CENNI e TRAPPOLINO. -
Al Ministro delle politiche agricole, alimentari e forestali.
- Per sapere - premesso che:
alla luce del recente rapporto elaborato da Inea sulla presenza dei giovani in agricoltura, si conferma che, nel contesto comunitario, l'Italia conta una delle più basse presenze di giovani nel settore. Sempre secondo tale rapporto, i giovani sotto i 40 anni rappresentano appena il 7 per cento dei conduttori delle aziende agricole;
nel 2005 in Italia solo il 3 per cento dei conduttori aveva meno di 35 anni a fronte di una media europea dell'allora 7 per cento, mentre la presenza degli ultra sessantacinquenni attivi nel settore primario era nel nostro Paese tra le più alte dell'area europea (oltre il 20 per cento analogamente solo a Portogallo, Romania e Bulgaria);
tra il 2005 e il 2007 a livello nazionale vi è stata una contrazione del 10 per cento del numero delle aziende gestite da under 40;
in virtù dei dati sopramenzionati si ha in Italia (con consistenti differenze interregionali) un imprenditore agricolo giovane ogni sei «over 65»;
il progetto annunciato dal precedente Ministro delle politiche agricole, alimentari e forestali, Luca Zaia, nell'anno 2009, sul cosiddetto «Rinascimento verde» (che prevedeva l'assegnazione di terre demaniali a vocazione agricola, a giovani agricoltori), anche secondo quando sostenuto dal Sottosegretario di Stato alla giustizia Maria Elisabetta Alberti Casellati, nella sua risposta all'interrogazione n. 5-03477 (a prima firma del deputato Susanna Cenni e discussa il 22 dicembre 2010), non avrebbe dato fino ad oggi i risultati ipotizzati;
il tema del ricambio generazionale e di un forte ingresso di giovani e di donne nella conduzione di aziende agricole risulta essere fondamentale per il rilancio competitivo e per la modernizzazione del settore;
a tal fine, risulta di particolare interesse l'iniziativa promossa da Legacoop Agroalimentare Toscana circa la creazione di una «Banca della Terra» in Toscana;
tale iniziativa prende il via dai risultati di una indagine condotta nel 2010 dal titolo «La Cooperazione agricola in Toscana: stato attuale e scenari futuri», dalla quale emergono:
dati chiarissimi circa il rischio di abbandono di un quarto della superficie agricola cooperativa;
la compromissione del corretto funzionamento di importanti filiere agricole;
la difficoltà per i giovani agricoltori ad accedere alla terra coltivata, considerati gli elevati prezzi;
le difficoltà nell'accedere al credito;
è proprio alla luce di questa situazione che Legacoop Toscana ha dato vita al già citato progetto «Banca della Terra» in Toscana: progetto teso a promuovere imprenditorialità giovanile in agricoltura, attraverso la forma cooperativa tra professionisti del settore;
tale progetto, che si stima possa consentire in dieci anni il recupero di 10.000 ettari di terreno agricolo, ha già incontrato il supporto della regione Toscana;
le problematiche esaminate in Toscana risultano comuni a tutto il contesto nazionale;
il sostegno e l'incentivazione all'ingresso di giovani e di donne in agricoltura emerge da ogni atto di indirizzo comunitario -:
se il Ministro sia a conoscenza dell'iniziativa recentemente promossa in Toscana, denominata «Banca della Terra»;
se, anche alla luce delle difficoltà nell'attuare il progetto «Rinascimento verde» (come emerso nella risposta del Sottosegretario di Stato alla giustizia, Maria Elisabetta Alberti Casellati, citata in premessa), il Ministro non ritenga di assumere altre iniziative tese a favorire l'ingresso di giovani imprenditori in agricoltura, facilitando l'accesso alla terra;
se il Ministro non ritenga utile supportare l'iniziativa della «Banca della terra» in Toscana, intervenendo (nell'ambito delle competenze nazionali) per rimuovere difficoltà di accesso all'imprenditoria agricola, quali alcuni oneri accessori relativi ai contratti di affitto, usufrutto, compravendita della terra che ha costi molto alti (come ad esempio l'imposta di registro o le spese notarili), e favorendo l'individuazione di strumenti finanziari utili a sostenere tali processi (contributo in conto interesse e/o in conto capitale per i soci che prendono in affitto, usufrutto o acquistano terreni e partecipazione al capitale delle cooperative che attivano la Banca della terra al fine di agevolare i soci). (5-04385)