NASTRI. -
Al Ministro dello sviluppo economico.
- Per sapere - premesso che:
secondo quanto pubblicato dal quotidiano: «La Repubblica», il 14 aprile, gli impianti dei 29 reattori nucleari installati ad appena 200 chilometri dai confini italiani e situati in Francia, Svizzera, Germania e quello in Slovenia a soli 130 chilometri da Trieste, risulterebbero oramai obsoleti, senza i livelli di sicurezza adeguati e pertanto pericolosi;
l'articolo del medesimo quotidiano sostiene che, ad esempio, in Germania, nella Bavaria a soli 250 chilometri da Cortina d'Ampezzo e da Bressanone, (ovvero la stessa distanza di Tokyo e Fukushima), è stato chiuso recentemente e in tempi brevi, il reattore denominato Isar 1, poiché considerato insicuro, reattore avente la stessa tecnologia (i boiling water reactor) e circa la stessa età di quello giapponese, che avrebbe potuto funzionare altri 12 anni, in considerazione del fatto che aveva ottenuto l'allungamento della licenza;
al di là delle Alpi, prosegue l'articolo della Repubblica, mentre nel corso degli ultimi decenni continuava nel nostro Paese la politica di denuclearizzazione, nei paesi confinanti gli impianti nucleari aumentavano sempre più;
in Francia (6 centrali con 18 reattori). Svizzera (4 centrali con 5 reattori), Germania (2 centrali con 5 reattori) e in Slovenia (una centrale) le scelte di politica industriale ed energetica, sono state rivolte a sostegno dell'atomo, con la convinzione che attraverso l'energia prodotta mediante le centrali nucleari, unitamente a sistemi di sicurezza degli impianti altamente sofisticati, potessero migliorare lo sviluppo e la competitività del sistema-Paese;
l'incidente giapponese, cosi come accadde con Chernobyl, ha evidenziato che i radionuclidi non conoscono frontiere, le radiazioni viaggiano con i venti, la pioggia le deposita su verdure e foraggio, dimostrando che le scelte energetiche di singoli Paesi possono produrre conseguenze anche per altri;
l'articolo suesposto del quotidiano «La Repubblica», in definitiva descrive uno scenario generale sulla sicurezza degli impianti nucleari situati nei Paesi precedentemente descritti negativo e preoccupante, in considerazione del fatto che numerosi reattori nucleari proseguono la propria attività in maniera mal funzionante e pericolosa per la salute degli individui e per l'intero sistema ambientale -:
quali siano gli intendimenti del ministro con riferimento a quanto esposto in premessa;
se, considerato il livello di rischi e di pericoli, lo stato di sicurezza delle centrali nucleari dei Paesi confinanti con l'Italia sia effettivamente critico così come pubblicato dall'articolo riportato in premessa;
quali iniziative intenda intraprendere, nell'ambito delle sue competenze, ove fosse confermata l'entità critica e di emergenza delle condizioni delle centrali nucleari situate nei Paesi confinanti con l'Italia.(5-04625)