari, al fine di evitare, fenomeni di concorrenza sleale;


se non ritenga opportuno documentare, attraverso una relazione annuale, i controlli che la Simest svolge sulle attività del settore agroalimentare delle quali acquisisce partecipazioni societarie;

se non ritenga opportuno altresì, prevedere ulteriori disposizioni al fine di verificare con maggiore scrupolo le necessarie ed indispensabili informazioni sulle partecipazioni ed i finanziamenti da parte della Simest in altre società del settore agroalimentare;

come intenda intervenire, ove fossero accertate le responsabilità e le attribuzioni di quanto esposto in premessa, rispetto alle imprese nazionali e al danno economico e d'immagine subito, a fronte dell'avvenuta occupazione del mercato da parte di aziende quali il gruppo Parmacotto, che utilizzando finanziamenti pubblici, attraverso la società controllata dal Ministero dello sviluppo economico, ha immesso prodotti soltanto imitativi di quelli autentici italiani;


se non ritenga infine opportuno prevedere conseguentemente adeguate iniziative sanzionatorie nei confronti della società Simest, in considerazione della sostanziale violazione da parte del gruppo Parmacotto, da essa partecipato, di quanto previsto in tema di protezione di denominazioni di origine protetta a proposito della promozione di un prodotto (salumi calabresi) riconosciuto a livello europeo.(5-05780)