ATTO CAMERA

INTERROGAZIONE A RISPOSTA IN COMMISSIONE 5/05071

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Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 16
Seduta di annuncio: 497 del 07/07/2011
Firmatari
Primo firmatario: SANI LUCA
Gruppo: PARTITO DEMOCRATICO
Data firma: 07/07/2011
Elenco dei co-firmatari dell'atto
Nominativo co-firmatario Gruppo Data firma
OLIVERIO NICODEMO NAZZARENO PARTITO DEMOCRATICO 07/07/2011
ZUCCHI ANGELO PARTITO DEMOCRATICO 07/07/2011
AGOSTINI LUCIANO PARTITO DEMOCRATICO 07/07/2011
BRANDOLINI SANDRO PARTITO DEMOCRATICO 07/07/2011
FIORIO MASSIMO PARTITO DEMOCRATICO 07/07/2011
ALBONETTI GABRIELE PARTITO DEMOCRATICO 07/07/2011
CARRA MARCO PARTITO DEMOCRATICO 07/07/2011
SERVODIO GIUSEPPINA PARTITO DEMOCRATICO 07/07/2011
TRAPPOLINO CARLO EMANUELE PARTITO DEMOCRATICO 07/07/2011
CENNI SUSANNA PARTITO DEMOCRATICO 07/07/2011


Commissione assegnataria
Commissione: XIII COMMISSIONE (AGRICOLTURA)
Destinatari
Ministero destinatario:
  • MINISTERO DELLE POLITICHE AGRICOLE ALIMENTARI E FORESTALI
  • MINISTERO DEGLI AFFARI ESTERI
Attuale delegato a rispondere: MINISTERO DELLE POLITICHE AGRICOLE ALIMENTARI E FORESTALI delegato in data 07/07/2011
Stato iter:
28/09/2011
Partecipanti allo svolgimento/discussione
RISPOSTA GOVERNO 28/09/2011
Resoconto ROSSO ROBERTO SOTTOSEGRETARIO DI STATO - (POLITICHE AGRICOLE ALIMENTARI E FORESTALI)
 
REPLICA 28/09/2011
Resoconto SANI LUCA PARTITO DEMOCRATICO
Fasi iter:

MODIFICATO PER COMMISSIONE ASSEGNATARIA IL 07/07/2011

DISCUSSIONE IL 28/09/2011

SVOLTO IL 28/09/2011

CONCLUSO IL 28/09/2011

Atto Camera

Interrogazione a risposta in Commissione 5-05071
presentata da
LUCA SANI
giovedì 7 luglio 2011, seduta n.497

SANI, OLIVERIO, ZUCCHI, AGOSTINI, BRANDOLINI, FIORIO, ALBONETTI, MARCO CARRA, SERVODIO, TRAPPOLINO e CENNI. -
Al Ministro delle politiche agricole, alimentari e forestali, al Ministro degli affari esteri.
- Per sapere - premesso che:

il vino è una delle eccellenza del made in Italy: un settore presente uniformemente su tutto il territorio nazionale e che rappresenta un fondamentale volano economico, produttivo ed occupazionale;

secondo i dati Istat sono infatti 250 mila le aziende vitivinicole italiane e 210 mila gli addetti (50 mila dei quali giovani). Va inoltre aggiunto, in questo contesto, che la produzione di vino attiva fino a 18 settori produttivi, creando una occupazione complessiva di 1,2 milioni di persone;

il nostro Paese, con i risultati della vendemmia 2010-2011 (49,6 milioni di ettolitri), è divenuto il principale produttore al mondo, superando il primato fino ad ora detenuto dalla Francia;

il 60 per cento della produzione nazionale è rappresentata da vini di qualità con ben 14,9 milioni di ettolitri a denominazione «docg» e «doc» e 15,4 milioni di ettolitri con denominazione «igt»;

in Italia sono infatti presenti 504 tipologie di vini certificati (330 vini «doc», 56 «docg» e 118 «igt»);

questi elevati livelli di produzione a qualità certificata hanno permesso un aumento del 15 per cento delle esportazioni evidenziato nel primo bimestre del 2011. Scendendo nel dettaglio, secondo i dati forniti da alcune associazioni agricole, l'export del vino ha registrato una crescita del 31 per cento negli Stati Uniti, del 6 per cento nei Paesi dell'Unione europea e del 146 per cento in Cina. Un andamento che conferma gli straordinari risultati ottenuti dal vino italiano all'estero nel 2010 con un valore record delle esportazioni di 3,93 miliardi, superiori per la prima volta ai consumi nazionali;

uno dei mercati maggiormente in crescita a livello mondiale per le importazioni di vino (pari a 104 milioni di euro, con un incremento rispetto al 2009 del 64 per cento) è la Russia. Si tratta di volumi che gli esperti del settore giudicano in forte crescita anche nei prossimi anni;

la Russia è attualmente il quinto mercato mondiale per le importazioni di vino italiano;

secondo quanto denunciato da Federvini, la dogana russa ha introdotto senza preavviso il valore minimo (denominato customs profile) a cui sono soggetti i vini importati: si tratta di un recente valore imponibile su cui calcolare dazi, accise e diritti doganali;

questa decisione, oltre a essere una ulteriore tassazione doganale per le imprese, presenta inspiegabilmente evidenti disparità fra i differenti Paesi produttori: ai vini italiani verrebbe infatti applicato un valore minimo di 2,12 euro al litro, mentre per le etichette francesi e spagnole (che sono i maggiori concorrenti del settore rispetto all'Italia) il customs profile sarebbe di 1,22 euro al litro. Si tratta di una decisione discriminatoria che comporterà un aumento del prezzo finale dei vini italiani pari al 30 per cento, rispetto ad un massimo del 12 per cento per i vini francesi e spagnoli;

è una scelta che, a detta degli operatori italiani del comparto (che hanno richiesto interventi urgenti ai Ministeri competenti), rischia di vanificare tutti gli investimenti, i progetti e le attività che il settore vinicolo nazionale ha dedicato in questi anni allo sviluppo delle esportazioni sul mercato russo;

questa problematica è già stata oggetto di una interrogazione presentata dagli eurodeputati del Gruppo Socialists & Democrats Paolo De Castro, Mario Pirillo e Gianluca Susta -:

se i Ministri interrogati siano a conoscenza dell'introduzione, da parte del Governo russo, di un aumento improvviso dell'imposizione fiscale per i vini europei importati;

se trovi conferma la denuncia di Federvini sulla disparità di trattamento delle imposte doganali, citata in premessa, palesemente discriminatoria nei confronti dei vini italiani;

quali iniziative ed interventi urgenti si intendano assumere, qualora fosse appurata la disparità di trattamento sopracitata, per garantire il ripristino di pari condizioni alle esportazioni di vino italiano in Russia rispetto ai vini di altri Paesi. (5-05071)