BOBBA. -
Al Ministro dell'istruzione, dell'università e della ricerca.
- Per sapere - premesso che:
«Il povero è dominato dall'urgenza del bisogno, ma quale non è il suo giubilo quando, obbligato ad assentarsi dalla sua casa per badare ai lavori dei campi, vede che i suoi pargoli sono affidati a cure egualmente paterne delle sue e molto più illuminate?» Con queste parole il sindaco di Bianzè, cavalier Carlo Terzago, nel 1856 chiedeva ai concittadini più facoltosi di mettere mano al portafoglio per aprire l'asilo del Paese. Centocinquantacinque anni dopo, il suo successore, Maurizio Marangoni, lo chiude e anche lui sostiene di farlo per i poveri. (http://www.avvenire.it/Cronaca/il+Comune+sfratta+la+scuola+ paritaria_201105060731180100000.htm);
con determina dirigenziale n. 465 del 4 agosto 2011, la regione Piemonte ha autorizzato nel comune di Bianzé l'apertura di una sezione di scuola dell'infanzia statale (in deroga a quanto previsto dal decreto della giunta regionale n. 34 del 22 luglio 2011) da affiancare alla scuola dell'Infanzia paritaria, fondata nel 1865, e alla «sezione primavera»;
il sindaco di Bianzé, contro la volontà della maggioranza dei genitori, ed in spregio ad una soluzione di compromesso per altro accolta dal presidente della regione Piemonte, onorevole Roberto Cota, ha sfrattato con la forza, in base ad una - a parere dell'interrogante - dubbia ordinanza del tribunale di Vercelli, per altro già impugnata, la scuola paritaria e l'annessa «sezione primavera», creando una situazione in aperto contrasto sia con la norma costituzionale che riconosce la libertà di insegnamento (articolo 33), che con la legge n. 62 del 2000 sulla parità scolastica;
a parere dell'interrogante appare quanto meno discutibile sul piano della correttezza istituzionale il comportamento della dirigenza scolastica dell'istituto comprensivo di Tronzano;
secondo fonti di stampa «la scuola paritaria si trova in deficit e che il Comune è chiamato a contribuire»; tuttavia, a scorrere i conti si scopre che il disavanzo è di poche migliaia di euro (su 160mila del bilancio), che è dovuto principalmente alla scelta di offrire il servizio «primavera» per i bambini di 2 e 3 anni (che l'asilo statale non fornirebbe) e che il contributo erogato dal comune è una partita di giro, cioè serve a pagare i servizi di mensa e pulizia forniti dalla stessa amministrazione locale. Neanche la scelta del sindaco, poi, è indolore sul piano finanziario: anche se non sarà il Comune a pagarli, fa notare infatti la Fism Piemonte, i costi annui del servizio lieviteranno dai 560 euro a 6100 per bambino. (http://www.avvenire.it/Cronaca/il+Comune+sfratta+la+scuola+paritaria_201105060731180100000.htm);
fin dallo scorso anno il dirigente scolastico, anche in pubblica assemblea con i genitori e gli amministratori della scuola paritaria, ha sostenuto la necessità di istituire una scuola dell'infanzia statale in sostituzione di quella paritaria, ignorando che il sistema nazionale di istruzione è composto da scuole statali e scuole paritarie, con pari dignità e con analoghe finalità educative, culturali e sociali;
fra istituzioni scolastiche statali e paritarie deve essere mantenuto un rapporto di collaborazione e non di «sleale» concorrenza;
risulta che il dirigente scolastico di Tronzano intenda stipulare un protocollo di intesa tra l'istituto comprensivo «G.Lignana» con l'amministrazione comunale di Bianzè per la conduzione di una scuola dell'infanzia comunale. Nella bozza di Protocollo in questione non sono indicati i costi né la loro ripartizione tra l'amministrazione statale e il comune di Bianzè, né le distinte mansioni del personale docente ed ausiliario -:
se non si ritenga urgente verificare che, a tutela degli interessi della Scuola dell'infanzia paritaria di Bianzé, federata alla FISM, ma anche a tutela dei legittimi diritti educativi delle famiglie e soprattutto nell'interesse generale della pubblica amministrazione, la sezione di scuola dell'infanzia comunale sia stata autorizzata al funzionamento dall'ufficio clastico regionale e/o da quello territoriale di Vercelli;
se siano state ottemperate le procedure previste dal decreto ministeriale n. 82 del 10 ottobre 2008;
se il protocollo d'intesa tra il dirigente scolastico dell'IC di Tronzano e il Sindaco di Bianzé sia stato autorizzato dall'ufficio scolastico regionale e/o da quello territoriale di Vercelli;
se il comportamento del dirigente scolastico di Tronzano, che ha avallato indirettamente e ora si accinge a farlo direttamente, è coerente con gli indirizzi di politica scolastica del Ministero dell'istruzione, dell'università e della ricerca e del suo titolare, per quanto concerne la parità scolastica, la libertà di insegnamento e la libera scelta educativa dei genitori. (5-05299)