BARBATO. -
Al Ministro dell'economia e delle finanze.
- Per sapere - premesso che:
sulla stampa odierna sono emerse ulteriori preoccupanti notizie su un'ulteriore fase dello scontro in atto da molte settimane tra gli azionisti del gruppo Generali, all'interno degli organi di amministrazione della società;
in particolare, in questi giorni si è dimessa dalla carica di componente del consiglio di amministrazione Ana Patricia Botin, componente del consiglio dal 2004 in qualità di consigliere indipendente ed esponente dei soci spagnoli del gruppo Santander, azionisti di minoranza delle Generali;
tali dimissioni fanno seguito all'analoga decisione di lasciare il consiglio di amministrazione di Generali assunta alcune settimane fa da Leonardo Del Vecchio, affermato e rigoroso industriale veneto, in evidente polemica con le scelte strategiche e con i metodi di governance della compagnia;
inoltre, sempre in questi giorni, hanno destato scalpore le ulteriori dichiarazioni di un altro importante esponente della compagine azionaria di Generali, Diego Della Valle, altro socio industriale del gruppo, il quale ha espresso forti critiche nei confronti del vicepresidente del consiglio di amministrazione, Vincent Bollorè, invitandolo a «comportarsi da vero industriale, come fa nel suo gruppo in Francia», cogliendo l'occasione per stigmatizzare ancora i comportamenti e le scelte del presidente del consiglio di amministrazione Cesare Geronzi;
anche in questo caso la polemica tra Della Valle e Bollorè fa seguito alle dichiarazioni di quest'ultimo, che aveva sollevato dubbi sulla trasparenza del bilancio di Generali, con particolare riferimento alla joint venture Generali Ppf Holding realizzata con l'imprenditore ceco Petr Kellner ed all'opzione di vendita riconosciuta a quest'ultimo su tale joint venture;
il continuo stillicidio di scontri che caratterizza ormai la dinamica interna agli azionisti del gruppo Generali conferma ancora una volta la necessità di vigilare con la massima attenzione sulla trasparenza e sulla stabilità di quello che costituisce, oltre che il primo gruppo assicurativo italiano, uno degli attori principali dell'intero sistema economico finanziario nazionale;
in tale quadro appaiono altresì sconcertanti le notizie contenute nella relazione sulla governance del gruppo, in merito all'ammontare degli emolumenti riconosciuti ad alcuni componenti del consiglio di amministrazione: in particolare sembra che il presidente del consiglio di amministrazione, Geronzi, si vedrebbe riconoscere, qualora non venisse confermato nella carica, un'indennità elevatissima, pari a due annualità del suo compenso lordo, senza alcuna fondata giustificazione economica;
tali problematiche sono già state oggetto di numerosi atti di sindacato ispettivo da parte dell'interrogante, ai quali il Governo ha tuttavia risposto sempre in termini che all'interrogante appaiono vaghi ed elusivi, di fatto trincerandosi per vari aspetti dietro le competenze delle autorità di vigilanza, senza assumere alcun preciso impegno politico su una questione che incide su alcuni fondamentali interessi del Paese -:
se ritenga di assumere iniziative di carattere normativo per assicurare ai piccoli azionisti delle società quotate sul mercato un miglior quadro informativo e di tutela, in particolare al fine di scongiurare che spregiudicate iniziative possano pregiudicare la sana e prudente gestione delle imprese stesse, in particolare nel cruciale settore della finanza ed onde evitare che la selezione dei manager di tali società sia legata più a logiche di appartenenza politica che a criteri di professionalità, e se non ritenga in tale contesto di promuovere, anche nelle sedi europee ed internazionali, una revisione della disciplina vigente relativamente ai meccanismi di remunerazione dei manager stessi, eliminando la possibilità che amministratori i quali hanno posto in essere comportamenti, spesso illeciti, che sono alla radice dell'attuale, grave crisi finanziaria ed economica, possano avvalersi di remunerazioni elevatissime e del tutto ingiustificate, sia sotto il profilo squisitamente morale sia sotto quello economico. (5-04539)