ATTO CAMERA

INTERROGAZIONE A RISPOSTA IMMEDIATA IN COMMISSIONE 5/05538

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Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 16
Seduta di annuncio: 537 del 18/10/2011
Firmatari
Primo firmatario: BARBATO FRANCESCO
Gruppo: ITALIA DEI VALORI
Data firma: 18/10/2011


Commissione assegnataria
Commissione: VI COMMISSIONE (FINANZE)
Destinatari
Ministero destinatario:
  • MINISTERO DELL'ECONOMIA E DELLE FINANZE
Attuale delegato a rispondere: MINISTERO DELL'ECONOMIA E DELLE FINANZE delegato in data 18/10/2011
Stato iter:
19/10/2011
Partecipanti allo svolgimento/discussione
RINUNCIA ILLUSTRAZIONE 19/10/2011
Resoconto BARBATO FRANCESCO ITALIA DEI VALORI
 
RISPOSTA GOVERNO 19/10/2011
Resoconto CESARIO BRUNO SOTTOSEGRETARIO DI STATO - (ECONOMIA E FINANZE)
 
REPLICA 19/10/2011
Resoconto BARBATO FRANCESCO ITALIA DEI VALORI
Fasi iter:

DISCUSSIONE IL 19/10/2011

SVOLTO IL 19/10/2011

CONCLUSO IL 19/10/2011

Atto Camera

Interrogazione a risposta immediata in Commissione 5-05538
presentata da
FRANCESCO BARBATO
martedì 18 ottobre 2011, seduta n.537

BARBATO. -
Al Ministro dell'economia e delle finanze.
- Per sapere - premesso che:

recenti notizie di stampa, richiamate da Il Fatto Quotidiano, riportano che l'amministratore delegato del Gruppo Fiat, Sergio Marchionne, risulterebbe iscritto al registro degli indagati per concorso in estorsione e calunnia nell'ambito di un'inchiesta avviata dalla procura della Repubblica presso il Tribunale di Sant'Angelo dei Lombardi (Avellino);

la vicenda che vede il coinvolgimento dell'amministratore delegato Marchionne nasce dall'acquisizione di fatto, da parte del gruppo Fiat, della società CF Gomma Spa, la quale è oggetto di un'inchiesta del nucleo di polizia tributaria della Guardia di finanza di Avellino, a seguito della quale il dottor Marchionne, prima interrogato come persona informata dei fatti, è stato successivamente iscritto nel registro degli indagati;

tali circostanze sono state riportate dall'interrogante in un suo recente intervento nel corso della discussione di un'interpellanza relativa alla società del gruppo Finmeccanica Alenia: a seguito di tali considerazioni, evidentemente effettuate nell'esercizio del diritto di opinione riconosciuto ad ogni parlamentare, la Fiat ha espresso la propria indignazione per le predette dichiarazioni, diffidando chiunque dal diffondere notizie false e lesive della reputazione propria e dell'amministratore delegato, riservandosi ogni opportuna misura di tutela;

la velata minaccia operata dalla Fiat ha avuto secondo l'interrogante l'effetto di inibire la pubblicazione di tale importante notizia presso i media, mantenendo nell'ombra una vicenda che invece meriterebbe di essere approfondita;

appare molto inquietante che l'amministratore delegato del più importante gruppo industriale italiano, i cui titoli rappresentano, in termini di capitalizzazione, una quota rilevante dei mercati finanziari italiani, risulti coinvolto in una vicenda dai pesanti riflessi penali, gettando una preoccupante ombra sull'operato di un manager che sta portando avanti una complessa opera di ristrutturazione del gruppo, anche attraverso scelte discutibili e pesanti ricadute sul piano sociale ed occupazionale;

a tale riguardo si può richiamare la questione relativa all'improvvisa decisione della Fiat di chiudere lo stabilimento IRISBUS di Flumeri, in provincia di Avellino, nonché lo stabilimento CNH di Imola per la produzione di trattori, disattendendo completamente gli accordi raggiunti in precedenza con il Governo, che prevedevano la chiusura del solo stabilimento di Termini Imerese;

tali comportamenti della Fiat e del suo amministratore delegato si inquadrano in una strategia di rottura delle regole sotto il profilo delle relazioni sindacali e della tutela dei diritti dei lavoratori, che sembra preludere ad un completo e definitivo disimpegno del gruppo dall'Italia, al fine di trasferire tutti i siti produttivi in Paesi nei quali le regole ed i presidi di tutela dei lavoratori risultano molto più deboli;

a testimonianza di ciò può essere richiamata anche la grave decisione della Fiat di uscire da Confindustria, motivata in una lettera con la quale l'amministratore delegato Marchionne esprime alla presidente Marcegaglia il suo disappunto per aver «fortemente ridimensionato le aspettative sull'efficacia dell'articolo 8» per effetto dell'accordo del 21 settembre tra sindacati e Confindustria, che, a suo dire, renderebbe più difficile per la Fiat procedere a licenziamenti del personale;

tali atteggiamenti si inquadrano nell'ambito di un orientamento «autarchico» dello stesso amministratore Marchionne, che è stato stigmatizzato perfino dal segretario generale della CISL, Bonanni, sindacato che da sempre si trova in maggiore sintonia con la Fiat, il quale ha affermato che: «la Fiat non vuole regole e nega la rappresentanza»;

al di là degli aspetti sindacali e sociali, è opportuno segnalare, in questa sede, come quella che l'interrogante ritiene la disinvolta ed arrogante strategia seguita dall'amministratore delegato sembri essere una delle cause dell'andamento negativo dei titoli Fiat nel corso di questi ultimi mesi;

è evidente, pertanto, come si ponga l'esigenza assoluta di fare maggiore trasparenza sui comportamenti individuali dell'amministratore delegato, nella misura in cui essi abbiano riflessi sull'andamento dell'azienda, nonché sulla complessiva gestione finanziaria del gruppo, per verificare se, ed in che misura, essi abbiano potuto incidere sull'andamento dei titoli sui mercati finanziari -:

di quali informazioni disponga, anche attraverso la Consob, in merito alle eventuali ricadute delle vicende che coinvolgono l'amministratore delegato di Fiat Marchionne, che queste abbiano avuto o possano avere sull'andamento dei titoli del gruppo, e se abbia notizie di quali iniziative urgenti abbia assunto o intenda assumere la Consob, anche richiedendo un'integrazione nell'informativa al mercato da parte del Gruppo Fiat, al fine di assicurare piena ed assoluta trasparenza circa la posizione personale dell'amministratore delegato del Gruppo, nonché in merito all'operazione finanziaria relativa all'acquisizione di fatto della società CF Gomme Spa da parte dello stesso Gruppo Fiat, al fine di assicurare la tutela dei diritti degli azionisti di minoranza e degli investitori. (5-05538)