ATTO CAMERA

INTERROGAZIONE A RISPOSTA IN COMMISSIONE 5/04140

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Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 16
Seduta di annuncio: 428 del 02/02/2011
Firmatari
Primo firmatario: BELLANOVA TERESA
Gruppo: PARTITO DEMOCRATICO
Data firma: 02/02/2011


Commissione assegnataria
Commissione: XI COMMISSIONE (LAVORO PUBBLICO E PRIVATO)
Destinatari
Ministero destinatario:
  • MINISTERO DEL LAVORO E DELLE POLITICHE SOCIALI
Ministero/i delegato/i a rispondere e data delega
Delegato a rispondere Data delega
MINISTERO DEL LAVORO E DELLE POLITICHE SOCIALI 02/02/2011
Attuale delegato a rispondere: PRESIDENZA DEL CONSIGLIO DEI MINISTRI delegato in data 05/04/2011
Stato iter:
05/04/2011
Partecipanti allo svolgimento/discussione
RISPOSTA GOVERNO 05/04/2011
Resoconto RAVETTO LAURA SOTTOSEGRETARIO DI STATO ALLA PRESIDENZA DEL CONSIGLIO - (PRESIDENZA DEL CONSIGLIO DEI MINISTRI)
 
REPLICA 05/04/2011
Resoconto BELLANOVA TERESA PARTITO DEMOCRATICO
Fasi iter:

MODIFICATO PER COMMISSIONE ASSEGNATARIA IL 02/02/2011

MODIFICATO PER MINISTRO DELEGATO IL 05/04/2011

DISCUSSIONE IL 05/04/2011

SVOLTO IL 05/04/2011

CONCLUSO IL 05/04/2011

Atto Camera

Interrogazione a risposta in Commissione 5-04140
presentata da
TERESA BELLANOVA
mercoledì 2 febbraio 2011, seduta n.428

BELLANOVA. -
Al Ministro del lavoro e delle politiche sociali.
- Per sapere - premesso che:


il fenomeno dello sfruttamento della manodopera straniera utilizzata in vari settori produttivi dell'economia italiana è una piaga da tempo registrata sul nostro territorio e che oggi sta assumendo dimensioni allarmanti. Si tratta di un vero e proprio «esercito di lavoratori» senza diritti, la cui esatta consistenza numerica, peraltro, sfugge anche all'esame statistico;


tale fenomeno risulta essere deprecabile sia dal punto di vista umano, perché impone gravi limitazioni alla libertà individuale e la negazione di fondamentali diritti sociali, e sia da quello economico e produttivo, dato che quelle imprese rispettose delle regole risultano essere fortemente penalizzate poiché attraverso l'illecito ed il sommerso si attivano meccanismi di competizione sleale sottraendo, congiuntamente, ingenti risorse fiscali e contributive all'economia italiana;


l'Italia ed in particolare il Mezzogiorno, proprio in virtù della posizione geografica che occupa, come crocevia tra l'Europa ed i Paesi del Mediterraneo, risulta essere maggiormente interessata dall'arrivo di persone vulnerabili e fragili, come gli immigrati, spesso privi del permesso di soggiorno che fuggono da realtà difficili fatte di negazione dei diritti umani e che rischiano, una volta approdati nel nostro Paese, di essere reclutati nel mostruoso giro del lavoro sommerso, andando di fatto incontro ad ulteriori forme di vera e propria schiavitù;


il 26 maggio 2010 è stato approvato, all'unanimità dalla Commissione lavoro della Camera dei deputati, il documento conclusivo dell'indagine conoscitiva sui fenomeni distorsivi del mercato del lavoro (lavoro nero, caporalato e sfruttamento della manodopera straniera). Una delle spinte innovative di questa indagine riguarda proprio l'approccio a tale fenomeno, poiché si riconosce la rilevanza strategica assunta dalla manodopera straniera regolarizzata nell'attuale sistema economico e produttivo italiano. Congiuntamente si è evidenziato, allo scopo di contrastare il fenomeno dell'irregolare e del sommerso, la necessità di aumentare la protezione sociale di coloro che risultano soggetti a sfruttamento, ad esempio attraverso il riconoscimento del permesso di soggiorno in caso di denuncia dei loro persecutori mediante l'applicazione dell'articolo 18 del Testo unico sull'immigrazione;


l'importanza di agevolare la regolarizzazione dei lavoratori immigrati si traduce, molto spesso, nel dato di sottrarli al ricatto di chi ha interessi, aziendali o criminali, a relegare queste persone in quella zona buia del lavoro nero mettendole, di fatto, al di fuori della società. Va ricordato che l'integrazione e l'inclusione sociale delle persone immigrate rappresentano, come citato dalle direttive europee, un dovere di ciascuna comunità da realizzare attraverso una collaborazione costante tra i diversi livelli istituzionali ed il dialogo sociale;


il reclutamento dei lavoratori immigrati nel mondo del sommerso sembrerebbe stia coinvolgendo anche nuovi settori dell'economia italiana. Dagli organi di stampa salentini si apprende, purtroppo, dell'impiego di lavoratori immigrati nel settore dell'energia alternativa;


l'articolo pubblicato in data 31 gennaio 2011 da La Gazzetta del Mezzogiorno di Puglia e Basilicata riporta la notizia di una denuncia, da parte di nove africani impiegati nei campi di installazione di pannelli fotovoltaici nel territorio salentino, circa le condizioni di sfruttamento lavorativo alle quali sembrerebbe siano stati sottoposti;


l'accertamento di quanto sopra riportato è attualmente affidato agli organi competenti, ma occorre sottolineare che sarebbe buona prassi intensificare i controlli dovuti anche a quei settori dell'economia italiana, come l'energia alternativa, attualmente in espansione. Ciò certamente a tutela delle imprese italiane che lavorano nel segno della legalità e della regolarità, ma anche e soprattutto a tutela di tutti quei lavoratori che sono sottoposti ad un regime di vera e propria schiavitù umana -:


se il Ministro interrogato non ritenga opportuno intervenire con urgenza, adoperandosi per attivare gli organi periferici territoriali competenti affinché si faccia chiarezza in merito alla vicenda sopra esposta per evitare che vi sia un abuso nei confronti di persone già sottoposte a numerose difficoltà di vita e congiuntamente una penalizzazione dell'economia italiana e salentina attraverso l'utilizzo, da parte di aziende che non operano nella regolarità, di lavoro nero. (5-04140)