ATTO CAMERA

INTERROGAZIONE A RISPOSTA IN COMMISSIONE 5/04320

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Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 16
Seduta di annuncio: 444 del 07/03/2011
Ex numero atto
Precedente numero assegnato: 3/01440
Firmatari
Primo firmatario: VICO LUDOVICO
Gruppo: PARTITO DEMOCRATICO
Data firma: 04/03/2011
Elenco dei co-firmatari dell'atto
Nominativo co-firmatario Gruppo Data firma
LULLI ANDREA PARTITO DEMOCRATICO 04/03/2011
TESTA FEDERICO PARTITO DEMOCRATICO 04/03/2011


Commissione assegnataria
Commissione: X COMMISSIONE (ATTIVITA' PRODUTTIVE, COMMERCIO E TURISMO)
Destinatari
Ministero destinatario:
  • MINISTERO DELLO SVILUPPO ECONOMICO
Attuale delegato a rispondere: MINISTERO DELLO SVILUPPO ECONOMICO delegato in data 04/03/2011
Stato iter:
07/04/2011
Partecipanti allo svolgimento/discussione
RISPOSTA GOVERNO 07/04/2011
Resoconto SAGLIA STEFANO SOTTOSEGRETARIO DI STATO - (SVILUPPO ECONOMICO)
 
REPLICA 07/04/2011
Resoconto TESTA FEDERICO PARTITO DEMOCRATICO
Fasi iter:

MODIFICATO PER COMMISSIONE ASSEGNATARIA IL 07/03/2011

DISCUSSIONE IL 07/04/2011

SVOLTO IL 07/04/2011

CONCLUSO IL 07/04/2011

Atto Camera

Interrogazione a risposta in Commissione 5-04320
presentata da
LUDOVICO VICO
lunedì 7 marzo 2011, seduta n.444

VICO, LULLI e FEDERICO TESTA. -
Al Ministro dello sviluppo economico.
- Per sapere - premesso che:

gli alti prezzi del gas sostenuti dalle famiglie e dalle imprese italiane, danneggiano particolarmente queste ultime nella competizione internazionale;

i prezzi del gas possono essere ridotti solo attraverso un mercato del gas realmente concorrenziale, sono pertanto necessarie misure strutturali, tra le quali un ruolo di primaria importanza assume la separazione proprietaria delle attività di stoccaggio, di trasporto e di dispacciamento, come dimostra l'esperienza nel settore dell'energia elettrica con la separazione dell'operatore di rete dall'incumbent:

la separazione della rete di trasporto e delle connesse attività di dispacciamento, è infatti un elemento imprescindibile per poter realizzare una borsa del gas, il cui avvio è stato peraltro previsto dall'articolo 30 della legge 99 del 2009, che sia reale e non solo virtuale;

in particolare la predetta separazione deve prevedere la presenza di diversi soggetti operanti sul lato dell'offerta del gas, posti in concorrenza tra loro anche sul prezzo, come avviene nell'ambito della borsa elettrica;

sono altresì necessarie, nell'ambito del servizio di dispacciamento, negoziazioni con esito assicurato da un soggetto che sia terzo ed indipendente da tutti gli operatori presenti sia «a monte» - soggetti che offrono gas - sia «a valle» - soggetti che acquistano il gas;

grazie alla creazione di Terna e di un gestore di mercato indipendente si è assistito ad una vera e propria rivoluzione quanto a sviluppo della concorrenza ed investimenti effettuati;

gli operatori, infatti, certi che la loro produzione sarebbe stata regolarmente dispacciata e remunerata secondo criteri di merito economico, in dieci anni hanno effettuato investimenti per 15 miliardi di euro, realizzando così anche uno straordinario incremento dell'efficienza media, passata dal 40 per cento di dieci anni fa a più del 50 per cento attuale;

tale valore è, ad oggi, il più elevato al mondo e ha consentito, oltre ad un drastico contenimento delle emissioni di anidride carbonica, anche di compensare gli effetti negativi determinati dai continui rialzi dei prezzi dei combustibili - in particolare del petrolio - sul prezzo del chilowattora finale, pagato da famiglie e dalle imprese italiane;

notevoli sono state anche le ricadute sul piano industriale, occupazionale e di crescita del PIL nazionale e ricadute di portata analoga è lecito attendersi dalla separazione proprietaria dello stoccaggio, della rete di trasporto del gas e delle connesse attività di dispacciamento;

la società proprietaria e gestrice della rete di trasporto, infatti, venuto meno il legame con l'operatore dominante potrebbe dedicarsi ad investire non tanto e non solo nella rete di trasporto nazionale, quanto nello sviluppo dei gasdotti e delle interconnessioni internazionali, che rappresentano il cuore delle carenze del sistema gas del nostro Paese;

gli investimenti dovrebbero essere diretti ai rigassificatori, ai nuovi metanodotti di importazione e agli stoccaggi, le cui prospettive appaiono incerte e la cui effettiva realizzazione apporterebbe, invece, enormi benefici in termini di sicurezza e competitività del sistema;

tali misure consentirebbero di ridurre la dipendenza energetica del nostro Paese dai tradizionali partner commerciali, favorendo anche la concorrenza tra gli stessi Paesi produttori di idrocarburi, in un nuovo quadro di concorrenza internazionale in cui l'offerta è abbondante;

un rinnovato intervento sulle infrastrutture energetiche più importanti per il Paese può dare luogo a un riallineamento dei prezzi del gas in Italia con quelli medi europei, con un risparmio annuo a regime stimabile in circa 4 miliardi di euro;

lo sviluppo di una reale concorrenza nel settore, con conseguente riduzione del prezzo finale del gas, è impossibile anche perché queste attività essenziali (trasporto, stoccaggio e dispacciamento) sono svolte da società di diretta espressione dell'operatore dominante ENI, che controlla di fatto la quasi totalità delle infrastrutture di importazione di gas nel Paese ed è dunque sempre in grado di influenzare il prezzo;

gli operatori diversi da ENI sono costretti, per realizzare il proprio business, a servirsi di una rete posta nelle mani del loro principale rivale commerciale, non potendo dunque contare su un gestore indipendente ed equidistante da tutti gli interessi economici e commerciali coinvolti;

ciò costituisce anche, per tutti i possibili investitori, un pesante disincentivo alla realizzazione delle infrastrutture di cui invece il sistema-Paese ha assoluto bisogno;

il gestore di rete, divenuta indipendente, sarebbe un interlocutore affidabile e credibile a livello europeo consentendo al Paese di assumere un ruolo di leadership nello sviluppo delle infrastrutture anche a livello internazionale;

l'esigenza di separare proprietariamente le attività di trasporto e dispacciamento dall'operatore dominante ENI è peraltro oggi rafforzata da quanto disposto dalla direttiva 2009/73/CE del Parlamento europeo e del Consiglio del 13 luglio 2009, direttiva quadro recante la nuova disciplina comunitaria in tema di mercato interno del gas naturale, cui gli Stati membri hanno l'obbligo di conformarsi entro il 3 marzo 2011;

tale direttiva individua nella separazione proprietaria, la soluzione migliore per garantire la terzietà delle reti, l'equidistanza e la neutralità dei gestori dei sistemi di trasporto da tutti gli operatori presenti nelle fasi a monte ed a valle della filiera, al fine di assicurare la parità delle armi tra gli operatori e la creazione di un mercato europeo del gas aperto e competitivo, che apporti efficienza e benefici per il sistema;

la separazione deve avvenire nel quadro di un rafforzamento del controllo pubblico sulla rete attraverso, per esempio, la cessione a Cassa depositi e prestiti, prevedendo anche apposite clausole di neutralità rispetto al restante capitale, da cui dovrebbero essere esclusi operatori di rete di altri Paesi, specie se a loro volta non societariamente separati;

deve essere, infine, considerato l'effetto positivo che la misura di separazione proprietaria avrebbe sulla stessa ENI, che vedrebbe liberate ingenti risorse finanziarie che il Gruppo potrebbe utilizzare per potenziare le attività di core business e segnatamente quelle di ricerca e sviluppo, oggi tanto necessarie a livello internazionale -:

quali indirizzi, quali orientamenti e decisioni intenda assumere, riguardo alla separazione proprietaria delle attività di stoccaggio, di trasporto e di dispacciamento del gas, anche in attuazione della direttiva 2009/73/CE del Parlamento europeo e del Consiglio del 13 luglio 2009. (5-04320)