ATTO CAMERA

INTERROGAZIONE A RISPOSTA IN COMMISSIONE 5/04447

scarica pdf
Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 16
Seduta di annuncio: 452 del 24/03/2011
Ex numero atto
Precedente numero assegnato: 4/09215
Firmatari
Primo firmatario: FOTI TOMMASO
Gruppo: POPOLO DELLA LIBERTA'
Data firma: 24/03/2011


Commissione assegnataria
Commissione: XIII COMMISSIONE (AGRICOLTURA)
Destinatari
Ministero destinatario:
  • MINISTERO DELLE POLITICHE AGRICOLE ALIMENTARI E FORESTALI
Attuale delegato a rispondere: MINISTERO DELLE POLITICHE AGRICOLE ALIMENTARI E FORESTALI delegato in data 24/03/2011
Stato iter:
25/05/2011
Partecipanti allo svolgimento/discussione
RISPOSTA GOVERNO 25/05/2011
Resoconto ROSSO ROBERTO SOTTOSEGRETARIO DI STATO - (POLITICHE AGRICOLE ALIMENTARI E FORESTALI)
 
REPLICA 25/05/2011
Resoconto FOTI TOMMASO POPOLO DELLA LIBERTA'
Fasi iter:

MODIFICATO PER COMMISSIONE ASSEGNATARIA IL 24/03/2011

DISCUSSIONE IL 25/05/2011

SVOLTO IL 25/05/2011

CONCLUSO IL 25/05/2011

Atto Camera

Interrogazione a risposta in Commissione 5-04447
presentata da
TOMMASO FOTI
giovedì 24 marzo 2011, seduta n.452

TOMMASO FOTI. -
Al Ministro delle politiche agricole, alimentari e forestali.
- Per sapere - premesso che:

alla fine dello scorso mese di agosto il servizio veterinario provinciale dell'Ausl di Forlì è stato oggetto di un'ispezione da parte di 4 agenti del Corpo forestale dello Stato, in relazione ad un asserito esposto anonimo pervenuto alla sede del Corpo riguardante la detenzione di 2 cigni da parte del servizio veterinario medesimo;

i responsabili del servizio veterinario chiarivano agli agenti che il cigno maschio era stato loro affidato dal gestore del parco urbano di Forlì a seguito patologie recidivanti al petto e alle ali, mentre la femmina era stata acquistata - a loro spese - dai responsabili stessi da un venditore autorizzato, come attestato dalla fattura da quest'ultimo emessa;

i predetti animali (il maschio in terapia in occasione delle recidive della malattia) venivano ospitati in un gabbione di 9 metri quadrati per due metri di altezza, con acqua di bevanda sempre a disposizione ed una grande bacinella per i bagni (in entrambi i casi l'acqua veniva completamente rinnovata almeno una volta al giorno);

la delibera della giunta regionale dell'Emilia-Romagna n. 2966/2001 prevede, per contro, che lo spazio a disposizione per i cigni in periodo di degenza sia pari a 4 metri quadrati a capo;

nei giorni seguenti il dottor Rodingo Usberti, direttore dell'area A del servizio veterinario dell'Ausl di Forlì, veniva raggiunto da un avviso di garanzia, essendo stata ipotizzata - nel caso rappresentato - la violazione dell'articolo 727 del codice penale, mentre i detti cigni venivano posti sotto sequestro sempre il servizio in questione;

il 1° ottobre 2010, alle ore 7 del mattino, sette agenti del Corpo forestale dello Stato, si recavano presso l'abitazione del direttore dell'area B del servizio veterinario dell'Ausl di Forlì dottor Claudio Milandri e dichiaravano di dovere eseguire un «intervento di accertamento urgente» per detenzione di «animale pericoloso» (ex articolo 6 commi 1 e 4 della legge 150 del 1992 e ss. mm. in riferimento agli Allegati A e B del decreto ministeriale 19 aprile 1996 - articolo 10 del codice penale), atteso che nel terreno di sua proprietà era ospitato un capriolo maschio adulto;

immediatamente veniva esibita agli agenti la documentazione idonea a giustificare la presenza del detto capriolo (consegna in affido da parte a firma del direttore dell'area A e dell'intera Area di sanità pubblica veterinaria della ASL; delega dall'ente provincia a detenere qualunque tipologia di animale selvatico consegnato al servizio stesso in pronta disponibilità e sul quale prestare immediatamente attività di primo soccorso per la successiva reimmissione in libertà/affido al CRAS - peraltro non presente in provincia - una volta ottenuta la guarigione);

l'attività del servizio veterinario è resa oramai da lungo tempo, con una media di accessi di circa 300 animali selvatici all'anno, molti dei quali vengono consegnati allo stesso proprio dal Corpo Forestale dello Stato;

nell'ultimo caso citato l'animale (capriolo) si trovava in un recinto presso la proprietà messo a disposizione dell'Area sanità pubblica veterinaria dalla data 27 luglio 2010, sia perché presentava sintomi nervosi ascrivibili a Listeria (tant'è che sull'animale è in corso un'indagine sperimentale assieme all'Istituto Zooprofilattico), sia perché non poteva essere ospitato presso la sede del servizio veterinario provinciale di Forlì per una questione di garanzia di benessere animale e di spazi;

successivamente al detto intervento degli agenti del Corpo forestale dello Stato, veniva disposto il sequestro dell'animale - incomprensibilmente lasciato in loco, nelle stesse condizioni riscontrate al momento dell'intervento e senza che si provvedesse alla nomina di alcuno quale custode - e con l'iscrizione dei sopra menzionati Usberti e Milandri nel registro degli indagati;

l'azione da parte degli agenti del Corpo forestale dello Stato, per come risulta dalle vicende oggetto del presente atto di sindacato ispettivo, rischia di compromettere la credibilità e la professionalità dei medici veterinari dell'Ausl di Forlì, l'attività dei quali - invece - sia per quanto riguarda la tutela della selvaggina, sia della salute pubblica, appare più che meritori -:

quali siano i motivi per i quali la documentazione esibita dai responsabili dei servizi veterinari, tra cui anche quella della provincia, ente legittimo disporre della gestione della selvaggina, non viene ritenuta idonea dagli appartenenti al Corpo forestale dello Stato;

quali siano i motivi per i quali un animale definito «pericoloso» (la detenzione di animale pericoloso e il concorso di colpa sono i motivi di illecito contestati, come detto, ai predetti Usberti e Milandri) sia stato lasciato nello stesso recinto in cui è stato rinvenuto, senza adottare misure di contenimento particolare. (5-04447)