DELFINO e LIBÈ. -
Al Ministro delle politiche agricole, alimentari e forestali.
- Per sapere - premesso che:
negli ultimi cinque anni l'industria saccarifera nazionale ha attuato quanto previsto dalla riforma dell'organizzazione comune del mercato dello zucchero (OCM), richiesta dall'Unione europea, mediante la cessazione di oltre il 66 per cento delle quote di produzione;
il perseguimento di tale obiettivo ha comportato per l'intero settore enormi sacrifici, tradottisi nella chiusura in Italia di 15 fabbriche associate ad Unionzucchero, nonché nella attuazione di interventi di bonifica ambientale in tutti i siti degli zuccherifici chiusi, sotto costante controllo e monitoraggio degli enti locali competenti e del comitato interministeriale;
ad oggi, al termine delle operazioni previste dai piani di ristrutturazione approvati in base ai regolamenti dell'Unione europea negli uffici della Commissione europea, dopo aver ispezionato i siti nel corso degli smantellamenti senza eccepire nulla, hanno richiesto alle industrie saccarifere anche l'abbattimento dei silos di immagazzinamento dello zucchero;
l'industria saccarifera nazionale ritiene tale richiesta infondata nel merito, in quanto i silos non sarebbero da considerare «impianti di produzione» e quindi non obbligatoriamente smantellabili; inoltre, risulta la richiesta quanto mai tardiva dato che è stata avanzata dopo quattro anni dall'approvazione dei piani di ristrutturazione;
l'abbattimento dei silos comporterebbe per il settore ulteriori perdite di posti di lavoro (fino a 100/150 addetti) nonché lo sconvolgimento dell'articolata logistica su cui si basa l'intero sistema di approvvigionamento nazionale;
una simile imposizione appare, dunque, irragionevole rispetto agli obiettivi richiesti dall'Unione europea, a seguito dei quali i volumi di produzione sono stati ampiamente ridotti;
ad oggi, inoltre, gli uffici della Commissione europea non avrebbero fornito alcuna argomentazione circa le ragioni della richiesta, ne proposto soluzioni alternative e conciliative;
alla luce della massima trasparenza e collaborazione dimostrata dall'industria saccarifera nazionale in termini di rispetto degli obiettivi comunitari, le imprese avrebbero già notificato i ricorsi avverso ogni atto che imponga loro azioni non dovute e dalle conseguenze economiche e sociali estremamente negative per l'intero settore;
le imprese pretendono, dunque, un'azione incisiva a difesa degli interessi nazionali, in quanto le stesse hanno da sempre operato nel pieno rispetto degli obiettivi comunitari, ritenuti coerenti e inequivoci nel disporre il mantenimento di tutti i silos attivi;
sarebbe inaccettabile un ulteriore sacrificio del settore saccarifero già fortemente penalizzato anche dal reiterato ritardo nell'erogazione degli aiuti nazionali per le campagne produttive del 2009 e 2010 -:
quali urgenti iniziative intenda attivare al fine di contrastare la richiesta dell'Unione europea circa l'abbattimento dei silos di immagazzinamento dello zucchero, azione che se dovesse essere attuata sarebbe estremamente dannosa per il sistema di approvvigionamento italiano e per il futuro dell'intero settore, già fortemente in crisi anche per il ritardo reiterato nell'erogazione degli aiuti nazionali per le campagne produttive del 2009 e 2010;
quale sia lo stato del negoziato sulla riforma dell'Organizzazione comune di mercato (OCM) dello zucchero, quanto mai necessaria per garantire le produzioni nazionali, soprattutto per l'Italia che ha già fortemente ristrutturato il comparto.
(5-04997)