ATTO CAMERA

INTERROGAZIONE A RISPOSTA IMMEDIATA IN COMMISSIONE 5/05047

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Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 16
Seduta di annuncio: 495 del 05/07/2011
Firmatari
Primo firmatario: DELFINO TERESIO
Gruppo: UNIONE DI CENTRO PER IL TERZO POLO
Data firma: 05/07/2011


Commissione assegnataria
Commissione: XIII COMMISSIONE (AGRICOLTURA)
Destinatari
Ministero destinatario:
  • MINISTERO DELLE POLITICHE AGRICOLE ALIMENTARI E FORESTALI
Attuale delegato a rispondere: MINISTERO DELLE POLITICHE AGRICOLE ALIMENTARI E FORESTALI delegato in data 05/07/2011
Stato iter:
13/07/2011
Partecipanti allo svolgimento/discussione
ILLUSTRAZIONE 06/07/2011
Resoconto DELFINO TERESIO UNIONE DI CENTRO PER IL TERZO POLO
 
DICHIARAZIONE GOVERNO 06/07/2011
Resoconto ROSSO ROBERTO SOTTOSEGRETARIO DI STATO - (POLITICHE AGRICOLE ALIMENTARI E FORESTALI)
 
DICHIARAZIONE INTERROGANTE 06/07/2011
Resoconto DELFINO TERESIO UNIONE DI CENTRO PER IL TERZO POLO
 
INTERVENTO PARLAMENTARE 06/07/2011
Resoconto ZUCCHI ANGELO PARTITO DEMOCRATICO
 
ILLUSTRAZIONE 13/07/2011
Resoconto DELFINO TERESIO UNIONE DI CENTRO PER IL TERZO POLO
 
RISPOSTA GOVERNO 13/07/2011
Resoconto ROSSO ROBERTO SOTTOSEGRETARIO DI STATO - (POLITICHE AGRICOLE ALIMENTARI E FORESTALI)
 
REPLICA 13/07/2011
Resoconto DELFINO TERESIO UNIONE DI CENTRO PER IL TERZO POLO
Fasi iter:

DISCUSSIONE IL 06/07/2011

RINVIO AD ALTRA SEDUTA IL 06/07/2011

DISCUSSIONE IL 13/07/2011

SVOLTO IL 13/07/2011

CONCLUSO IL 13/07/2011

Atto Camera

Interrogazione a risposta immediata in Commissione 5-05047
presentata da
TERESIO DELFINO
martedì 5 luglio 2011, seduta n.495

DELFINO. -
Al Ministro delle politiche agricole, alimentari e forestali.
- Per sapere - premesso che:

l'agricoltura europea è tra le primissime al mondo insieme a Cina, India e USA;

il valore della produzione agricola dell'agricoltura italiana è pari a circa 44 miliardi di euro, oltre il 12 per cento di quella europea, l'Italia è la terza agricoltura europea (dopo Francia e Germania) per livello di produzione e la seconda, dopo la Francia, per valore aggiunto di settore;

il settore primario è anche rilevante sul piano sociale ed ambientale;

in Europa l'agroalimentare garantisce occupazione a 17 milioni di persone (di cui 12 milioni nel settore agricolo in senso stretto), quasi l'8 per cento del totale dei lavoratori europei;

l'agribusiness italiano invece conta, per il 12-13 per cento degli occupati totali del Paese e per il 16 per cento del prodotto interno lordo nazionale;

l'agricoltura è anche un elemento rilevante dell'attività dell'industria alimentare nazionale;

il 70 per cento delle materie prime trasformate dalla industria alimentare italiana infatti proviene dai campi e dagli allevamenti del nostro Paese; l'alimentare è il primo settore industriale d'Europa, con oltre 1.000 miliardi di euro di fatturato e 4,3 milioni di addetti e la seconda «industria» in Italia, dopo il settore metalmeccanico, con 124 miliardi di euro di fatturato e oltre 400 mila addetti per 6.500 imprese;

occorre ricordare il ruolo positivo dell'agricoltura e dell'agroalimentare sulla bilancia commerciale nazionale. Ormai oltre l'8 per cento dell'export italiano in valore è costituito da prodotti agroalimentari e la quota sull'export è cresciuta negli ultimi anni;

l'Italia è un contribuente netto al bilancio comunitario;

dal momento che buona parte delle entrate sono costituite dai finanziamenti per la politica agricola comune (il 68 del totale delle risorse ricevute dall'Italia tra «primo pilastro» e sviluppo rurale), è chiaro che una eventuale riduzione del budget agricolo nazionale, come quella ventilata con le proposte per le prospettive finanziarie 2014-2020, si tradurrebbe in un ulteriore peggioramento della posizione dare/avere dell'Italia nei confronti dell'Europa;

in particolare, per ogni punto percentuale di riduzione delle risorse destinate all'agricoltura italiana, si perderebbero oltre 50 milioni di euro di contributi che continuerebbero ad essere versati, ma ridistribuiti ad altri Paesi -:

quali iniziative ritenga necessario e opportuno assumere al fine di una difesa ed una conferma in termini reali delle attuali risorse disponibili, sia a livello comunitario che dei singoli Paesi.
(5-05047)