Atto Camera
Interrogazione a risposta immediata in Commissione 5-04026
presentata da
MAURIZIO FUGATTI
martedì 11 gennaio 2011, seduta n.415
FUGATTI e BITONCI. -
Al Ministro dell'economia e delle finanze.
- Per sapere - premesso che:
il 3 agosto 2009 il Ministro dell'economia e delle finanze, il Presidente dell'ABI e le Associazioni dei rappresentanti delle imprese hanno firmato un avviso comune per la sospensione dei debiti delle piccole e medie imprese verso le banche, con l'obiettivo di aiutare le imprese in un momento storico di grave crisi economico-finanziaria;
l'accordo, in particolare, prevedeva: la sospensione per 12 mesi, ovvero per 6 mesi, del pagamento della quota capitale implicita nei canoni di operazioni di leasing rispettivamente «immobiliare» ovvero «mobiliare»; l'allungamento a 270 giorni delle scadenze del credito a breve termine per sostenere le esigenze di cassa, con riferimento alle operazioni di anticipazione su crediti certi ed esigibili; il contributo al rafforzamento patrimoniale delle imprese di piccole e medie dimensioni, prevedendo un apposito finanziamento o altre forme di intervento per chi realizzava processi di rafforzamento patrimoniale;
il termine per l'accesso alla moratoria è stato successivamente prorogato al 31 gennaio 2011;
per le imprese italiane la moratoria è stato un efficace strumento per alleviare le tensioni finanziarie conseguenti alla grave crisi che ha colpito tutte le economie occidentali; secondo uno studio di Intesa San Paolo sui dati dei bilanci aziendali del 2009, il 40 per cento delle imprese italiane ha chiuso l'esercizio in perdita e il 20 per cento non è stato in grado di generare flussi di cassa; i dati al 30 settembre 2010 parlano di circa 180 mila imprese che hanno aderito alla moratoria per un ammontare complessivo di 55 miliardi di debiti sospesi;
le imprese che hanno goduto della sospensione oggi non sono nella condizione di riprendere i pagamenti senza mettere a repentaglio il loro equilibrio finanziario;
Confindustria ed ABI stanno studiando soluzioni per consentire un'uscita morbida dalla moratoria per le imprese che hanno ancora problemi di tensione finanziaria -:
se il Governo intenda farsi promotore della proroga del termine della sospensione dei debiti, in considerazione del fatto che le imprese italiane, spesso sottocapitalizzate, non sono in grado di riprendere i pagamenti senza mettere a repentaglio il loro equilibrio finanziario.
(5-04026)