ATTO CAMERA

INTERROGAZIONE A RISPOSTA IN COMMISSIONE 5/05225

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Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 16
Seduta di annuncio: 510 del 01/08/2011
Firmatari
Primo firmatario: BOBBA LUIGI
Gruppo: PARTITO DEMOCRATICO
Data firma: 01/08/2011


Commissione assegnataria
Commissione: V COMMISSIONE (BILANCIO, TESORO E PROGRAMMAZIONE)
Destinatari
Ministero destinatario:
  • MINISTERO DELL'ECONOMIA E DELLE FINANZE
  • MINISTERO DELL'INTERNO
  • RAPPORTI CON LE REGIONI E COESIONE TERRITORIALE
  • SEMPLIFICAZIONE NORMATIVA
Ministero/i delegato/i a rispondere e data delega
Delegato a rispondere Data delega
MINISTERO DELL'ECONOMIA E DELLE FINANZE 01/08/2011
RAPPORTI CON LE REGIONI E COESIONE TERRITORIALE 13/10/2011
Attuale delegato a rispondere: MINISTERO DELL'ECONOMIA E DELLE FINANZE delegato in data 21/12/2011
Stato iter:
21/12/2011
Partecipanti allo svolgimento/discussione
RISPOSTA GOVERNO 21/12/2011
Resoconto POLILLO GIANFRANCO SOTTOSEGRETARIO DI STATO - (ECONOMIA E FINANZE)
 
REPLICA 21/12/2011
Resoconto BOBBA LUIGI PARTITO DEMOCRATICO
Fasi iter:

MODIFICATO PER COMMISSIONE ASSEGNATARIA IL 01/08/2011

SOLLECITO IL 03/10/2011

MODIFICATO PER MINISTRO DELEGATO IL 13/10/2011

MODIFICATO PER MINISTRO DELEGATO IL 21/12/2011

DISCUSSIONE IL 21/12/2011

SVOLTO IL 21/12/2011

CONCLUSO IL 21/12/2011

Atto Camera

Interrogazione a risposta in Commissione 5-05225
presentata da
LUIGI BOBBA
lunedì 1 agosto 2011, seduta n.510

BOBBA. -
Al Ministro dell'economia e delle finanze, al Ministro dell'interno, al Ministro per i rapporti con le regioni e coesione territoriale, al Ministro per la semplificazione normativa.
- Per sapere - premesso che:

in Italia i comuni che confinano con le regioni a statuto speciale e con le province autonome sono 454, tra prima e seconda fascia, con una popolazione pari a circa 2.000.000 di abitanti;

tali comuni vivono il disagio socio-economico dell'ubicazione sul confine tra le regioni a statuto ordinario del Piemonte, Lombardia e Veneto con le «regioni a statuto speciale» della Valle D'Aosta, Trento, Bolzano, Friuli ed il confine di Stato con la Svizzera;

gli abitanti, le famiglie, i giovani, ma anche le imprese e le attività economiche dei comuni «confinanti» spesso sono costretti ad abbandonare la loro residenza per trasferirsi nelle regioni e province della Valle D'Aosta, Trento, Bolzano e Friuli, o addirittura lasciano l'Italia per andare a vivere in Svizzera, dove, pur spostandosi di pochi chilometri, trovano risorse economiche garantite dalle autonomie;

per evitare sia lo spopolamento di tali aree sia per evitare i disagi socio-economici alla popolazione residente, l'articolo 6, comma 7 della legge 20 novembre 2007, n. 222, prevede l'istituzione del «Fondo per la valorizzazione e la promozione delle aree territoriali svantaggiate confinanti con le regioni a statuto speciale», che reca l'assegnazione di risorse economiche per sostenere i comuni bisognosi di confine;

grazie alla citata legge sono stati erogati come prima tranche nel 2008, per l'annualità del 2007, euro 25.000.000 a favore dei 99 comuni direttamente confinanti con le regioni a statuto speciale;

l'«Associazione Comuni Confinanti», Ass.Comi.Conf, è stata ricevuta nel 2010, attraverso una delegazione di sindaci, dal Ministro dell'interno, presso lo stesso Ministero, e dopo aver esposto la mancanza di attenzione rivolta a tutti i comuni confinanti con lo Stato Elvetico e Austria e, non di meno, a quelli di seconda fascia, i confinanti con i confinanti, il Ministro Maroni ha garantito seppur ripartito in cifre inferiori, un incremento di fondi con immediata disponibilità economica;

il decreto del Presidente del Consiglio dei ministri del 14 gennaio 2011, pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale n. 66 del 22 marzo 2011, ha introdotto la possibilità di finanziamento previa «presentazione di progetti per la valorizzazione, lo sviluppo economico e sociale, l'integrazione e la coesione dei territori dei comuni appartenenti alle regioni Veneto e Lombardia confinanti rispettivamente con le province autonome di Trento e di Bolzano - annualità 2010-2011»;

il decreto citato è stato emanato in attuazione dell'articolo 2 commi 117 e seguenti della legge 23 dicembre 2009, n. 191, recante «Disposizioni per la formazione del bilancio annuale e pluriennale dello Stato», il quale reca: «Fondo per lo sviluppo dei Comuni di confine» che alloca risorse per un importo pari a 160.000.000 euro per le annualità sopra indicate e rispettivamente 40.000.000 euro per provincia negli anni successivi;

all'articolo 3 del citato decreto del Presidente del Consiglio dei ministri, si precisa che i soggetti beneficiari sono i comuni della regione Veneto e quelli della regione Lombardia confinanti con la provincia autonoma di Trento o con la provincia autonoma di Bolzano;

sempre il medesimo articolo 3 del decreto del Presidente del Consiglio dei ministri, al comma 2 ammette a concorrere al finanziamento «le forme associative tra i medesimi comuni previste dalla normativa statale o regionale ovvero le forme associative tra i citati comuni confinanti e i comuni ad essi territorialmente contigui» a condizione che appartengano alla medesima provincia dei comuni confinanti;

tale provvedimento privilegia, di fatto i 48 comuni a statuto ordinario confinanti con tali province autonome, a discapito di quelli confinanti con la Valle D'Aosta e il Friuli Venezia Giulia;

a parere dell'interrogante tali misure normative appaiono discriminatorie, anche ai sensi dell'articolo 3 della Costituzione, in quanto non applicabili a tutti i cittadini abitanti i comuni con le stesse prerogative di «confinanti» -:

come mai non siano stati erogati i fondi relativi agli anni 2008-2010, nonostante le risorse siano state allocate;

come mai siano state prese misure che privilegiano alcuni comuni, in particolare 48 su 99, confinanti con tali province autonome, a discapito di quelli confinanti con la Valle D'Aosta e il Friuli Venezia Giulia;

se non si ritenga urgente e necessario convocare nel breve periodo tavolo di confronto con l'associazione di riferimento, di cui in premessa, al fine di garantire il posizionamento delle risorse economiche e dare attuazione a quanto promesso in sede di confronto politico negli ultimi anni. (5-05225)