PALAGIANO e MURA. -
Al Ministro della salute.
- Per sapere - premesso che:
tra le province di Napoli e Caserta esiste un'area in cui, in aggiunta alle innumerevoli discariche abusive e ad alterazioni ambientali di ogni genere, si verificano ogni giorno incendi dolosi di rifiuti speciali. Quest'area, circoscritta tra circa quaranta comuni campani, tra i quali Scampia, Secondigliano, Giugliano, Casoria e Afragola, è ormai denominata - anche dai media - Terra dei Fuochi;
la situazione è sotto gli occhi di tutti da svariati mesi e un'associazione/movimento di cittadini, che prende il nome proprio di Terra dei Fuochi, ha più volte denunciato (nel 2008 e nel 2009) questa gravissima condizione agli organi competenti «riscontrando da parte delle autorità soltanto indifferenza ed inutili impegni formali»;
gli abitanti della zona - circa due milioni i residenti - sono obbligati a vivere blindati in casa, specie nelle ore serali, costretti dal cattivo odore, dall'irrespirabilità dell'aria e soprattutto dalla nocività di questi incendi;
i materiali bruciati, infatti, non sono i normali rifiuti domestici - problema del quale la Campania conosce già bene la dimensione e la pericolosità - ma si tratta degli scarti di industrie ed aziende che insistono sull'area, spesso usufruendo di carichi abusivi e che per smaltire i residui del materiale utilizzato preferiscono bruciarli;
in questi roghi si può trovare: eternit, pneumatici, elettrodomestici, colle, solventi e vernici industriali;
gli incendi dolosi di questi materiali sprigionano fumi altamente tossici e pericolosi per la salute dei cittadini. Ricordiamo soltanto che l'amianto (contenuto nell'eternit) è causa di molte gravi malattie neoplastiche come il mesotelioma pleurico-peritoneale, il cancro polmonare ed altre patologie legate all'apparato respiratorio;
il 27 agosto 2010, l'associazione Terra dei Fuochi ha inviato alla procura della Repubblica di Napoli un dossier in cui documenta gli incendi campani ed in cui denuncia per grave inadempienza «nonostante l'evidenza dei fatti» i comuni di Giugliano e Napoli, le ASL 1 e 2 di Napoli, l'Arpac, la regione Campania, la provincia di Napoli, nonché il Ministero della salute, il Ministero dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare e quello dell'interno;
se sia a conoscenza della situazione sopra descritta e se, nell'ambito della proprie competenze, intenda avviare, anche con il coinvolgimento delle ASL regionali campane, un serio ed approfondito monitoraggio epidemiologico della zona interessata da questi pericolosi incendi al fine di tutelare la salute dei cittadini, compromessa ogni giorno di più. (5-03923)