ATTO CAMERA

INTERROGAZIONE A RISPOSTA IN COMMISSIONE 5/05558

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Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 16
Seduta di annuncio: 538 del 19/10/2011
Firmatari
Primo firmatario: VANNUCCI MASSIMO
Gruppo: PARTITO DEMOCRATICO
Data firma: 19/10/2011
Elenco dei co-firmatari dell'atto
Nominativo co-firmatario Gruppo Data firma
CERONI REMIGIO POPOLO DELLA LIBERTA' 19/10/2011
CICCANTI AMEDEO UNIONE DI CENTRO PER IL TERZO POLO 19/10/2011
CICCIOLI CARLO POPOLO DELLA LIBERTA' 19/10/2011
FAVIA DAVID ITALIA DEI VALORI 19/10/2011
AGOSTINI LUCIANO PARTITO DEMOCRATICO 19/10/2011


Commissione assegnataria
Commissione: X COMMISSIONE (ATTIVITA' PRODUTTIVE, COMMERCIO E TURISMO)
Destinatari
Ministero destinatario:
  • POLITICHE EUROPEE
Ministero/i delegato/i a rispondere e data delega
Delegato a rispondere Data delega
POLITICHE EUROPEE 19/10/2011
Attuale delegato a rispondere: MINISTERO DELLO SVILUPPO ECONOMICO delegato in data 25/01/2012
Stato iter:
25/01/2012
Partecipanti allo svolgimento/discussione
INTERVENTO PARLAMENTARE 10/11/2011
Resoconto FRONER LAURA PARTITO DEMOCRATICO
Resoconto VANNUCCI MASSIMO PARTITO DEMOCRATICO
 
21/12/2011
 
RISPOSTA GOVERNO 25/01/2012
Resoconto VARI MASSIMO SOTTOSEGRETARIO DI STATO - (SVILUPPO ECONOMICO)
 
REPLICA 25/01/2012
Resoconto VANNUCCI MASSIMO PARTITO DEMOCRATICO
Fasi iter:

MODIFICATO PER COMMISSIONE ASSEGNATARIA IL 19/10/2011

DISCUSSIONE IL 10/11/2011

RINVIO AD ALTRA SEDUTA IL 10/11/2011

SOLLECITO IL 21/12/2011

MODIFICATO PER MINISTRO DELEGATO IL 25/01/2012

DISCUSSIONE IL 25/01/2012

SVOLTO IL 25/01/2012

CONCLUSO IL 25/01/2012

Atto Camera

Interrogazione a risposta in Commissione 5-05558
presentata da
MASSIMO VANNUCCI
mercoledì 19 ottobre 2011, seduta n.538

VANNUCCI, CERONI, CICCANTI, CICCIOLI, FAVIA e AGOSTINI. -
Al Ministro per le politiche europee.
- Per sapere - premesso che:

con procedura d'infrazione n. 2008/4908 del 2 febbraio 2008, lo Stato italiano è stato chiamato dall'Unione europea a modificare quella parte del suo ordinamento legislativo che assicurava la regolamentazione e la certezza nel futuro ad un sistema socio-economico sul quale, da oltre sessanta anni, si è incardinato lo sviluppo delle imprese turistico-ricreative e, più in generale, del turismo balneare italiano;

la modifica di tale ordinamento mette in seria discussione la sopravvivenza di almeno 20 mila imprese - in larga maggioranza micro-imprese - con effetti disastrosi nei livelli occupazionali del settore e nella economia turistica del Paese e di intere regioni costiere;

l'Italia ha dovuto adeguarsi alla procedura di infrazione con la legge n. 25 del 2010 e successivamente con l'articolo 11 della legge comunitaria 2010 abolendo prima il diritto di insistenza contenuto nel codice della navigazione e successivamente il rinnovo automatico delle concessioni;

con la medesima legge n. 25 del 2010 ha posticipato la validità delle concessioni in essere al 2015;

con la legge comunitaria 2010, articolo 11, in corso di approvazione al Senato ha disposto una delega al Governo per decretare la regolamentazione del settore;

tuttavia nell'adeguarsi ai dettami della direttiva servizi 2006/123/CE meglio nota come Bolkestein, l'Italia ha sempre espresso in atti parlamentari, con il consenso del Governo la volontà di verificare la possibilità di escludere le concessioni del demanio marittimo dalla direttiva di che trattasi;

la possibilità di esclusione del settore da tale direttiva deriverebbe dalla unicità e singolarità del settore turistico-balneare italiano rispetto agli altri Paesi europei e dal legame dei concessionari nazionali con la tutela della sicurezza, dell'ambiente, dell'igiene che costituiscono aspetti di servizio sociale previsti come motivi di esclusione dalla stessa direttiva;

la volontà del Parlamento suffragata dal Governo è stata espressa fra gli altri dai seguenti atti approvati:

a) ordine del giorno 9/03210/11 a prima firma dell'onorevole Vannucci accolto dal Governo nella seduta del 24 febbraio 2010, che impegnava il Governo ad agire per l'esclusione dalla direttiva;

b) ordine del giorno 9/02187-A/077 dell'onorevole Pezzotta e accolto dal Governo e riferiti alle problematiche del settore e l'ordine del giorno 9/04059-AR/044 a firma Ciccanti su cui il Governo aveva espresso parere positivo e poi ritirato;

c) parere delle Commissioni riunite II Giustizia e X Attività Produttive - Commercio e Turismo della Camera dei deputati reso sullo schema di decreto legislativo recante attuazione della direttiva 2006/123/CE (atto n. 171), che suggeriva al Governo l'esclusione del settore balneare;

d) ordine del giorno 41 a prima firma della senatrice Finocchiaro approvata all'unanimità dal Senato della Repubblica, nell'aprile 2011, che impegna il Governo ad assumere iniziative per l'esclusione dalla direttiva servizi del demanio marittimo;

e) ordine del giorno 9/4357-A/5 a prima firma dell'onorevole Vannucci accolto dal Governo nella seduta del 21 giugno 2011 che testualmente recita «ad esperire in sede europea le procedure per l'esclusione del settore balneare dalla direttiva servizi comprendendo la materia nel decreto di revisione e verifica da emanarsi al più presto e comunque non oltre il 28 dicembre 2011 come previsto»;

nel giugno del 2008 per rafforzare le moltissime micro, piccole e medie imprese presenti in Europa, è stato approvato lo Small Business Act, una comunicazione della Commissione europea tesa ad ancorare irreversibilmente il principio «Pensare anzitutto in piccolo» nei processi decisionali dei Paesi membri a partire dalla formulazione delle normative, e a promuovere la crescita delle piccole e medie imprese (PMI) aiutandole ad affrontare i problemi che continuano ad ostacolarne lo sviluppo;

in gran parte i concessionari nazionali del demanio marittimo potrebbero essere ricompresi nello small business act;

la direttiva servizi 2006/123/CE prevede all'articolo 14 (clausola di revisione) la possibilità per gli Stati membri di proporre modifiche ed esclusioni entro e non oltre il 28 dicembre 2011 -:

se in forza degli atti parlamentari sopra richiamati il Ministro intenda intraprendere nei tempi previsti una seria e decisa azione verso la Commissione europea richiedendo modifiche volte ad escludere le concessioni demaniali ad uso turistico ricreativo dalla applicazione della direttiva servizi 2006/123/CE o a prevedere per esse una apposita deroga in virtù della specificità del settore, della sua unicità nel panorama europeo, dell'interesse generale, della tutela della sicurezza e della conservazione dell'ambiente previste dalla direttiva come clausola di esclusione;

se intenda intraprendere iniziative per ricomprendere le piccole e medie imprese concessionarie di demanio marittimo nello Small business act evitando per questa via, esclusivamente per le piccole e medie imprese, il coinvolgimento nella direttiva servizi richiamata.(5-05558)