Atto Camera
Interrogazione a risposta in Commissione 5-05440
presentata da
CARLO MONAI
giovedì 29 settembre 2011, seduta n.527
MONAI. -
Al Ministro della salute.
- Per sapere - premesso che:
il farmaco Talidomide fu venduto negli anni cinquanta e sessanta come sedativo, anti-nausea e ipnotico, rivolto in particolar modo alle donne in gravidanza che venne ritirato dal commercio alla fine del 1961, dopo essere stato diffuso in 50 paesi sotto quaranta nomi commerciali diversi, fra cui il Contergan, in seguito alla scoperta della teratogenicità di uno dei suoi enantiomeri: le donne trattate con talidomide davano alla luce neonati con gravi alterazioni congenite dello sviluppo degli arti, ovvero amelia (assenza degli arti) o vari gradi di focomelia (riduzione delle ossa lunghe degli arti), generalmente più a carico degli arti superiori che quelli inferiori, e quasi sempre bilateralmente, pur con gradi differenti;
la legge finanziaria 2008 ha previsto il risarcimento per i danni da trasfusioni, vaccini e talidomide (articolo 2, comma da 361 a 364) e infine, sulla Gazzetta Ufficiale del 13 novembre 2009 sono state finalmente pubblicate le linee guida per la corresponsione dell'assegno vitalizio ai soggetti talidomidici nati tra il 1959 ed il 1965 per effetto dell'assunzione del farmaco da parte delle loro madri;
nondimeno si sono verificati ritardi nell'accoglimento delle istanze dei soggetti interessati all'assegno vitalizio, tra cui il signor Alessandro Clema di Udine: egli presentò domanda al Ministero della salute nel febbraio 2010 e si è sottoposto a visita alla commissione medica di Padova nel febbraio 2011. Ma il suo non è un caso isolato: nel 2011 la commissione medica di Padova ha ricevuto una ventina di domande solo da Friuli, Veneto e parte dell'Emilia Romagna -:
se e come il Ministro intenda garantire maggiore efficienza nell'eventuale accoglimento delle istanze dei soggetti richiedenti le provvidenze di cui sopra.
(5-05440)