ZAZZERA. -
Al Ministro per i beni e le attività culturali.
- Per sapere - premesso che:
il parco archeologico di Siponto a Manfredonia (Foggia), è «un'area archeologica di grande rilevanza che testimonia l'importanza raggiunta dall'antica Siponto in epoca romana (colonia dal 194 avanti Cristo), quando assunse al ruolo di uno dei principali porti della Regio II. I notevoli resti strutturali della basilica paleocristiana, con pianta a tre absidi e pavimento a mosaico, ci ricordano che proprio qui sorse una delle più antiche diocesi della regione. Gli scavi in corso riguardano le fasi tardo-antiche del sito» (Soprintendenza per i beni archeologici della Puglia);
i visitatori hanno accesso gratuito all'area, salvo decidano di farsi accompagnare da una guida e possono raggiungere il sito anche mediante servizi di bus navetta organizzati dal comune, o percorsi pedonali che dal lungomare arrivano direttamente al parco archeologico;
ciononostante tale sito risulta il meno visitato in Italia, secondo quanto riportato da Federculture nella classifica del 2008. In effetti, l'articolo pubblicato sul Corriere del Mezzogiorno del 29 luglio 2008 rende noto che il parco sarebbe stato visitato da sole quattro persone;
l'assessore alla cultura di Manfredonia, Paolo Cascavilla, ha denunciato l'assenza di collaborazione con la Soprintendenza, che non inviterebbe le amministrazioni comunali ai tavoli tecnici (Corriere del Mezzogiorno del 29 luglio 2008);
in particolare, l'assessore ha lamentato una «separatezza nelle azioni di valorizzazione» e soprattutto poca collaborazione da parte della Soprintendenza. Ha quindi chiesto un maggior coinvolgimento, ad esempio anche delle scuole, per «rilanciare e garantire una diversa fruizione del patrimonio monumentale e archeologico» di Manfredonia;
in un articolo pubblicato da Manfredonia città del 9 novembre 2010, la docente di archeologia medioevale dell'università di Bari, Caterina Laganara, ha denunciato che gli scavi archeologici di Siponto, di cui e responsabile, sono privi di sorveglianza e che la vegetazione spontanea non è sufficientemente curata, al punto da ricoprire l'intera area. Sulla questione, secondo Laganara, «È un po' come tessere la tela di Penelope... Occorre prendere delle decisioni, perché non si può spendere soldi pubblici e ritrovarsi poi in una situazione alquanto deludente» -:
se i fatti descritti in premessa corrispondano al vero e, in caso affermativo, se non intenda adottare le opportune iniziative affinché la Soprintendenza per i beni archeologici della Puglia eserciti il compito istituzionale di valorizzazione dei luoghi di cultura, tra i quali senz'altro rientra il parco archeologico di Siponto. (5-03965)