ATTO CAMERA

INTERROGAZIONE A RISPOSTA IN COMMISSIONE 5/03945

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Dati di presentazione dell'atto
Legislatura: 16
Seduta di annuncio: 407 del 13/12/2010
Firmatari
Primo firmatario: BOBBA LUIGI
Gruppo: PARTITO DEMOCRATICO
Data firma: 09/12/2010


Commissione assegnataria
Commissione: VII COMMISSIONE (CULTURA, SCIENZA E ISTRUZIONE)
Destinatari
Ministero destinatario:
  • MINISTERO DELL'ISTRUZIONE, DELL'UNIVERSITA' E DELLA RICERCA
  • MINISTERO DELL'ECONOMIA E DELLE FINANZE
Attuale delegato a rispondere: MINISTERO DELL'ISTRUZIONE, DELL'UNIVERSITA' E DELLA RICERCA delegato in data 09/12/2010
Stato iter:
23/03/2011
Partecipanti allo svolgimento/discussione
RISPOSTA GOVERNO 23/03/2011
Resoconto VICECONTE GUIDO SOTTOSEGRETARIO DI STATO - (ISTRUZIONE, UNIVERSITA' E RICERCA)
 
REPLICA 23/03/2011
Resoconto BOBBA LUIGI PARTITO DEMOCRATICO
Fasi iter:

MODIFICATO PER COMMISSIONE ASSEGNATARIA IL 13/12/2010

DISCUSSIONE IL 23/03/2011

SVOLTO IL 23/03/2011

CONCLUSO IL 23/03/2011

Atto Camera

Interrogazione a risposta in Commissione 5-03945
presentata da
LUIGI BOBBA
lunedì 13 dicembre 2010, seduta n.407

BOBBA. -
Al Ministro dell'istruzione, dell'università e della ricerca, al Ministro dell'economia e delle finanze.
- Per sapere - premesso che:

la II facoltà di ingegneria del politecnico di Torino è stata istituita con il decreto rettorale 9 luglio 1990, n. 695, il quale rispondeva alla necessità di attivare poli universitari in sedi decentrate, con l'obiettivo di fornire un servizio al territorio portando l'offerta didattica universitaria verso l'utenza, sempre crescente, favorita e spinta non solo da motivazioni e richieste forti sia dell'ateneo che degli stakeholder locali, ma da condizioni di contesto particolarmente favorevoli, anche di carattere finanziario, che si sono tradotte in investimenti cospicui e specifici;

delle 5 sedi decentrate del politecnico di Torino, Mondovì, Alessandria, Biella, Verres, e Vercelli, quest'ultima è l'unica sede universitaria distaccata, con due corsi di laurea autonomi in ingegneria;

le aziende afferenti il territorio vercellese hanno costituito con la sede universitaria locale del politecnico un vero e proprio polo innovativo, in termini di ricerca, di collaborazione e di inserimento lavorativo, prestandosi la facoltà di ingegneria a radicarsi nella vocazione territoriale industriale;

con decreto rettorale del politecnico di Torino, del 28 dicembre 2009 n. 283, è stata disattivata la II facoltà di ingegneria con sede in Vercelli, a far data dal 1o gennaio 2010;

il senato accademico del politecnico di Torino, in data 19 novembre 2009 ha inoltre deliberato di spostare l'afferenza dei CdS della II facoltà di ingegneria alle pertinenti facoltà metropolitane che, solo nel transitorio, acquisiranno come sede decentrata Vercelli e di trasferire, dal punto di vista amministrativo, gli studenti della II facoltà alle nuove facoltà;

la decisone di limitare l'offerta decentrata sul territorio è successiva al decreto ministeriale per il riordino dell'offerta didattica delle università e alla nota del Ministro dell'istruzione, università e ricerca, riguardante «Ulteriori interventi per la razionalizzazione e qualificazione dell'offerta formativa nella prospettiva dell'accreditamento dei corsi di studio», i quali hanno imposto limiti stringenti alle possibilità di progettazione dei percorsi formativi universitari;

in data 19 ottobre 2009, diffusasi la notizia dell'imminenza di detto provvedimento, il consiglio comunale e il consiglio provinciale di Vercelli si riunirono in seduta congiunta, tenutasi nell'aula magna della facoltà di ingegneria di Vercelli, cui intervenne anche il rettore del politecnico di Torino, professor Profumo, chiedendo unanimemente, a seguito di vivace dibattito, allo stesso e al senato accademico, «di rivedere la proclamata volontà di concentrare su Torino tutta l'attività di ricerca e di didattica»;

nonostante il rettore, chiarissimo professor Profumo, abbia rassicurato sia gli studenti, sia il corpo docente e amministrativo, esplicitando l'intenzione di «mantenere in vita ciò che già esiste» e aggiungendo che «nessun dipendente rischierà il posto di lavoro né sarà obbligato a cambiare sede» (La Repubblica, edizione di Torino, 10 febbraio 2010) forte è la preoccupazione sul territorio vercellese;

il presidente della Camera di commercio di Vercelli ha palesato il proprio disappunto, contestualizzando la chiusura della sede di ingegneria con una perdita in termini di ricavi derivanti dalla spesa e consumo di docenti, ricercatori e studenti, per un totale di circa 1.100 persone, con una conseguenza non indifferente per la città eusebina;

nei mesi precedenti al decreto senatoriale si è fatto un investimento rilevante per il politecnico di Vercelli, grazie alla fondazione Cassa di Risparmio di Vercelli, che ha investito 900 mila euro e allo stanziamento di pari importo, recato complessivamente dal Comune e dalla Provincia;

con ricorso, ancora pendente, presso il tribunale amministrativo regionale per il Piemonte in data 5 febbraio 2010 contro il Politecnico di Torino e il Ministero dell'istruzione, università e ricerca, il Comune di Vercelli e la provincia di Vercelli, patrocinati dal professor avvocato Vittorio Barosio di Torino, hanno chiesto l'annullamento del decreto 28 dicembre 2009, n. 283 del 2009, nonché di ogni altro atto antecedente, preparatorio, presupposto, consequenziale o comunque connesso con quello impugnato;

in data 20 aprile 2010 il sottosegretario di Stato, onorevole Guido Viceconte, nel rispondere all'interrogazione 3-00797, relativa alla medesima problematica, precisava: «Le sedi decentrate, pertanto, non verranno chiuse, bensì rafforzate, in linea con il piano strategico di ateneo e la sua caratterizzazione in termini di ricerca, trasferimento tecnologico, servizi al territorio, localizzazione di attività formative non istituzionali, di percorsi formativi professionalizzanti e di formazione continua e permanente, nonché di formazione istituzionale erogata con modalità diverse (tutorati, esercitazioni e laboratori in loco, lezioni in formato e-learning)»;

il sottosegretario Viceconte, nella stessa sede, faceva presente che «, il senato ha dato mandato al rettore di avviare con la regione Piemonte un tavolo per la pianificazione e la progettazione degli istituti tecnici superiori, con il concorso del Ministero, di quello dello sviluppo economico e degli altri attori del sistema socio-economico, con l'obiettivo di adottare in Piemonte un nuovo sistema di alta formazione che preveda, accanto ai percorsi curriculari di primo, secondo e terzo livello, concentrati nella sede metropolitana, percorsi professionalizzanti post-secondari, prevalentemente localizzati sul territorio e specificamente presso i poli decentrati del Politecnico di Torino», quindi anche per ciò che concerne la sede di Vercelli;

ad oggi quanto annunciato dall'onorevole Viceconte è del tutto disatteso e lo stesso chiarissimo rettore professor Profumo, nulla ha predisposto in tal senso, quantunque gli sia stato attribuito mandato in tal senso dal senato accademico;

nonostante la chiusura della II facoltà di ingegneria di Vercelli, gli studenti dello stesso ateneo hanno vinto il premio per l'innovazione al «Motostudent», iniziativa spagnola organizzata dalla Moto Engineering Foundation;

i ragazzi del politecnico di Vercelli erano gli unici italiani invitati a gareggiare, dopo aver battuto sul tempo i colleghi torinesi, e la loro moto, realizzata in collaborazione con diverse aziende del settore, caratterizzata da un telaio completamente incollato è stata definita all'altezza di un Gran Premio, portando i ragazzi a ricevere il primo premio;

la vittoria conseguita ribadisce l'eccellenza del made in Italy e l'avanguardia della ricerca italiana nel mondo, ma anche l'eccellenza del territorio vercellese, con le sue peculiarità;

la riforma dell'università attualmente all'esame del Senato della Repubblica, avrebbe l'innovativa peculiarità, secondo il Ministro Mariastella Gelmini, di incentivare la meritocrazia e di recare misure premiali nei confronti di quelle università in grado di distinguersi -:

quali urgenti iniziative si intenda porre in essere, anche in sede di riparto del Fondo di finanziamento ordinario delle università, al fine di agevolare una riconsiderazione della chiusura della facoltà di ingegneria della sede di Vercelli, adottata dal Senato accademico, anche alla luce del recente premio attribuito agli studenti della sede locale, al fine di permettere un'offerta formativa didattica contemperata al territorio e di evitare il rischio di distruggere l'economia del territorio ormai basata anche sull'università e allo stesso tempo di perdere gli ingenti investimenti attuati. (5-03945)