MECACCI, BELTRANDI, BERNARDINI, FARINA COSCIONI, MAURIZIO TURCO e ZAMPARUTTI. -
Al Ministro degli affari esteri.
- Per sapere - premesso che:
il 19 dicembre 2010 si sono svolte in Bielorussia le elezioni presidenziali, che hanno portato alla rielezione del Presidente uscente Lukashenko con oltre l'80 per cento dei voti;
l'OSCE (Organizzazione per la sicurezza e la cooperazione in Europa), insieme all'Unione europea agli Stati Uniti d'America, ha denunciato la non democraticità di tale procedura elettorale;
a seguito delle critiche mosse dall'Organizzazione per la sicurezza e la cooperazione in Europa (OSCE), il Presidente bielorusso ha disposto il 20 dicembre 2010 l'immediata chiusura dell'Ufficio dell'OSCE a Minsk;
la sera del 19 dicembre 2010 milioni di persone, tra le quali attivisti e candidati dell'opposizione alle elezioni presidenziali, sono scese nelle strade di Minsk per chiedere la revisione dei risultati elettorali e il rispetto della democrazia e dello Stato di diritto da parte delle autorità governative;
le forze di sicurezza hanno duramente represso tale manifestazione, arrestando più di 600 persone, fra cui la maggior parte dei candidati dell'opposizione alle elezioni presidenziali;
il 14 maggio 2011 Andrei Sannikov, principale candidato dell'opposizione alle presidenziali di dicembre in Bielorussia, è stato condannato a cinque anni di carcere con l'accusa di aver promosso la manifestazione che il 19 dicembre 2010 ha contestato i brogli elettorali, mentre, Irina Khalip, moglie di Andrei Sannikov nonché giornalista della testata di opposizione Novaia Gazeta, è stata condannata a due anni di detenzione con l'accusa «di partecipazione ad azioni di gruppo che violano gravemente l'ordine pubblico»;
in merito a quanto accaduto in Bielorussia dopo le manifestazioni del 19 dicembre 2010, il 6 aprile 2011, 14 Stati partecipanti dell'Organizzazione per la sicurezza e la cooperazione in Europa (OSCE) - Repubblica Ceca, Germania, Stati Uniti d'America, Canada, Danimarca, Finlandia, Gran Bretagna, Islanda, Norvegia, Paesi Bassi, Polonia, Romania, Slovacchia, e Svezia -, hanno richiesto l'attivazione - dopo molti anni in cui non era più accaduto - del «Meccanismo di Mosca»;
con tale iniziativa si è richiesto, nello specifico, di verificare il rispetto della libertà di associazione, di espressione e dello stato di diritto all'interno del Paese;
l'8 aprile 2011 il Governo bielorusso ha rifiutato l'attivazione di tale meccanismo, sostenendo che: «La situazione nel paese è stabile, e non ci sono conflitti interetnici o interreligiosi. La Bielorussia ha, inoltre, un approccio responsabile alla realizzazione dei suoi impegni internazionali, tra cui quelli concernenti il rispetto della democrazia e dei diritti umani all'interno dell'area dell'OSCE» -:
se alla luce dei gravi fatti riportati il Governo non ritenga necessario, sia a livello europeo che a livello bilaterale, l'assunzione di una dura presa di posizione politica nei confronti dei comportamenti del Governo bielorusso, sostenendo iniziative come quella dei 14 Paesi partecipanti dell'Osce che hanno chiesto l'attivazione del «Meccanismo di Mosca», al fine di consentire la liberazione di tutti gli attivisti e prigionieri politici, nonché il pieno esercizio della libertà di associazione e di espressione in quel Paese.
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