SAMPERI e FERRANTI. -
Al Ministro della giustizia.
- Per sapere - premesso che:
il progetto della casa circondariale di Gela risale al lontano 1959 e la sua definitiva approvazione al 1978;
i lavori, iniziati nel 1982, fra interruzioni e rallentamenti, sono durati 25 anni;
nel novembre 2007, due mesi dopo la chiusura del cantiere, il Ministro della Giustizia Clemente Mastella ricevette dall'amministrazione comunale, nel corso di una cerimonia ufficiale, le chiavi del nuovo istituto;
il 14 ottobre 2008, durante un'audizione del Ministro della giustizia Alfano sulla situazione degli istituti penitenziari, il Guardasigilli disse «a completamento del quadro degli interventi edilizi, si evidenzia che entro la fine dell'anno corrente è prevista l'attivazione della ex casa mandamentale di Gela, che è stata consegnata dal comune alla competente agenzia del demanio il 25 dello scorso mese» e che «si richiedono interventi di adeguamento e completamento degli impianti e dei sistemi di sicurezza, per un importo di 1,5 milioni di euro, ai quali si sta facendo fronte con i finanziamenti previsti per il corrente esercizio finanziario, in modo tale da attivare la struttura nei tempi che abbiamo previsto»;
sono trascorsi altri tre anni e, ad oggi, l'immobile, dotato di tutti gli arredi, è ancora inutilizzato, nonostante in Italia il problema del sovraffollamento carcerario sia diventato drammatico;
la casa circondariale di Gela, dotata di sofisticati impianti informatici, è costituito da n. 50 celle che possono ospitare n. 100 detenuti;
anche gli ultimi ostacoli all'apertura della struttura sono stati superati in quanto il comune di Gela ha provveduto all'approvvigionamento idrico e alla manutenzione della strada d'accesso;
il 12 settembre 2011 è stata organizzata una conferenza stampa davanti alla casa circondariale di Gela, a cui erano presenti parlamentari di centro destra e di centrosinistra per denunciare i gravi e ormai ingiustificati ritardi -:
quali siano le ragioni della mancata apertura della casa circondariale di Gela;
quali siano i tempi previsti per la sua apertura;
quali iniziative intenda adottare il Ministro per accertare, ed eventualmente, perseguire, le responsabilità per quanto accaduto. (5-05342)